PICCOLO SPAZIO PUBBLICITÀ…VINTAGE

L’utilizzo di temi e immagini legati all’Antico Egitto per le pubblicità d’epoca, vere opere d’arte da riscoprire

Napoleone in bicicletta in cima alla piramide é la geniale pubblicità della ditta HALLOT, Parigi, ca. 1900
Poster firmato da R. Vion
LA SFINGE E REMINGTON
Macchina da scrivere Remington, antichitá e modernitá a confronto, 1907
Le origini del marchio “Remington” possono essere fatte risalire alla formazione di E. Remington and Sons, un produttore di armi da fuoco fondato nel 1816. La E. Remington & Sons si dedicò occasionalmente a prodotti diversi dalle armi da fuoco, come macchine da cucire e attrezzi agricoli, ma la sua impresa parallela più significativa fu quando l’inventore Christopher Sholes convinse l’azienda di armi da fuoco ad aiutarlo a sviluppare la macchina da scrivere con tastiera QWERTY, che rimane lo standard odierno.

Molti marchi di cosmetici occidentali ritraevano Cleopatra e Nefertiti come esotiche e misteriose per vendere prodotti a un pubblico bianco. Il trucco utilizzato dagli antichi egizi era diverso da quello occidentale. L’industria cosmetica dell’inizio del XX secolo non tardò a capitalizzare le pratiche di bellezza tradizionali egiziane, rappresentandole come “altre” rispetto alla cultura da cui provenivano e rendendole attraenti per i consumatori occidentali. L’interpretazione delle antiche imprese di bellezza egiziane ha finito ironicamente per concentrarsi sulla bianchezza. Nel suo articolo intitolato “Is Cleopatra Black?”, Angelica Maier spiega come la percezione dell’antica regina sia stata dettata dall’egemonia bianca negli Stati Uniti degli anni Venti: “La questione della razza di Cleopatra è ciò che ha permesso alle rappresentazioni orientaliste di lei di appropriarsi della bianchezza; in un contesto americano, una regina ‘orientale’ si è tradotta in una figura bianca di aspirazione alla modernità. In altre parole, le rappresentazioni di Cleopatra trasformarono l’alterità razziale in potere femminile bianco. Per le nuove donne, l’indipendenza e il potere di Cleopatra (legati alla sua bellezza) sottolineavano la sua desiderabilità… più si utilizzano motivi esotici, più si diventa “bianchi”. Maier conclude che la pubblicità della moda e del make-up degli anni Venti ha dato “alle donne bianche il potere di esalare la sessualità in modo accettabile grazie al loro status di classe superiore e all’appropriazione culturale di Cleopatra nella bianchezza”, e che “chi la indossa diventa continuamente bianca” attraverso l’uso di moda e make-up di ispirazione egiziana. Questo fenomeno era particolarmente evidente nella pubblicità di Nysis e Palmolive. Le loro pubblicità presentano una varietà di uomini e donne dalla pelle abbronzata, che a loro volta possono essere interpretati come schiavi che assistono donne bianche e pallide. Questa immagine risale almeno al Rinascimento e viene utilizzata ancora oggi. Ritraendo le persone di colore come semplici accessori sessualizzati, si mantiene il tradizionale legame tra pelle bianca e accesso esclusivo alla bellezza, al potere e allo status.

OROLOGI ELGIN, pubblicitá del 1897
In questo caso con una certa logica perché il Tempo con l’orologio in mano sembra misurare l’età della Sfinge
CARTA PER FUMARE EGITTO, si pubblicizzaca in Spagna 100 anni fa.

E la Sfinge vola… Carta da sigarette egiziana “El Bourak”, anni 30-40

Il Sapone SPHINXIA, delle profumerie parigine fratelli Sauzé.
Bellissimo poster pubblicitario realizzato dal francese David Dellepiane (1866-1932)
Pubblicitá tailandese del sapone Cooling Soap Cleopatra, con piramide e regina d’Egitto inclusi…
Il nuovo look di Cleopatra grazie ai cosmetici Revlon, linea “Sphinx Eyes”, anno 1962
Una traduzione particolare dei geroglifici per un whiskey scozzese
Beviamoci dunque un Whisky “White Label” tra le zampe della Sfinge
Pubblicità del 1904

E anche Cleopatra si faceva di Cognac Cusenier, primi ‘900
Eugène Cusenier, nato a Étalans nell’ottobre 1832, morto a Parigi nell’aprile 1894, fondatore della casa Cusenier, una distilleria fondata nel 1868 a Ornans.Il fratello Élisée Cusenier fu presidente della giuria dei premi internazionali all’Esposizione Universale del 1900 e fu nominato dal governo membro della commissione extraparlamentare sull’alcol.Fu anche sindaco di Étalans per circa vent’anni. Alla sua morte, lasciò la sua fortuna agli istituti di beneficenza di Besançon

I datteri egiziani del deserto di prima qualità. Deliziosi frutti della ditta G. Antoine, prodotti ad Alessandria d’Egitto nel primo ‘900.
In queste ed altre pubblicitá che vedremo l’Antico Egitto si sposa con il mondo turco musulmano dell’Egitto contemporaneo
Pubblicitá moderna della Toyota Yaris, illustratore Steven Noble
Pubblicitá egiziana della Chevrolet, ignoro la data, ma dovrebbe essere tra gli anni ’50 e ’60
Poster realizzato da Robert Falcucci per i primi modelli della RENAULT, primi ‘900
ANCORA LA RENAULT, facendo pubblicità nell’Antico Egitto agli inizi del Novecento (illustrazione firmata D.C.)
Credo siano i colossi di Memnone
FAMOSA QUESTA…. TRATTRICE LANDINI, pubblicitá dell’anno 1954
Officine Meccaniche Landini con sede in Fabbrico (Reggio Emilia) e Camerlata (CO).
CIOCCOLATO-CACAO TALMONE, poster pubblicitario del 1913.
L’unica ragione per giustifcare tali pubblicitá era l’egittomania di quegli anni, dopo la scoperta della tomba di Tutankamon sará anche di piú
MILKA SUCHARD , Il preferito sopra ogni altro cioccolato al latte
Pubblicitá datata 1911
Pubblicitá attuale dello spray nasale Naselfast, della ditta francese Sanofi
La storia delle ARANCE “EGIZIANE” DI BALL AND TWEDY, CALIFORNIA QUI

CLEOPATRA, etichettta per cassa di agrumi, produzione dalla Mission Citrus di Redlands, Califonia, 1940 ca.
Ricordo che il Citrus x reshni, noto anche come mandarino Cleopatra, è un agrume ampiamente utilizzato in agricoltura come portainnesto per diverse specie di agrumi coltivati, in particolare arancio, pompelmo, mandarino e limone.
Questo portainnesto induce una crescita lenta nei primi anni. Induce una buona produttività e un’eccellente qualità dei frutti, anche se i frutti tendono a essere un po’ più piccoli rispetto ad altri portainnesti, ha foglie lanceolate e spine di circa 4 cm.

E qui abbiamo la seconda dei mandarini Cleopatra, prodotti in California . Etichetta degli anni ’40

Perché un esploratore usa una EXACTA? Pubblicità del 1956

Exakta è il nome dato alle fotocamere reflex sviluppate da IHAGEE dal 1933 al 1970 e prodotte a Dresda in Germania. IHAGEE è responsabile dell’invenzione della fotocamera reflex da 35 mm, producendo il primo modello (Kine-Exakta) nel 1936. Il nome “kine” deriva dal tedesco cine, che si riferisce al formato utilizzato, all’epoca esclusivamente a pellicola. Ihgaee non fu la prima azienda a utilizzare il formato 35 mm, già Leitz Ernst e Contax lo avevano reso popolare, ma la Exakta fu la prima a introdurre uno specchio in una fotocamera di questo formato, da cui l’origine del nome della fotocamera, poiché l’immagine riflessa dallo specchio sarebbe stata esattamente la stessa che sarebbe stata catturata dal negativo. La società produceva anche il marchio EXA, una linea più semplice e di valore inferiore. Le fotocamere Exakta hanno un design molto particolare, per diversi motivi. Gli otturatori sono sempre sul lato sinistro, in modo che il fotografo possa tenere la macchina molto ferma con la mano destra. Per questo motivo erano molto popolari anche tra le persone che avevano un handicap con la mano destra, e anche molti mancini erano più abituati a questo tipo di fotocamera. Quasi tutti i modelli possono avere alcune parti interne rimosse, come pentaprismi, specchi, ecc. Questa qualità è molto popolare nelle scuole di fotografia, in quanto viene utilizzata nei corsi di fotografia. Alcuni modelli avevano la curiosità di avere un piccolo coltello incorporato, per tagliare la pellicola appena esposta e svilupparla, senza perdere il resto del rullino. Questo è un grande vantaggio per i professionisti che devono scattare solo pochi fotogrammi.

Dopo la riunificazione tedesca, il marchio Exakta ha continuato a produrre apparecchiature fotografiche e ottiche di precisione. Oggi sono disponibili sul mercato diversi modelli di fotocamere digitali di alta qualità, flash e altri accessori.

RAMSES II A TEBE, pubblicizzando l’arginina glutamminica SOBIO
Pubblicitá francese degli anni ’90.
Le statue colossali egiziani si sposano con l’idea di forza e potenza

LA SERIE EGYPTIAN DEITIES

Divinitá egiziane, la ditta di tabacchi del greco Sotirios Anargyros, che all’inizio del secolo scorso aveva fondato negli USA questa attivitá commerciale, proponendo anche una campagna visiva ispirata a questa civiltá del passato, ma anche ad altre. Nella fattispecie l’Egitto ricorrreva molto nelle pubblicitá perché l’Egitto, tra 800 e 900, era in auge proprio in questo settore, Spieghiamo.

Lo sviluppo di un’importante industria di sigarette in Egitto alla fine del XIX secolo era inaspettato, dato che l’Egitto generalmente esportava materie prime e importava manufatti, che il tabacco coltivato in Egitto era sempre di scarsa qualità e che la coltivazione del tabacco in Egitto era stata vietata nel 1890 (una misura volta a facilitare la riscossione delle imposte sul tabacco).

Uno dei motivi dello sviluppo dell’industria fu l’imposizione di un monopolio statale del tabacco nell’Impero Ottomano, una misura pensata per aumentare le entrate del governo ottomano. Ciò provocò lo spostamento di molti commercianti di tabacco ottomani, di solito di etnia greca, in Egitto, un Paese culturalmente simile e di fatto probabilmente parte de jure dell’Impero Ottomano, ma al di fuori del monopolio del tabacco a causa della sua occupazione de facto da parte del Regno Unito.

Il fondatore dell’industria fu Nestor Gianaclis, un greco che arrivò in Egitto nel 1864 e nel 1871 aprì una fabbrica nel palazzo di Khairy Pasha al Cairo. Dopo che le truppe britanniche iniziarono a stazionare in Egitto nel 1882, gli ufficiali inglesi svilupparono un gusto per le sigarette egiziane, che vennero presto esportate nel Regno Unito. Gianaclis e altri industriali greci come Ioannis Kyriazis della Kyriazi frères produssero ed esportarono con successo sigarette utilizzando tabacco turco importato per soddisfare la crescente domanda mondiale di sigarette negli ultimi decenni del XIX secolo.

Le sigarette egiziane prodotte da Gianaclis e altri divennero così popolari in Europa e negli Stati Uniti da ispirare un gran numero di contraffazioni prodotte localmente. Tra queste c’era la marca americana Camel, fondata nel 1913, che utilizzava sul pacchetto tre motivi egiziani: il cammello, le piramidi e una palma. Anche altri greci negli Stati Uniti importarono o produssero sigarette di questo tipo. Ad esempio, S. Anargyros importò prima le divinità egizie e poi produsse Murad, Helmar e Mogul, mentre i fratelli Stephano produssero Ramses II.

Uno dei primi poster a colori della marca Divinitá egiziane. Risale al 1904.
La cosa curiosa é che il sottotitolo dice: “Non si puó fare una sigaretta turca migliore”, e il padrone dell’impresa era greco. E la ditta era americana!!!! La globalizzazione ante litteram.
Tra ‘800 e ‘900, anche negli Stati Uniti, si scatenò una vera e propria moda egiziana, che influenzò la moda, il costume, la società (famose le feste in costume di Tiffany)
Un’altra di Divinitá Egiziane, datata 1907. La didascalia recita: Una scena egiziana – Un tipico viale a Tebe
Pubblicitá delle sigarette “Divinitá egiziane”, New York, 1906.
Si specifica che la scena é ritratta davanti al colonnato del tempio di Iside, a Philae

LE SIGARETTE MELACHRINO

Una serie dedicata ai simboli e alle divinitá egiziane, promossa dalle sigarette Melachrino. Ce ne sono altre, questa é la selezione che ho fatto e risalgono al 1924

Quando la pubblicitá era colta…

LE CARTOLINE DELLE SIGARETTE WILLIS

PICCOLE CARTOLINE DEDICATE ALL’ANTICO EGITTO, ABBINATE ALLE SIGARETTE WILLS (1926)

Nel 1887, la Compagnia di Sigarette Wills è stata una delle prime aziende produttrici di tabacco nel Regno Unito a includere cartoline pubblicitarie nei pacchetti di sigarette, ma solo nel 1895 ha prodotto la sua prima serie di cartoline di interesse generale (“Navi e marinai”). Altre serie Wills includono “Aviation” (1910), “Lucky Charms” (1923), “British Butterflies” (1927), “Famous Golfers” (1930), “Garden Flowers” (1933) e “Air Raid Precautions” (1938).

LE ALTRE SIGARETTE D’EPOCA

LE SIGARETTE SCHINASI BROS (1916)
Morris Schinasi (turco: Moris Şinasi; nato Musa Eskenazi; 27 aprile 1855 – 10 settembre 1928) è stato un ricco uomo d’affari americano di origine ottomana, attivo nell’industria del tabacco.
Nacque nel 1855 a Manisa, nell’Impero Ottomano, da genitori ebrei sefarditi relativamente poveri. All’età di nove anni contrasse la difterite. Fu curato da un medico musulmano di nome Şinasi (Shinasi o Schinasi nelle lingue europee) e recuperò la salute. I suoi genitori lo chiamarono d’ora in poi Moris Şinasi in segno di gratitudine. Aveva due fratelli, Salomone (noto anche come Shlomo) e Yaakov, e una sorella, Sultana.
Fu costretto a lasciare la scuola e lavorò in un cimitero ebraico come guardiano. All’età di quindici anni lasciò la Turchia per Alessandria d’Egitto, dove visse fino a quasi trent’anni. Fu allora che Garaffolo, un commerciante di tabacco greco di successo, che aveva adottato informalmente Schinasi ad Alessandria, decise che Schinasi avrebbe cercato fortuna in America. Nel 1890 emigrò negli Stati Uniti.
Nel 1893, Morris Schinasi espose la sigaretta prodotta con la macchina per arrotolare le sigarette da lui brevettata all’Esposizione Universale di Chicago del 1893. Schinasi tornò quindi a New York per fondare la Schinasi Brothers con il fratello Solomon, anch’egli giunto negli Stati Uniti. Insieme, gli Schinasi produssero sigarette pronte con il marchio “Natural” nella loro fabbrica tra la 120a strada e Broadway, utilizzando tabacco turco importato anziché foglie coltivate in Virginia. Il successo fu grande. Per solidarietà con le loro radici, i fratelli invitarono circa 200 ebrei turchi della loro patria a lavorare nella fabbrica. Nel 1907, entrambi i fratelli erano diventati milionari.
Nel 1916, i fratelli vendettero la fabbrica di sigarette, del valore di 2 milioni di dollari, e tutti i diritti commerciali per l’attività, all’American Tobacco Company per 3,5 milioni di dollari, e si ritirarono dalla vita commerciale attiva. Morris Schinasi morì il 10 settembre 1928, all’età di 74 anni.[Gran parte del suo patrimonio, ben oltre i 5 milioni di dollari, fu destinato in beneficenza. Un fondo di un milione di dollari fu affidato alla Chemical Bank and Trust Company di New York per la fondazione di un ospedale a Manisa, la sua città natale.
Il suo successo fu riconosciuto da Abdul Hamid II, l’allora Sultano dell’Impero Ottomano, che gli conferì la Medaglia Medjidie di quarto grado “per i suoi eccellenti sforzi nella promozione di questa industria, che gli valsero l’encomio di Sua Maestà”. La consegna avvenne nel luglio 1908.
Durante una conferenza stampa tenutasi ad Atene, in Grecia, passò un biglietto a una persona seduta accanto a lui chiedendogli di leggerlo a causa del suo analfabetismo. Gli fu quindi chiesto: “Sei diventato così ricco da analfabeta. Cosa saresti diventato se fossi stato alfabetizzato?”. Rispose: “Un buon guardiano di cimitero”. (tradotto in parte da wikipedia)
Sigarette egiziane KIAZIM EMIN,, che a dispetto della didascalia che recita: Cairo-Alessandria -Egitto, erano prodotte nella fabbrica olandese di Sebenaar, nella ditta TURMAC.
La fabbrica prese il nome dal suo primo amministratore delegato, il turco Kiazim Emin Bey, che diede alle sigarette Turmac un tocco esotico aggiungendo tabacco proveniente dalla Turchia e dalla Macedonia e decorando i pacchetti con immagini di donne col turbante che fumano sulle sedie a sdraio. Quando le vendite diminuirono in risposta alle campagne antifumo della fine del XX secolo, Turmac produsse sigarette su licenza estera. A partire dal 2000, la produzione è passata sotto la bandiera di British American Tobacco, o BAT Zevenaar
Arthur Conan Doyle ha reso un omaggio informale alla popolarità delle sigarette egiziane nel suo racconto del 1904 “Gli occhiali d’oro”, dove un personaggio intervistato da Sherlock Holmes in un’indagine per omicidio viene descritto come un forte consumatore.
-Fumatore, signor Holmes? -disse, parlando in un inglese ben scelto, con un accento curiosamente perbenista. La prego, prenda una sigaretta. E lei, signore? Gliele raccomando, perché Ionide di Alessandria le fa preparare appositamente per me. Me ne manda mille alla volta, e mi dispiace dire che devo provvedere a una nuova fornitura ogni quindici giorni.
Sigarette Egiziane Clysma, 1935 ca.
Questo disegno è stato realizzato da Louis Heymans (1890-1977) negli anni Venti per un poster di “sigarette egiziane”. In alto a destra è riportato il motto “omnia”. Heymans è stato attivo soprattutto in Zelanda e dintorni, una provincia dei Paesi Bassi. Oltre ai manifesti, realizzò anche dipinti di paesaggi, vedute di città e ritratti.
Altra pubblicità della SOUSSA, sigarette egiziane, 1930 ca.
La fabbrica, davvero egiziana, di Nestor Cianaclis
Poster d’autore realizzato in porcellana, anni ’20 ca.
Le sigarette egiziane Cleopatra.
Edizione “De luxe” delle sigarette egiziane Nefertiti
Un’altra pubblicitá delle sigarette egiziane Nefertiti, anni ’60, sempre elegante nella composizione e colori
BISKRAH, SIGARETTE EGIZIANE, anni ’60 ca,. marca evidentemente estinta come varie altre
“Sigarette Egiziane” Nicolas Soussa Freres, 1927
Sigarette Egiziane NERMA, anno 1924
Poster realizzato dall’illustratore spagnolo Gaspar Camps
Le Kyriazi Special n. 34.
Pubblicitá tedesca, Anton Ottomar é l’autore, anno 1935
Le sigarette KADI , dei fratelli Kyriazi. 1930 ca.
Poster realizzato dall’illustratore Anton Ottomar (1895-1976)
KYRIAZI Egyptian Cigarettes (di cui abbiamo già parlato).
Poster del cartellonista americano Charles Kuhn,, 1947
Poster dell’illustratore francese Armand Rapeño per le sigarette fratelli Kyriazi, 1928
ARAKS, LA REGINA DELLE SIGARETTE EGIZIANE.
Pubblicitá deñ 1922, firmata Vald’Es (che sta per Denis Valverane e Paul d’Espagnat)
TUFUMA, CIGATETTES ORIENTALES (poster firmato da Eugene Perrenoud, 1930)
Sigarette prodotte da “ABC – Batschari, Berna”, una fabbica svizzera.
Una visione spettacolare notturna con Sfinge e Piramidi: Sigarette PEER EXPORT, Germania, 1961
Questa volta non ci sono piramidi o sfinge, ma AIDA, il nome delle sigarette, rimanda naturalmente all’Antico Egitto attraverso l’opera di Verdi e il deserto. L’azienda era quella di Ed. Laurens S.A., che aveva sede a Ginevra, Svizzera.
L’artista é del Duffey M. Studio, e la data di realizzazione é il 1944
Le piramidi egizie e un cavaliere, liografia per la pubblicitá delle sigarette Laurens, realizzata da Leonetto Cappiello bel 1927
Edouard Laurens fu un francese che visse in Egitto e fu attivo nell’industria del tabacco dal 1887.
Leonetto Cappiello, grande illustratore italiano nato a Livorno, lavoró molto per gli affiches francesi di pubblicitá.
Cleopatra promovendo la Fabbrica di Tabacco di M. Serebriakov, Omsk. I suoi punti vendita si trovavano a Omsk e Tomsk,
Pubblicitá dell’Impero Russo, 1900-1914.
SIGARETTE NESTOR, ANNO 1899
Il fondatore dell’industria fu Nestor Gianaclis, un greco che arrivò in Egitto nel 1864 e nel 1871 aprì una fabbrica nel palazzo di Khairy Pasha al Cairo. Dopo che le truppe britanniche iniziarono a stazionare in Egitto nel 1882, gli ufficiali inglesi svilupparono un gusto per le sigarette egiziane, che vennero presto esportate nel Regno Unito.
Sigarette Nestor, pubblicitá datata 1901

Le sigarette Helmar facevano parte del movimento delle sigarette egiziane dell’inizio del XX secolo. Prodotta per la prima volta nel 1902 dall’azienda egiziana Ideal Cigarette and Tobacco Works, Helmar si chiamava inizialmente Ramleh. Nel 1907, quando il marchio fu rilevato da S. Anargyros, una filiale di The American Tobacco Company, il nome fu cambiato per evitare confusione con Ramly, una sigaretta simile prodotta dalla più piccola Mentor Co. di Boston. Il nome fu cambiato in Helmar, che è semplicemente Ramleh scritto al contrario. A differenza della maggior parte delle sigarette di puro tabacco turco, Helmar ebbe una lunga vita sul mercato fino a quando non fu definitivamente eliminata a metà degli anni Sessanta.

Pubblicitá delle sigarette RAMESES, anno 1917.
Nel 1895, la Stephano Bros. di Philadelphia introdusse le sigarette Rameses II, che prendevano il nome dal grande faraone dell’antico Egitto. La maggior parte delle pubblicità per Rameses II presentava temi egiziani, dalle immagini di scarabei alle raffigurazioni del vero tempio di Rameses ad Abu Simbel. Altre pubblicità per Rameses raffiguravano vacanze di lusso per commercializzare le grandi “lattine da weekend” ideali per viaggi brevi. Il marchio capitalizzava l’aristocrazia, il glamour e il lusso nella sua pubblicità. Sembra che Rameses sia stato interrotto alla fine degli anni ’90.