Necropoli tebane

TT213 – TOMBA DI PENAMUN

Penamun in geroglifici
Planimetria schematica della tomba TT213[1] [2]

Epoca:                                   XX Dinastia

Titolare

TitolareTitoloNecropoli[3]Dinastia/PeriodoNote[4]
PenamunServo del Signore delle Due Terre; Servo nel Luogo della Verità[5]Deir el-MedinaXX dinastiaalla sommità della fila, a nord della TT9 e a sud della TT4

Biografia

Genitori del titolare furono Baki Wennefer, Caposquadra e Servo del faraone nel Luogo della Verità (TT298), e Taysen. Nebtnuhet fu il nome di sua moglie; Unnefer e Khemwaset i nomi dei suoi figli (?)[6].

La tomba

TT213, il cui accesso avviene da un cortile, presenta una struttura esterna, la cappella, nel cui corridoio di accesso sono presenti i resti di un’immagine del defunto in offertorio con testi dedicatori.

Una scala, al fondo di un pozzo verticale, adduce all’appartamento funerario; anche qui scarsi sono i resti di decorazioni parietali con i figli (?), Unnefer e Khaemwaset, in offertorio al genitore e, poco oltre, i resti di tre divinità femminili, non identificabili, al sommo di un’architrave.

Caratteristica peculiare della TT213 è di avere una decorazione e iscrizione dipinta solo sulle porte di accesso alla cappella e alla camera funeraria. Le pareti sono state lasciate bianche.

Fonti

  1. Porter e Moss 1927,  p. 310.
  2. Gardiner e Weigall 1913
  3. Donadoni 1999,  p. 115.
  4. Gardiner e Weigall 1913, p. 34
  5. Gardiner e Weigall 1913, pp. 34-35
  6. Gardiner e Weigall 1913, p. 35

[1]      La prima numerazione delle tombe, dalla n.ro 1 alla 253, risale al 1913 con l’edizione del “Topographical Catalogue of the Private Tombs of Thebes” di Alan Gardiner e Arthur Weigall. Le tombe erano numerate in ordine di scoperta e non geografico; ugualmente in ordine cronologico di scoperta sono le tombe dalla 253 in poi.

[2]      Nella sua epoca di utilizzo, l’area era nota come “Quella di fronte al suo Signore” (con riferimento alla riva orientale, dove si trovavano le strutture dei Palazzi di residenza dei re e i templi dei principali dei) o, più semplicemente, “Occidente di Tebe”.

[3]      le Tombe dei Nobili, benché raggruppate in un’unica area, sono di fatto distribuite su più necropoli distinte.

[4]      Le note, sovente di inquadramento topografico della tomba, sono tratte dal “Topographical Catalogue” di Gardiner e Weigall, ed. 1913 e fanno perciò riferimento alla situazione del’epoca.

[5]      Set-Maat = “Luogo della Verità” era uno dei nomi con cui era noto il villaggio operaio di Deir el-Medina. Il villaggio era anche noto come Pa-demi, ovvero, semplicemente, “il villaggio”.

[6]              Porter e Moss 1927,  p. 310.

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