Necropoli tebane

TT112 – TOMBA DI MENKHEPERRESENEB

POI USURPATA DA ASHEFYTEMWASET

Planimetria schematica della tomba TT112[1] [2]

Epoca:                                   XVIII – XIX Dinastia

Titolare

TitolareTitoloNecropoli[3]Dinastia/PeriodoNote[4]
Menkheperreseneb, poi usurpata da  AshefytemwasetMenkheperreseneb: Primo Profeta di Amon; Ashefytemwaset: Profeta di Amon “Grande in Maestà” Sheikh Abd el-QurnaXVIII  (Thutmosi III) e XIX dinastia (Periodo ramesside)a nord-ovest della TT38 e a nord della TT41

Biografia

Di Menkheperreseneb, vissuto durante la XVIII dinastia, è nota anche un’altra tomba, la TT86; da quella è possibile risalire al nome del padre, Amenhemet, mentre Taonet, Nutrice reale, fu sua madre. Per quanto riguarda l’usurpatore Ashefytemwaset, XIX dinastia, dalla TT112 è possibile ricavare il nome del padre, Pentawer, e quello della moglie Mutemwia.

La tomba

Menkheperreseneb e la moglie, non nominata, davanti al tavolo delle offerte. Da: “The Tomb of Menkheperrasonb, Amenmose and Another” Davies & Davies, 1933

La tomba si sviluppa secondo lo schema planimetrico tipico delle tombe del periodo a “T” rovesciata. Un corridoio, sulle cui pareti (1 in planimetria[5]) restano pochi frammenti leggibili tra cui il nome di Ashefytemwaset, dà accesso ad una sala trasversale sulle cui pareti è effigiato (2) Menkheperreseneb in atto di offertorio mentre, poco oltre (3), un uomo e alcune donne offrono fiori a Menkheperreseneb e a sua madre; in un altro registro, alcuni preti dinanzi al titolare e alla madre seduti con scimmie che si nascondono sotto le sedie. Segue (4) scena di adorazione di Osiride da parte di Menkheperreseneb e della madre; poco oltre (5), su tre registri sovrapposti, il defunto (Menkheperreseneb) e la madre a banchetto in presenza di musicisti, la preparazione di cibi e bevande che il defunto offre ai nonni materni. Seguono, in tre registri (6), liste di offerte e rituali connessi con la festa dei giorni epagomeni(dipinti e testi usurpati da Ashefytemwaset) e la processione funeraria che continua in altra parete (7).

Menkheperreseneb e le offerte agli dei. Da: “The Tomb of Menkheperrasonb, Amenmose and Another” Davies & Davies, 1933

Un breve passaggio conduce ad una camera quasi perpendicolare alla precedente sulle cui pareti (8) è riportata, su quattro registri, la processione funeraria verso la Dea dell’Occidente (Hathor), con scene di Ashefytemwaset e di familiari in adorazione di alcune divinità sovraimposte a precedenti dipinti. Segue il trasporto del sarcofago, il pellegrinaggio ad Abydos, rappresentazioni di statue, vasi e scrigni e scene di danze rituali. Poco oltre (9) preti opearno rituali dinanzi a Menkheperreseneb e a sua madre. Un dipinto parietale (10), molto probabilmente di epoca ramesside, rappresenta gazzelle e tori (?), nonché preti e suppellettili funerarie, nonché scene del funerale e una falsa porta.

Parete orientale, lato sud: Menkheperreseneb e la madre Taonet ricevono offerte ed ascoltano quattro suonatrici di sistro, mentre nel registro inferiore siedono con il padre e la nonna del sacerdote davanti ad una banchetto a cui partecipano quattro ospiti femminili, a sinistra. Da: “The Tomb of Menkheperrasonb, Amenmose and Another” Davies & Davies, 1933

Un altro breve corridoio adduce ad una camera più interna in cui si pare una nicchia con graffiti di epoca ramesside (11).

Fonti

  1. Gardiner e Weigall 1913
  2. Donadoni 1999,  p. 115.
  3. Gardiner e Weigall 1913, p. 26
  4. Gardiner e Weigall 1913, pp. 26-27
  5. Porter e Moss 1927,  p. 175.
  6. Porter e Moss 1927,  p. 229.
  7. Porter e Moss 1927,  p. 229-230.

[1]      La prima numerazione delle tombe, dalla n.ro 1 alla 253, risale al 1913 con l’edizione del “Topographical Catalogue of the Private Tombs of Thebes” di Alan Gardiner e Arthur Weigall. Le tombe erano numerate in ordine di scoperta e non geografico; ugualmente in ordine cronologico di scoperta sono le tombe dalla 253 in poi.

[2]      Nella sua epoca di utilizzo, l’area era nota come “Quella di fronte al suo Signore” (con riferimento alla riva orientale, dove si trovavano le strutture dei Palazzi di residenza dei re e i templi dei principali dei) o, più semplicemente, “Occidente di Tebe”.

[3]      le Tombe dei Nobili, benché raggruppate in un’unica area, sono di fatto distribuite su più necropoli distinte.

[4]      Le note, sovente di inquadramento topografico della tomba, sono tratte dal “Topographical Catalogue” di Gardiner e Weigall, ed. 1913 e fanno perciò riferimento alla situazione del’epoca.

[5]      La numerazione dei locali e delle pareti segue quella di Porter e Moss 1927, pp. 229-230.

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