DELLA COLLEZIONE FRANÇOIS PINAULT
Di Patrizia Burlini e Nico Pollone

Lo studio della statuaria reale del Medio Regno, la cui epoca d’oro fu collocata durante i regni del re SESOSTRIS III e di suo figlio AMENEMHAT III (intorno al 1900-1800 a.C.), rivela capolavori di scultura molto complessa e difficile da imitare.
La statuaria di questo periodo ispira tuttavia largamente i falsari. È tuttavia necessario distinguere tra copie di oggetti realizzate per i turisti e quelle con pretese antiche, destinate a ingannare personaggi in cerca di buoni reperti, talvolta venduti a prezzi elevati a ricchi collezionisti o musei pubblici e non, in cerca di oggetti attraente per la loro collezione.
La storia dei falsi oggetti antichi egizi mostra che mercanti d’arte senza scrupoli collaborano con alcuni egittologi istituzionali senza scrupoli, legittimando, attraverso le loro parole e i loro scritti, queste fucine. Quale argomento migliore infatti, per rassicurare un acquirente, che mostrargli “un certificato di garanzia” firmato da un egittologo addetto ad un grande museo pubblico o ad un’università statale!
E’ però buona norma analizzare qualsiasi oggetto proveniente dal mercato dell’arte. Il confronto con oggetti provenienti da scavi ufficiali, l’analisi stilistica e lo studio dei materiali effettuato in modo professionale lasciano normalmente poche possibilità di falsificazioni. Attenzione in più si deve prestare per gli oggetti non provenienti da scavi ufficiali e certificati .
Nel 1998 una statua intitolata al re Sesostri III, apparve sul mercato parigino. Prima della vendita, Madame Elisabeth Delange, curatrice del Museo del Louvre, ha consegnato una valutazione favorevole di questo pezzo a F. Pinault interessata al suo acquisto. L’oggetto è stato acquistato all’asta il 10 novembre 1998 per una somma di cinque milioni di franchi.
Allertato dopo la vendita da un articolo di Vincent Noce su Libération, che riporta l’opinione del professore tedesco Dietrich Wildung che ritiene questa statua sospetta, Pinault , si rifiuta di onorare il suo acquisto, innescando quello che viene comunemente chiamato “l’affare Sesostris III”.
Una perizia effettuata dalla sig.ra Christiane Desroches-Noblecourt e dalla sig.ra Elisabeth Delange nel marzo 2000 ha concluso che la scultura del faraone seduto a nome di SESOSTRIS III, oggi di proprietà della sig.ra Pinault con queste parole: “Poiché questa statua si differenzia dalle altre effigi conosciute, viene avanzata una nuova teoria, ovvero che la statua sia stata realizzata post mortem, alla fine della XII o all’inizio della XIII dinastia”.
La statua, dopo una seconda perizia effettuata nel febbraio 2002, viene ritenuta un falso. Un’analisi di laboratorio confermerà successivamente questa seconda opinione nel luglio 2002.

Da qui ha inizio la questione giudiziaria. Per più di 20 anni questa statua è stata oggetto di prese di posizioni di diversi studiosi. La statua è passata dalla Svizzera, poi in Germania e negli Stati Uniti prima di trovare un acquirente in Francia nel 1998. Negli Stati Uniti sembra che solo Madame Edna Russmann del Brooklyn Museum credesse nella sua autenticità, In Germania ci credeva il professor Hans Wolfgang Müller del Museo di Berlino, in Belgio, Claude Vandersleyen, che all’inizio del 2002, si espresse a favore dell’autenticità della statua senza altro argomento se non la sua profonda convinzione.
Non mi dilungo nella questione giudiziaria trattata molto compiutamente in un articolo del LeParisien, di cui al link:
https://www.leparisien.fr/…/francois-pinault-et-la…
Crediti fotografici e informazioni da: Grepal