Necropoli tebane

TT65 – TOMBA DI NEBAMUN

POI USURPATA DA IMYSEBA

Nebamun e Imyseba in geroglifici
Planimetria schematica della tomba TT65[1] [2]

Epoca:                                   XVIII/XX Dinastia

Titolare

TitolareTitoloNecropoli[3]Dinastia/PeriodoNote[4]
Nebamun, poi usurpata da ImysebaScriba della contabilità (?) reale, Supervisore ai granai del Tempio / Responsabile dell’altare e Capo degli scribi del tempio del dominio di AmonSheikh Abd el-QurnaXVIII dinastia  (Hatshepsut) XX dinastia (Ramses X ?)versante nord-est della collina, a poca distanza dalla TT64

Biografia

Il defunto e la moglie ricevono offerte di vino. Tempera su carta di N. Davies

TT65 venne realizzata, durante il regno di Hatshepsut (XVIII dinastia) per Nebamun, responsabile della contabilità reale e supervisore ai granai e usurpata successivamente, durante la XX dinastia, da Imyseba, Responsabile dell’altare del dio e Capo degli scribi di Amon.

Una doppia raffigurazione di Imyseba in adorazione del simbolo akhet

Si conoscono i nomi dei genitori, Amenhotep, Capo degli scribi di Amon-Ra in Karnak, e Mitemmeres, ma non è possibile stabilire a chi dei due defunti faccia riferimento. Analogo ragionamento per Tentpapersetha, moglie. Si ritiene tuttavia più plausibile che i legami di parentela riguardino Imyseba.

La tomba è stata in seguito inglobata nel Monastero copto di Ciriaco, lasciando evidenti danni alle figure sulle pareti. Foto digital-epigraphy.com

La tomba

L’ingresso della TT65

TT65 si apre in un ampio cortile e si sviluppa con forma a “T” rovesciata tipica di analoghe sepolture della XVIII dinastia. Ad un breve corridoio di accesso, in cui è rappresentato il defunto in adorazione, segue un corridoio trasversale il cui soffitto è sorretto da sei colonne, sulle cui pareti è rappresentato il defunto in atto di ricevere tributi, tra cui vasi decorati con teste di cane, di stambecchi, di cavalli, del dio Bes e anelli d’oro, da popoli stranieri nubiani e asiatici. In altra scena, Ramses IX assiste al trasporto della barca di Amon-Ra da parte di alcuni preti seguiti da Hathor che reca lo scettro e l’ureo[5].

Vasi raffigurati sulla parete meridionale decorati con Bes, anatre, grifoni, stranieri, teste di cavallo come copiati da E. Prisse d’Avennes nel XIX secolo.
La barca di Amon Ra dal corridoio della TT65

Poco discosto, ancora Ramses IX offre libagioni e mazzi di fiori al trasporto del dio affiancato dalle statue di dodici re poste sotto un baldacchino. Seguono il defunto, la moglie ed alcuni parenti, in offertorio a Osiride e Maat. Ancora Ramses IX dinanzi alla barca della Triade Tebana (Amon, Mut e Khonsu) portata dai sacerdoti[6] e seguita da statue di divinità e da suonatori di tamburo.

Nesamun, Secondo Sacerdote di Amon, ed altri religiosi

Poco oltre, il defunto in offertorio dinanzi alla Triade Tebana, sotto un baldacchino con testi sacri, mentre dinanzi si svolge un concerto di arpe, liuti, nacchere e tamburi.

Gli orafi presentano il loro lavoro a Nebamun. Tempera su carta di N. Davies

Sul soffitto, sorretto dalle colonne a loro volta decorate con scene e testi sacri: divinità, babbuini e alcuni ba adorano uno scarabeo alato e la personificazione del pilastro Djed; sfingi adorano il disco solare e il defunto che adora il sole dell’orizzonte. Il tutto è circondato da uccelli e da testi sacri.

Il capitolo 16 del Libro dei Morti sul soffitto della TT65

Un breve corridoio, in cui sono rappresentati pilastri Djed, adduce alla stretta camera/corridoio più interna, sulle cui pareti sono rappresentate cinque barche di Ra su due delle quali il defunto adora la divinità, il defunto e la moglie dinanzi ad Osiride, Iside, Nephtys e Sokar.

Osiride ed i quatro figli di Horus. Tempera su carta di N. Davies

Su un’altra parete, il Libro delle Porte ed altre barche di Ra in una delle quali un babbuino adora Kheper mentre Iside e Nephtys adorano il disco solare. Il soffitto è decorato con testi sacri e bucrani.

Fonti

  1. Porter e Moss 1927,  p. 129.
  2. Gardiner e Weigall 1913
  3. Donadoni 1999,  p. 115.
  4. Gardiner e Weigall 1913, pp. 20-21
  5. Porter e Moss 1927,  p. 129.
  6. Porter e Moss 1927,  planimetria p. 124.
  7. Porter e Moss 1927,  pp. 129-132.

[1]      La prima numerazione delle tombe, dalla n.ro 1 alla 253, risale al 1913 con l’edizione del “Topographical Catalogue of the Private Tombs of Thebes” di Alan Gardiner e Arthur Weigall. Le tombe erano numerate in ordine di scoperta e non geografico; ugualmente in ordine cronologico di scoperta sono le tombe dalla 253 in poi.

[2]      Nella sua epoca di utilizzo, l’area era nota come “Quella di fronte al suo Signore” (con riferimento alla riva orientale, dove si trovavano le strutture dei Palazzi di residenza dei re e i templi dei principali dei) o, più semplicemente, “Occidente di Tebe”.

[3]      le Tombe dei Nobili, benché raggruppate in un’unica area, sono di fatto distribuite su più necropoli distinte.

[4]      Le note, sovente di inquadramento topografico della tomba, sono tratte dal “Topographical Catalogue” di Gardiner e Weigall, ed. 1913 e fanno perciò riferimento alla situazione del’epoca.

[5]      Il dipinto è sovrapposto ad uno precedente che rappresentava il dio Osiride.

[6]      Il dipinto è sovrapposto ad un altro precedente che rappresentava il defunto intento a controlli sui prodotti delle aree paludose settentrionali con i capi delle popolazioni del Delta nilotico.

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