Di Francesco Alba

Legno, stucco e pigmenti
Dono della Georges Ricard Foundation.
Emory – Michael C. Carlos Museum. Atlanta, Georgia (USA)
(2018.010.415)
Proprio come i simulacri delle divinità venivano trasportati da un tempio o da un sacrario all’altro su barche cerimoniali, si riteneva che similmente Ra, divinità solare, e il faraone defunto, viaggiassero nel mondo sotterraneo su una cosiddetta “barca solare”.
Vi erano due differenti tipi di barca solare: quella “del giorno” (mandet) e quella “della notte” (mesektet). È possibile che le ben note barche solari scoperte presso la piramide di Cheope/Khufu a Giza (la prima delle quali mirabilmente ricostruita) fossero state concepite proprio per fungere da mezzo di trasporto per il faraone nell’inframondo.

Quello che possiamo osservare in questa fotografia è un modello di barca solare con equipaggio e albero maestro aggiunti in tempi moderni. In effetti, le barche solari non possiedono figure umane né mezzi di propulsione ma un caratteristico set di arredi.
Sull’imbarcazione sono ancora presenti prua e coperta originali. Il sacrario a strisce sulla poppa, si trovava in origine dove ora sta l’uomo calvo inginocchiato; il falco sul sacrario poggiava precedentemente su un oggetto cilindrico. Con tutta probabilità si tratta di una variante regionale.
Albero ed equipaggio sono stati prelevati da diversi modelli di imbarcazioni a vela.
Il battello risale al Medio Regno; su di esso, dieci uomini che indossano gonnellini ad altezza di ginocchio e corte parrucche stanno in piedi attorno ad un albero centrale, le braccia tese a regolare il sartiame delle vele. A prua e a poppa si notano due figure accovacciate col viso rivolto al centro dell’imbarcazione, un braccio incrociato sul torace in un gesto di reverenza verso l’ipotetica figura, seduta o mummiforme, di un defunto, ora perduta. Questi personaggi potrebbero anche avere interpretato la parte di figure rituali o timonieri su vascelli funerari o adibiti al pellegrinaggio.

(Paul Dickson. Dictionary of Middle Egyptian in Gardiner Classification Order
December 1, 2006)
Pochi modelli di barche solari sopravvivono dalle tombe di Deir el-Bersha, Lisht, e Meir, databili ai regni di Senuosret II e III. Queste imbarcazioni, che devono essere messe in relazione con insegne regali e oggetti rituali provenienti da sepolture private del Tardo Medio Regno, erano focalizzate alla trasformazione del defunto in antenato divino. I marinai, al contrario, provengono da imbarcazioni a vela che raffiguravano il pellegrinaggio verso Abido (o da esso proveniente) oppure il trasporto del defunto verso il luogo di sepoltura.
Ulteriori informazioni nei commenti
Riferimenti
Life and the Afterlife
Ancient Egyptian Art from the Senusret Collection.
04 February – 06 August 2023
Edited by Melinda Hartwig
Emory – Michael C. Carlos Museum. 2023
I. Shaw, P. Nicholson
The British Museum Dictionary of Ancient Egypt
The American University in Cairo Press – 1995