Di Patrizia Burlini e Nico Pollone

36 cm di altezza, 13,5 cm di larghezza, 24,5 cm di profondità.
Tetisheri, il personaggio
La regina Tetisheri fu la madre di Seqenenra Ta’o (sovrano della XVII dinastia dal 1558 al 1555/4 a.C. circa) soprannominato “Il Valoroso”. Seqenenra fu il protagonista di una grande impresa militare contro il popolo Hyksos che, stanziandosi prima sulle terre d’Egitto come pastori, ne avevano poi preso il potere. Fu proprio Seqenenra che iniziò la campagna militare per la cacciata degli invasori partecipando alla missione in prima persona e lasciando la madre Tetisheri a mantenere l’ordine all’interno della corte tebana. Il ruolo assunto dalla regina fece si che Tetisheri divenne il prototipo delle sovrane egizie dell’epoca: donne forti e carismatiche, con ruoli chiave nel mantenimento della gerarchia di potere all’interno del Paese. Il ruolo guida di Tetisheri divenne ancora più importante dopo la morte del figlio, quando il trono passò a Kamose, probabilmente fratello del sovrano deceduto in battaglia. Considerata ispiratrice dello spirito di liberazione che ha distinto i suoi figli, nonché suo nipote Ahmose I, fu venerata dalle generazioni future proprio per il ruolo che ebbe nella storia dell’antico Egitto. Tetisheri fu anche la prima regina egizia ad essere rappresentata con il copricapo ad avvoltoio, ornamento che ben presto divenne la tipica corona indossata dalle regine e spesso anche dalle dee.
Da Tiziana Giuliani La Repubblica 11 Ottobre 2018
LA SCOPERTA DELLA STATUA
Una prima considerazione è che le statue in questione sono due.
Si ritiene che le due statue di Tetisheri siano state “trovate”, definizione alquanto superficiale ma non si ha conoscenza di dettagli circa la scoperta di queste due statue poiché non sono state rinvenute in uno scavo archeologico correttamente condotto, ma invece semplicemente “sono apparse” sul mercato delle antichità. Come notizia certa si cita Dra’ Abu el-Naga’, ma provenienza esatta sconosciuta.” Venduto da Mohammed Mohassib a EA Wallis Budge del British Museum nel 1890
Una delle statue era frammentaria e consisteva in poco più del trono su cui sedeva la Regina. Questo frammento è ormai perduto, ma una copia fotografica dell’iscrizione è stata fatta ed è conservata fino ad oggi. La seconda di queste statue è quella del British Museum.
La statua del British Museum è stata identificata come un falso da W.V. Davies, sulla base dell’imitazione della sua iscrizione dalla stessa porzione inferiore frammentaria di una statua simile della regina presenta al Museo del Cairo (ora perduta) . Tuttavia, alcuni mettono in dubbio questa attribuzione e hanno sollevato dubbi sulla potenziale autenticità della statuetta stessa, non dell’iscrizione.
Si cercherà qui di analizzare le motivazioni che portarono Davies a considerare un falso questa opera e i punti citati per sostenere questa tesi.
Analisi
Circostanze che suggeriscono che l’intero pezzo è un falso:

- Sono state trovate tracce di vernice rossa e blu non compatibili come pigmenti.
- Altresì è stato rilevato solfato di bario (barite), largamente utilizzato dagli artisti in epoca moderna, ma non utilizzato dagli antichi Egizi.
- Alcune peculiarità della parrucca, decisamente insolita, che non ha un parallelo preciso. Il particolare in oggetto sono gli spazi liberi dell’acconciata che sembra appoggiata sulla testa (vedi foto). Non ci sono rappresentazioni simili e anche per questo si avvalorano ulteriori dubbi sull’autenticità della statua.
Quando tutti questi fattori della statua vengono considerati, diventa difficile non concludere che sia l’opera di un falsario moderno, realizzata a Luxor probabilmente poco prima del 1890.
Le iscrizioni sui due troni, identiche nel contenuto, sono molto diverse per qualità ed esecuzione. Mentre i testi del pezzo del Cairo sono stati chiaramente incisi da una mano esperta e sicura, quelli della statua del British Museum contengono numerosi errori elementari e omissioni che possono essere spiegate solo come errori di qualcuno che non ha dimestichezza con l’antico linguaggio egizio con l’incisione di testi geroglifici.

I segni sono di qualità pessima, direi grezzi. Certe parole sono incomplete, o sono formate da segni non corretti. È significativo che le sezioni di testo in cui si verificano queste anomalie corrispondono esattamente alle aree della statua del Cairo in cui i testi sono danneggiati o poco chiari. Non c’è dubbio che i testi della statua del British Museum siano stati copiati pari-pari da quelli della statua del Cairo.
Le parole che mostrano errore sono evidenziate nella trascrizione del testo: “madre” a sinistra in alto, e “troni” a destra in basso. La parola sovrano nel lato b, manca di due segni: X1 e N35. I segni W11 che formano la parola Troni non sono uguali uno all’altro e male incisi. Notare che la parola “sovrano” sul lato A è scritta correttamente (o quasi se si considera il segno t inciso al contrario) Sul lato b è incompleta …illogico !

Sulla statua persa, l’iscrizione sul trono della Regina è danneggiata negli angoli inferiore sinistro e destro. Se si guarda la foto, si vedrà che anche la statua del British Museum è danneggiata nello stesso posto . Ma sulla statua del museo britannico, il danno non è causato da una corrosione nella pietra come nella foto del Cairo, sembrano invece causate da scalpellatura.
Per quanto riguarda l’iscrizione, il dottor Davies ha ritenuto che la falsificazione sia molto più che probabile, una conclusione con la quale il sottoscritto concorda. Purtroppo, credo che l’intera statua sia un falso, anche se qualche voce discordante c’è, come quella di John Taylor curatore del British Museum. La tesi contro l’autenticità della statua di Tetisheri è riportata nella seguente pubblicazione: W V Davies, The Statuette of Queen Tetisheri. A reconsideration, British Museum Occasional Paper 36 (Londra 1984).
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