Di Giuseppe Esposito

Epoca: XVIII Dinastia
Titolare
| Titolare | Titolo | Necropoli[3] | Dinastia/Periodo | Note[4] |
| Ineni | Supervisore dei granai di Amon | Sheikh Abd el-Qurna | XVIII dinastia (Amenhotep I – Thutmosi III) | in alto sul versante est della collina, sotto la TT78 e sopra la TT82 |
Biografia
Genitori di Ineni furono l’omonimo padre, Giudice, e la madre Sit-Dhout; Ahhotep, chiamata anche Thuiu, fu sua moglie. Pahery il nome del fratello.
La tomba

Alla tomba, che presenta una planimetria asimmetrica, differente da quella a “T” rovesciata tipica del periodo, si accede da un portico con sei pilastri. Già in questo portico notevole, nonostante le molte lacune e i danneggiamenti del tempo e dell’uomo, è l’apparato pittorico: due stele riportano testi autobiografici; in una scena il defunto controlla il tesoro di Amon e la relativa distribuzione ai templi. In altra scena (non ultimata) il defunto, coadiuvato da assistenti ispeziona i prodotti e il bestiame destinato al tempio di Amon. In altro registro il controllo dei tributi nubiani, con donne e bambini, siriani, con donne e bambini e, tra l’altro, un orso, ed egiziani che recano, comunque, prodotti di origine siriana.

In altra scena il defunto, sotto la cui sedia dorme un cane, riceve offerte: animali, cacciagione, oche, gru, asini, montoni, capre e maiali; poco discosto, il defunto e la moglie a pesca e caccia con ippopotami, uccelli e pesci, mentre uomini pigiano l’uva, ricavano vino e ne riempiono giare.


Sui pilastri:
a. il defunto in piedi a caccia nel deserto con cani, anche di iene, e con alcuni aiutanti a caccia di gazzelle;

b. una casa con giardini, una lista di alberi e di palme; la moglie nella dispensa di casa;
c. il defunto assiso con la lista delle offerte;
d. (distrutta) verosimilmente immagine simile al pilastro c.;
e. scene di semina e aratura;
f. scene di raccolto, mietitura, accumulo del grano, trebbiatura con i buoi e trasporto

Un breve passaggio, sulle cui pareti il defunto dinanzi alla Dea dell’Occidente (Hathor) e ad Anubi, adduce ad un corridoio leggermente in diagonale. Sulle pareti scene della processione funebre, con la moglie, il fratello Pahery e il sarcofago trainato da buoi e del pellegrinaggio ad Abydos. Il corridoio termina in una piccola camera di forma irregolare in cui scene di uomini che trasportano gazzelle e vitelli, il defunto, la moglie e parenti a banchetto allietato da musicisti (un arpista maschio e suonatrici di nacchere). Sul fondo in quattro statue, il defunto e la moglie, nonché i genitori di lui.

Un frammento di dipinto parietale, rappresentante il defunto e parte di un testo si trova oggi presso il Museo Egizio di Firenze (cat. 6391).
Scene di caccia
Fonti
- Porter e Moss 1927, p. 159.
- Gardiner e Weigall 1913
- Donadoni 1999, p. 115.
- Porter e Moss 1927, p. 159.
- Gardiner e Weigall 1913, pp. 22-23
- Porter e Moss 1927, p. 159.
- Porter e Moss 1927, pp. 159-163.
- Porter e Moss 1927, pp. 163.
[1] La prima numerazione delle tombe, dalla n.ro 1 alla 253, risale al 1913 con l’edizione del “Topographical Catalogue of the Private Tombs of Thebes” di Alan Gardiner e Arthur Weigall. Le tombe erano numerate in ordine di scoperta e non geografico; ugualmente in ordine cronologico di scoperta sono le tombe dalla 253 in poi.
[2] Nella sua epoca di utilizzo, l’area era nota come “Quella di fronte al suo Signore” (con riferimento alla riva orientale, dove si trovavano le strutture dei Palazzi di residenza dei re e i templi dei principali dei) o, più semplicemente, “Occidente di Tebe”.
[3] le Tombe dei Nobili, benché raggruppate in un’unica area, sono di fatto distribuite su più necropoli distinte.
[4] Le note, sovente di inquadramento topografico della tomba, sono tratte dal “Topographical Catalogue” di Gardiner e Weigall, ed. 1913 e fanno perciò riferimento alla situazione del’epoca.

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