Necropoli tebane

TT142 – TOMBA DI SAMUT

Planimetria schematica della tomba TT142[1] [2]

Epoca:                                   XVIII Dinastia

Titolare

TitolareTitoloNecropoli[3]Dinastia/PeriodoNote[4]
SamutSupervisore dei lavori di Amon-Ra nel “Luogo Eletto”[5] (Karnak)Dra Abu el-NagaXVIII dinastia  (Thutmosi III-Amenhotep II ?)casa di Osman Salim Atiyeh[6]; circa 60 m a sud, e sullo stesso livello, della TT17

Biografia

Mentha, Supervisore ai granai di Amon, fu suo padre e Dhutnofer sua madre; Sitamon fu sua moglie[7].

La tomba

Planimetricamente la tomba propone la forma a “T” capovolta tipica delle sepolture del periodo. Molto danneggiati i dipinti e i rilievi parietali leggibili solo nella camera perpendicolare alla sala trasversale iniziale: il defunto e la moglie in offertorio con un giovane figlio e portatori di offerte; poco oltre un banchetto funebre con musicisti e un prete sem[8] dinanzi al defunto e alla moglie[9].

Fonti

  1. ^ Gardiner e Weigall 1913
  2. ^ Donadoni 1999,  p. 115.
  3. ^ Porter e Moss 1927,  p. 255.
  4. ^ Gardiner e Weigall 1913, pp. 28-29

[1]      La prima numerazione delle tombe, dalla n.ro 1 alla 253, risale al 1913 con l’edizione del “Topographical Catalogue of the Private Tombs of Thebes” di Alan Gardiner e Arthur Weigall. Le tombe erano numerate in ordine di scoperta e non geografico; ugualmente in ordine cronologico di scoperta sono le tombe dalla 253 in poi.

[2]      Nella sua epoca di utilizzo, l’area era nota come “Quella di fronte al suo Signore” (con riferimento alla riva orientale, dove si trovavano le strutture dei Palazzi di residenza dei re e i templi dei principali dei) o, più semplicemente, “Occidente di Tebe”.

[3]      le Tombe dei Nobili, benché raggruppate in un’unica area, sono di fatto distribuite su più necropoli distinte.

[4]      Le note, sovente di inquadramento topografico della tomba, sono tratte dal “Topographical Catalogue” di Gardiner e Weigall, ed. 1913 e fanno perciò riferimento alla situazione del’epoca.

[5]      I campi della Duat, ovvero l’aldilà egizio, si trovavano, secondo le credenze, proprio sulla riva occidentale del grande fiume.

[6]      Fino a tempi molto recenti, alcune delle tombe vennero adibite ad abitazioni o a pertinenze di abitazioni, come stalle, cantine, depositi e magazzini. Tale impiego, protrattosi per millenni, come è intuibile, ha ulteriormente favorito il danneggiamento di già precarie rappresentazioni parietali o, in taluni casi, ha addirittura causato la perdita o la demolizione di pareti o colonne, o pilastri. I riferimenti di Gardiner e Weigall ad abitazioni private debbono perciò essere intese in tal senso e fanno riferimento, come è ovvio, agli anni in cui le rilevazioni ebbero luogo considerando che la pubblicazione del “Topographical Catalogue” risale al 1913.

[7]      Porter e Moss 1927,  p. 255.

[8]      Il “sem” era il prete, o l’erede, cui competeva la cerimonia di apertura della bocca per consentire al defunto di vivere pienamente della Duat.

[9]      Porter e Moss 1927,  pp. 254-255.

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