Oggetti rituali

GALLERIA DI STATUE SERVENTI

I MUSICI NANI

Presentato da Nico Pollone

Non doveva mancare niente nella nuova vita del defunto. perciò oltre ai servi utili per la vita quotidiana, non potevano mancare quelli per il tempo libero e i momenti di svago o festa. Qui sono rappresentati due musici nani, categoria molto richiesta e apprezzata a quei tempi

“Servant statue” in calcare dalla tomba dell’Antico Regno del cortigiano Nykauinpu raffigurante musicisti. 5a dinastia 2477 a.C. Giza Egitto

Photographed at the Oriental Institute of the University of Chicago.

Chicago, Illinois.

SERVA CON VOLATILE

Presentata da Francesco Alba

Questa raffigurazione di una serva che porta una cesta con dei pezzi di carne sul capo e un volatile nella mano destra proviene dalla tomba di Meketre (Tebe, Sud Asasif), capo maggiordomo che cominciò la sua carriera durante il regno di Mentuhotep II, Undicesima Dinastia, per concluderla al principio della Dodicesima Dinastia.

In esposizione al MET di New York: “https://www.metmuseum.org/art/collection/search/544210

L’ISPEZIONE DEL BESTIAME

Presentata da Jacqueline Engel

La tomba di Meketre apparteneva al cancelliere di Mentuhotep e si trovava su una rupe sopra quella del suo maestro.

Era del tipo rupestre comune all’epoca con una ripida rampa di accesso che conduceva ad un ingresso monumentale e ad un lungo passaggio.

La tomba era stata saccheggiata più volte nel corso dei secoli e la decorazione pittorica dell’interno fu deliberatamente vandalizzata, ma una piccola camera sfuggì all’attenzione fino al 1919 quando fu scoperta da Herbert Winlock.

Conteneva venticinque modelli in legno raffiguranti ogni sorta di aspetti della vita di Meketre. Ci sono case modello insieme a granai e stalle per il bestiame, quindi Meketre sarebbe ben fornito di riparo e cibo. Quest’ultimo veniva preparato da modellini di birrerie, panetterie e macellerie. C’erano anche officine in cui falegnami e tessitori avrebbero fornito una fornitura permanente di manufatti.

MODELLO DI BARCA A VELA

Presentata da Jacqueline Engel

Medio regno, circa 1981–1975 a.C.
In mostra al Met Fifth Avenue nella Galleria 105

Il colore verde dello scafo di questa barca, la sua prua verticale, la poppa ricurva all’indietro e i doppi remi di governo imitano gli elementi delle navi costituiti da fusti di papiro. Sono rappresentati anche gli ancoraggi dei foderi di cuoio che ricoprivano prua e poppa di tali barche.

Imbarcazioni di questo tipo particolare compaiono nelle rappresentazioni del “pellegrinaggio ad Abydos” che faceva parte del rito funerario egizio dal Medio Regno in poi.

Il carattere rituale di questo viaggio in barca è chiaramente dimostrato dal fatto che non il vivente Meketre ma una statua siede sotto il baldacchino accompagnato da un compagno (forse suo figlio), mentre i sacerdoti compiono riti di offerta davanti ad esso.

L’idea di base di un pellegrinaggio nel maggiore centro di culto del dio Osiride ad Abydos, dove si celebrava la morte e la risurrezione del dio, è comunque mantenuta dalla presenza di due barche: una che rema verso nord da Tebe ad Abydos (20.3.5 ), e un’altra (l’attuale barca) che sta appena intraprendendo il viaggio di ritorno la sua vela (mancante) viene issata dagli uomini al centro, mentre un solo marinaio la spinge fuori dall’argine con un’asta biforcuta.

BARCHE DI PESCATORI

Presentate da Jacqueline Engel

Due modellini di barche da pesca.
Medio Regno, XI Dinastia (2050-1786 a.C.).
Tomba di Meket-Re, a sud di Deir el-Bahri, Luxor.
Legno dipinto. Inv.nr. JE 46715, Museo Egizio Cairo

LA CASA ED IL GIARDINO DI MEKET-RE

Presentata da Jacqueline Engel

Museo Egizio Cairo – JE 46721

Il portico aperto e il giardino, in cui crescono alberi di fico. La parte anteriore della casa, due file di colonne sostengono questo portico che ha un tetto piano con tre grondaie che sono abbastanza lunghe da permettere all’acqua piovana di cadere nella piscina sottostante. La piscina è rivestita di rame per rappresentare l’acqua vera.

Due porte e una finestra sono scolpite nella parete posteriore del modello per mostrare i dettagli interni di questa casa.

LA BOTTEGA DEL TESSITORE

Presentata da Jacqueline Engel

LA BOTTEGA DEL CARPENTIERE

Presentata da Jacqueline Engel

I SOLDATI DI MESETHI

Presentata da Jacqueline Engel

11a dinastia c.2134-1991 a.C.
Luogo di origine: Asyut, tomba del principe Mesehti. Legno dipinto.
Museo Egizio, Il Cairo

Modello in legno di una truppa di quaranta soldati dell’Antico Egitto che trasportano scudi e lance.
Sin dall’Antico Regno, i testi ci dicono che nell’esercito egiziano i Nubiani combattevano fianco a fianco con gli egiziani.
Nel Medio Regno troviamo i Nubiani rappresentati in formazione militare, come si vede qui su questo modello.

GLI ARCIERI NUBIANI

Presentata da Luisa Bovitutti

Altezza 55 cm., larghezza cm. 72.3, lunghezza cm. 193 (le misure si riferiscono al modellino nel suo complesso, misurato dalla base, e non al singolo soldato)

Anche gli arcieri nubiani sono quaranta e marciano a ranghi ordinati suddivisi in dieci file parallele; essi hanno la pelle nera, indossano una parrucca di riccioli scurissimi, cavigliere, collane ed un perizoma rosso o bianco che reca sul davanti una striscia di stoffa rossa decorata con rombi verdi o bianchi.

Ognuno di loro tiene in una mano l’arco e nell’altra un mazzo di frecce.

IL GRANAIO

Presentato da Patrizia Burlini

Modello di granaio con personaggi intenti a svuotare sacchi di cereali sotto il controllo di uno scriba che registra i quantitativi. Museo Egizio, Torino

Nr. inv.: S. 8651

Materiale: Legno, pittura

Dimensioni: 35 x 42 x 42 cm

Datazione: 1939–1875 a.C.

Periodo: Medio Regno

Dinastia: XII dinastia (inizio)

Provenienza: Assiut, rinvenuto con la statua di Djefahapi (S. 8650)

Acquisizione: Ernesto Schiaparelli

Foto in alto: mia; foto in basso: Museo egizio Torino

IL PASTORE MACILENTO

Presentato da Andrea Petta

E’ una delle più antiche che si conoscano, questa statua servente di un pastore che porta sulle spalle un agnellino legato.

E’ infatti in ceramica, non ancora in legno dipinto, ed ha la caratteristica di raffigurare un uomo emaciato, con le costole sporgenti ben visibili dal retro. Forse un anziano servitore “premiato” con la vicinanza al suo signore nell’aldilà.

Risale alla fine dell’Antico Regno, alla VI Dinastia, ed è conservata al National Museum of Scotland, a Edinburgo.

LA TESSITORIA

Presentato da Grazia Musso

Legno dipinto

Altezza cm 25

Lunghezza cm 93

Museo Egizio del Cairo JE 46723.

Il modello rappresenta un locale rettangolare dove ferve l’attività che vede impegnate, presso due telai orizzontali posti l’uno di fronte all’altro, figure femminili.

Fonte:

Tesori Egizi nella collezione del museo del Cairo – A cura di F. Tiradritti, fotografie di Araldo De Luca – edizione White Star

LA STALLA ED IL MACELLO

Presentati da Luisa Bovitutti

Nella stalla il bestiame veniva messo all’ingrasso: quattro buoi mangiano da un trogolo in una delle due stanze, ed altri due vengono nutriti dagli stallieri che prelevano il cibo da un mucchio di foraggio e da un sacco di grano nell’altro locale. Accanto alla porta d’ingresso siede un sorvegliante con un bastone in mano.

In seguito gli animali venivano macellati in apposite strutture, nelle quali la carne veniva poi lavorata: nel modellino si notano due macellai che stanno tagliando la gola a due buoi, le cui zampe sono state legate insieme, mentre altri due ne raccolgono il sangue che verrà poi cotto dagli altri due uomini che nell’angolo stanno alimentando il fuoco.

Un altro servo sta spiumando un’oca, mentre un sorvegliante con in mano un bastoni sovrintende alle operazioni. Su di un piccolo portico superiore sono appesi pezzi di carne arrostiti.

Nelle immagini: in alto la stalla; in basso il macello

FONTI:

MODELLI DI PROCESSIONI DI PORTATORI DI OFFERTE

Presentati da Luisa Bovitutti

La processione degli offerenti è un modellino che spesso si trova nelle tombe del Medio regno in quanto i personaggi portano al defunto tutto ciò che gli serve per il rito di sepoltura e per il sostentamento nell’Aldilà.

Qui ne pubblicherò tre, custoditi in vari musei del mondo.

1) Nella tomba di Djehutynakht, oltre alla splendida “Processione di Bersha” che ha pubblicato Patrizia e che si distingue per la pregevolissima fattura è stato trovato anche quest’altro modellino, meno raffinato come fattura ma ugualmente molto vivace e ricco di particolari (anch’esso al MFA di Boston).

Questa processione è composta da soli uomini ed è guidata da un sacerdote, seguito da uno scriba che tiene sotto il braccio la sua lavagna e la tavolozza con i colori ed i calami per scrivere.

Gli altri personaggi recano offerte di vario genere: una giara (forse contenente il vino per la cerimonia), pile di pani tondi, una forma di formaggio (?) un bauletto, un cesto, una larga ciotola, un altro cesto con contenitori di birra.

2) Analogo modellino fa parte del corredo funebre di Meketre: esso comprende due uomini e due donne, probabilmente i figli del defunto, che camminano lungo una via gialla che rappresenta la strada nel deserto che conduce alla tomba.

Il primo uomo, forse un sacerdote, porta un grande vaso per libagioni ed un incensiere da usare nel rituale di offerta; il secondo tiene in equilibrio sulla testa delle stoffe di lino accuratamente piegate che sarebbero servite per riempire lo spazio tra la mummia e le pareti ed il coperchio del sarcofago.

Entrambe le donne portano cesti contenenti due recipienti di birra, pani simili a baguettes e pani piatti e quadrati, e con una mano tengono un’anatra per le ali. Esso si trova al MET di New York

3) L’ultimo modellino è custodito al Neues Museum di Berlino e risale alla XII dinastia; non ho notizie ulteriori su di esso, ma lo trovo simpatico perché tra le offerte c’è anche una gazzella.

FONTI: 

I PRODUTTORI DI BIRRA

Presentati da Luisa Bovitutti

Grazie alle raffigurazioni ed ai modellini trovati nelle tombe oggi conosciamo le modalità di produzione di pane e birra.

Ho cercato altri modellini, deposti nel corredo funerario affinché garantissero ai defunti pane e birra, componenti essenziali dell’alimentazione degli antichi Egizi; si tratta di reperti risalenti all’antico regno in quanto realizzati in pietra e non in legno, salvo forse il secondo qui sotto, datato alla VI dinastia.

La birra, che si riteneva inventata da Osiride, veniva somministrata alle puerpere per aumentare la produzione di latte ed anche ai neonati (naturalmente diluita con miele ed acqua o a bassa gradazione) se la madre non poteva allattarli.

I bambini venivano abituati a consumarla con un rito di iniziazione nel quale si facevano sacrifici al dio Thot e si regalava loro una piccola anfora il cui contenuto corrispondeva alla dose massima quotidiana permessa e che dopo la morte veniva deposta nella loro tomba.

A questo proposito piuttosto simpatica è la figuretta del bimbo che aspetta accovacciato davanti alla madre che ella abbia finito di preparare la birra.

In medicina era usata come ingrediente in molteplici preparazioni curative documentate nel Papiro Ebers e veniva corrisposta agli operai come parte del salario (gli operai che lavoravano alla costruzione delle piramidi di Giza ne ricevevano ben dieci pinte giornaliere ciascuno) ed al Faraone come tributo.

Essa aveva anche un uso rituale: ad esempio si beveva nelle feste in onore della Dea Tefnut e le donne incinte la offrivano alla dea Renetet, che avrebbe provvisto di abbondante latte le nutrici;

Nel 1996 un team di birrai scozzesi e di egittologi dell’Università di Cambridge ha prodotto secondo la “ricetta dei faraoni” (liberamente ricostruita sulla base delle poche conoscenze archeologiche disponibili), mille bottiglie di una birra che sono state vendute da Harrods a Londra, per il prezzo di 50 sterline l’una (75 la bottiglia da mezzo litro), con l’accattivante nome di Tutankhamon Ale ed un’originale confezione celebrativa (si veda nella foto in basso a destra).

Analogo esperimento finalizzato a ricreare la birra faraonica è stato condotto da Ronen Hazan e Michael Klutstein dell’Università ebraica di Gerusalemme, con il contributo di esperti di un’azienda vinicola israeliana, i quali hanno riportato in vita le colonie di lievito sopravvissute nelle giare di terracotta di varie epoche e provenienze che avevano contenuto la birra.

L’analisi di questi lieviti ha permesso di accertare che essi sono simili a quelli utilizzati nelle tradizionali birre africane e lo sono rimasti nel corso di tutta la storia egizia da Narmer in poi; la birra “antica” ricreata con quei lieviti, valutata da degustatori professionisti israeliani, è stata giudicata di alta qualità e sicura per il consumo.

FONTI:

LA BARCA – CUCINA

Presentata da Luisa Bovitutti

La barca nel suo complesso (non si vede il timoniere, nascosto dietro la tenda).

Quando Meketre usciva in navigazione sul Nilo la sua “nave ammiraglia” veniva accompagnata da alcune barche, come quella del modellino sotto illustrato, a bordo delle quali venivano preparati il pane, la birra e le vivande per il pranzo (con buona pace delle norme in tema di prevenzione degli infortuni sul lavoro).

Il marinaio con lo scandaglio per verificare la profondità del tratto di fiume navigato.

La barca si spostava grazie alla forza dei rematori (quattro e destra e quattro a sinistra); a prua un marinaio con uno scandaglio si accertava che il fondale fosse sufficiente a consentire una navigazione sicura mentre a poppa trovava posto il timoniere.

Il timoniere

Il personale addetto alla cucina è costituito da cinque servi: accanto al pennone due donne stanno macinando il grano per fare la farina, che viene poi trasformata in pagnotte da due birrai che stanno sotto il tendone; un uomo sta lavorando in un tino i datteri che uniti al pane ed all’acqua dopo la fermentazione daranno origine alla birra. Dietro le donne un braciere che probabilmente veniva usato per arrostire la carne, e davanti a loro un uomo sorveglia una stufa sulla quale sta cuocendo una pentola, forse di zuppa.

Le due file di quattro rematori, le due donne che macinano il grano, l’uomo che schiaccia i datteri e l’altro sorveglia la stufa sulla quale si trova una pentola con la zuppa.

https://www.metmuseum.org/art/collection/search/544212

LO SCRIBA

Presentato da Patrizia Burlini

Conservato al Museo Egizio di Torino nel reparto “magazzino” questo simpatico scriba intento al lavoro.

LA PRODUZIONE DI PANE E BIRRA

Presentata da Grazia Musso

Primo periodo intermedio – Legno dipinto (Lunghezza 46 cm)
Scavi di E. Schiaparelli ad Assiur
S 8652- Museo Egizio di Torino

Assiut, l’antica Licopoli capitale del XIII Nomos dell’Alto Egitto, ha restituito una straordinaria varietà di materiale, databile al Primo Periodo Intermedio

Dalle tombe sono venuti alla luce corredi funebri composti da sarcofagi, statue lignee, strumenti di lavoro, e modellini di lavoratori.

Questo modellino raffigura con grande realismo una scena di produzione di pane e birra, due componenti basilari nella dieta di ogni Egizio.

Fonte

I grandi musei: Il Museo Egizio di Torino, Electa

LA PORTATRICE DI OFFERTE

Presentata da Grazia Musso

Tebe Ovest, Tomba di Meketra (TT280) – XI Dinastia

Legno dipinto, Altezza cm 123, Larghezza cm 17. Museo Egizio del Cairo, JE 46725

Questa statuina di servitore, piuttosto grande e di ottima fattura, proviene dalla tomba di Meketra.

Può essere interpretata come la personificazione di un podere che reca le proprie offerte.

Sul capo porta un cesto intrecciato con quattro contenitori terracotta chiusi da coperchi conici.

Nella mano destra reca un’anatra.

Questa raffigurazione simbolica è nota grazie alle lunghe schiere di portatori funebri delle decorazioni parietali dipinte o a bassorilievo dell’Antico Regno.

La snella figura femminile Indossa un lungo abito elegante ed è adorata da preziosi gioielli.

Sopra la veste aderente indossa una reticella di perle cilindriche rosse e turchese, il bordo inferiore dell’abito e le bretelle risaltano per i colori e i motivi decorativi.

Porta bracciali, cavigliere e un ampio collare

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