Necropoli tebane

TT51 – TOMBA DI ESERHAT detto NEFERHEBEF

Eserhat e Neferhebef in geroglifici
Planimetria schematica della tomba TT51[1] [2]

Epoca:                                   XIX Dinastia

Titolare

TitolareTitoloNecropoli[3]Dinastia/PeriodoNote[4]
Userhat, detto anche NeferhebefPrimo Profeta del Kha[5] reale di Thutmosi ISheikh Abd el-QurnaXIX dinastia  (Sethi I)opposta, e a nord, della TT50

Biografia

Userhat, detto anche Neferhebef, servì quale Primo Profeta del Kha di Thutmosi I, presso il suo tempio di Milioni di Anni, durante il regno di Horemhab, quello di Ramses I, e morì durante il regno di Sethy I. Fu figlio di Khensemhab e di Tausert, Cantatrice di Montu; Hatshesput (omonima della regina), detta anche Shepset, fu sua moglie.

Userhat e la moglie ricevono offerte (tempera di N. de Garis Davies, Metropolitan Museum, cat. MET eg30.4.33a)

Ci sono noti i nomi di due figli maschi, Ra-emwia e Huy, ma quasi sicuramente aveva altri figlie e figlie.

La tomba

La tomba si apre nello stesso cortile[6] in cui si apre la TT111 e in cui esiste (1 in planimetria) una stele danneggiata con scene di cerimonie funebri dinanzi alla mummia.

La stele danneggiata davanti all’ingresso della TT51. Foto: osirisnet
L’ingresso nella sala trasversale. Foto: osirisnet

I resti di colonne in arenaria lasciano intendere che l’ingresso fosse preceduto da un porticato di cui non esiste più traccia; un corridoio, sulle cui pareti (2) si trova un inno a Ra e l’immagine del defunto, immette in una sala trasversale secondo la planimetria tipica, a “T” capovolta, delle tombe del periodo.

Userhat inginocchiato dinanzi a Osiride e alla Dea dell’Occidente (tempera di N. de Garis Davies, Metropolitan Museum, cat. MET DT10876)

Sulle pareti (3), su tre registri sovrapposti e in differenti scene, il defunto guidato da Anubi, scene di psicostasia con la pesatura del cuore del defunto; il defunto inginocchiato dinanzi a Osiride e alla Dea dell’Occidente, nonché alle Anime di Pe e Nekhen che, con alcuni babbuini, adorano Ra-Horakhti, in forma di falco, con accanto Iside; scene della processione funeraria con cerimonie propiziatorie sulla mummia e il defunto (ma con il nome mutato in Amenmosi), recante fiori, precede la dea dell’Occidente verso la propria tomba in forma piramidale.

Le anime di Pe (in alto, a testa di falco) e di Nekhen (in basso, a testa di sciacallo) inginocchiate di fronte a Ra-Horakhty ed Hathor. La figura di userhat e delle tre scimmie in adorazione sono andate quasi totalmente perse. Foto: osirisnet
Processione funebre (tempera di Norman Hardy, Metropolitan Museum, cat. MET chr30.4.35)17b EGDP025023)

Sul lato corto della sala (4) gli antenati Imhotep, Hepuseneb e Khensemhab adorano Montu mentre il defunto e la moglie sono intenti nella pesca.

Suppellettili funerarie. Foto: osirisnet

Poco oltre (5), su tre registri, festa processionale per Thutmosi I con uomini che recano cibi e suppellettili mentre il defunto uscendo dal tempio adora la barca reale; la statua del re issata sulla barca trainata su un lago.

Il trasporto di una statua di Thutmosi I (tempera di N. de Garis Davies, Metropolitan Museum, cat. MET LC-15 5 17a EGDP025024)

Sulla parete oltre il corridoio che immette nella sala interna (9) il defunto, con due mogli e un figlio offrono unguenti a Osiride e il defunto, con la suocera (?) Henuttawi, una moglie e una figlia, offrono incenso su un braciere a Thutmosi I e alla regina Ahmose Nefertari.

La madre e la moglie di Userhat (tempera di autore sconosciuto, cat. MET 30.4.162 EGDP021825)

Poco oltre (8) prefiche e preti che offrono libagioni al defunto e alla moglie; segue (7) scena del defunto, della moglie e della madre in pellegrinaggio ad Abydos con il defunto e la moglie dinanzi a Osiride e Anubi.

Userhat e la moglie nel pellegrinaggio ad Abydos (tempera di N. de Garis Davies, Metropolitan Museum, cat. MET 30.4.34 EGDP019650)

Poco oltre (6) il defunto in adorazione; Ankheperkhaseneb purificato da otto preti; il defunto inginocchiato dinanzi a tre ogdoadi, Thot che riporta il risultato della psicostasia (vedi sopra n.ro 3) a Osiride e Anubi e il defunto con Ankheperkhaseneb e Nebmeyt con tre sacerdotesse in offertorio a Montu e Mertseger.

Userhat adora le divinità dell’Occidente (tempera di N. de Garis Davies, Metropolitan Museum, cat. MET DT10875)

Un breve passaggio, che non reca tracce di decorazione parietale, consente l’accesso ad una sala con quattro pilastri[7]; in questa si aprono due camere funerarie[8] e, al centro della parete di fondo, la camera funeraria del titolare[9].

Al fondo di quest’ultima camera si apre uno stretto passaggio discendente, che forma un gomito , e che, verosimilmente, doveva essere stato previsto per ampliare la tomba. Dinanzi all’ingresso del passaggio discendente, alcune strutture murarie forse predisposte per creare una sorta di cappella- Scarse e illeggibili le rimanenze pittoriche oggi interpretabili solo grazie a foto d’epoca e ai disegni e acquarelli di N. de Garis Davies, conservati al Metropolitan Museum di New York[6].

Fonti

  1. Porter e Moss 1927,  pp. 91-95.
  2. Gardiner e Weigall 1913
  3. Donadoni 1999,  p. 115.
  4. Gardiner e Weigall 1913, pp. 20-21
  5. Porter e Moss 1927,  p. 97.
  6. Porter e Moss 1927,  pp. 97-99.
  7. Porter e Moss 1927,  p. 98-99.

[1]      La prima numerazione delle tombe, dalla n.ro 1 alla 253, risale al 1913 con l’edizione del “Topographical Catalogue of the Private Tombs of Thebes” di Alan Gardiner e Arthur Weigall. Le tombe erano numerate in ordine di scoperta e non geografico; ugualmente in ordine cronologico di scoperta sono le tombe dalla 253 in poi.

[2]      Nella sua epoca di utilizzo, l’area era nota come “Quella di fronte al suo Signore” (con riferimento alla riva orientale, dove si trovavano le strutture dei Palazzi di residenza dei re e i templi dei principali dei) o, più semplicemente, “Occidente di Tebe”.

[3]      le Tombe dei Nobili, benché raggruppate in un’unica area, sono di fatto distribuite su più necropoli distinte.

[4]      Le note, sovente di inquadramento topografico della tomba, sono tratte dal “Topographical Catalogue” di Gardiner e Weigall, ed. 1913 e fanno perciò riferimento alla situazione del’epoca.

[5]      Secondo la concezione egizia, tre erano le parti vitali dell’anima Ba, Akh e Kha, quest’ultimo una sorta di “doppio”, identico alla persona, che veniva plasmato dal dio vasaio, Khnum, e deposto nel ventre materno perché fosse la forza guida del nascituro. Era possibile avere anche più “kha” se Khnum lo riteneva necessario (Hatshepsut ne aveva nove, di cui 8 maschi). Il “kha” aveva bisogno di un corpo fisico, in cui continuare a vivere, e di cibo; ciò giustifica la presenza, nelle tombe, di una parte pubblica in cui depositare le offerte che erano, perciò destinate a lui più che al defunto in senso stretto.

[6]      Di forma trapezoidale, largo circa 6 m e di profondità variabile dai 3,3 m ai 2,2 m.

[7]              Larga circa 6,5 m, profonda 5 e alta 3 m

[8]              Angolo sud-est, profonda circa 2 m, e nord-est, larga 2 m, profonda 3 e alta poco più di un m.

[9]              Il corridoio di accesso è lungo circa 1 m e largo altrettanto, per un’altezza di circa 2 m. La camera funeraria è alta 2 m, larga 1,30 e profonda circa 2 m.

2 pensieri su “TT51 – TOMBA DI ESERHAT detto NEFERHEBEF”

Lascia un commento