Piccola Guida Turistica

IL MUSEO NAZIONALE DELLA CIVILTA’ EGIZIANA

Oggi è una giornata di quasi relax, dedicata al Museo della Civiltà egiziana, che non abbiamo mai visto; il moderno edificio che lo ospita sorge a Fustat, che oggi fa parte del centro storico del Cairo e in passato, quando era una città indipendente, fu la prima capitale islamica dell’Egitto dopo la conquista degli arabi avvenuta nel 641 d.C..

Esso è stato progettato nel 2002 dall’architetto egiziano El Ghazzali Kosseiba, mentre gli spazi espositivi sono opera dell’architetto giapponese Arata Isozaki; è stato ufficialmente inaugurato il 3 aprile  2021 dal presidente Al-Sisi dopo la traslazione solenne delle mummie di 18 faraoni e 4 regine dal Museo di Piazza Tahrir, nel corso dell’evento noto come “parata d’oro dei Faraoni”.

La collezione permanente, che comprende numerosi capolavori prelevati da altri musei egiziani, si estende su di una superficie di 25.000 metri quadrati ed è divisa in due aree separate, nelle quali i reperti sono esposti secondo criteri differenti.

Nella prima zona i reperti sono esposti con un criterio cronologico, in base all’epoca: arcaica, faraonica, greco-romana, copta, medievale, islamica, moderna e contemporanea; la seconda, invece, è organizzata in modo tematico, con bacheche dedicate agli  Albori della civiltà, al Nilo, agli Scritti ed al pensiero, allo Stato ed alla società, alla Cultura dei materiali, alle Credenze ed al pensiero; al piano inferiore è stata allestita la suggestiva Galleria delle mummie reali.

L’esposizione si trova in un grande e luminoso open space con display a muro che proiettano filmati esplicativi e bacheche di cristallo, nelle quali i vari oggetti sono ben visibili grazie a supporti in plexiglass; purtroppo mancano le didascalie esplicative di molti reperti.

Certamente questo museo non è paragonabile a quello di piazza Tahrir per ricchezza e magnificenza, tuttavia l’ho trovato molto interessante: le sue ridotte dimensioni consentono di visitarlo con calma e di farsi un’idea chiara dell’evoluzione della civiltà egizia nel corso dei millenni: è una specie di “bigino”, utilissimo per chi in seguito visiterà i siti archeologici. 

La scelta dei manufatti, poi, è stata compiuta in modo oculato: non “fondi di magazzino”, ma pezzi significativi e pregevoli, che nell’immensità del vecchio museo egizio potevano sfuggire allo sguardo  del turista medio e che qui invece trovano degna valorizzazione. 

Mia figlia ed io abbiamo scattato innumerevoli fotografie, approfittando del fatto che non vi era una grande folla; nei prossimi post ve le mostrerò, e visto che alcuni reperti sono già stati esaminati nel nostro gruppo, vi darò i riferimenti per accedere ad informazioni più dettagliate.

Al piano inferiore del museo sorge la Royal Mummies Hall che espone le mummie reali meglio conservate (mancano, ad esempio, quelle di Amenhotep III e della KV55 completamente scheletrizzate, mentre quella di Ahmose I e di Ramses I sono rimaste al museo di Luxor); tutta l’area, con pareti e pavimenti neri, è illuminata con una morbida luce soffusa che crea un’atmosfera sacrale; quasi ogni sovrano ha uno spazio espositivo individuale, talvolta leggermente  abbassato rispetto al piano del pavimento per simulare la tomba, nel quale è stato collocato anche il sarcofago.

Pannelli esplicativi forniscono le informazioni essenziali per contestualizzare ogni mummia e per garantire il rispetto e la dignità di coloro che prima ancora di essere grandi del passato sono stati esseri umani è assolutamente vietato scattare fotografie ed i sorveglianti fanno sì che  venga mantenuto il silenzio.

A me queste mummie suscitano una grande deferenza, e trovo emozionante vedere con i miei occhi i tratti somatici di questi personaggi che hanno fatto la storia (nel fornito negozio del museo ho acquistato un bel libro su di loro ed un altro di Aidan Dodson sulle dinastie egizie); peraltro so che molti ritengono che si debba rispettare il sonno eterno dei Faraoni, evitando di mostrarne al pubblico i resti mortali come se fossero oggetti.   

Non v’è dubbio, tuttavia, che grazie all’esposizione i sovrani del passato sono ancora oggi destinatari degli omaggi dei moltissimi visitatori, sopravvivono nella memoria collettiva continuamente rinnovata ed in fondo raggiungono l’eternità alla quale avevano anelato.

https://it.wikipedia.org/wiki/Museo_nazionale_della_Civilt%C3%A0_egiziana

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