Necropoli tebane

TT170 – TOMBA DI NEBMEHYT

Nebmehyt in geroglifici
Schematizzazione della necropoli di Dra Abu el-Naga (area sud) [1] [2]

Epoca:                                   XIX Dinastia

Titolare

TitolareTitoloNecropoli[3]Dinastia/PeriodoNote[4]
Nebmehyt[5]Scriba delle reclute nel Ramsesseum nei possedimenti di AmonDra Abu el-NagaXIX dinastia  (Ramses II ?)abitazione di Bunna (una donna)[6], immediatamente a sud della casa dell’Omdeh[7]

Biografia

Nessuna notizia ricavabile[8].

La tomba

TT170 è impraticabile. In un vestibolo è noto esistano due stele: il defunto e la moglie dinanzi a Osiride e tre preti dinanzi al defunto e alla moglie con testi rituali[9].

Fonti

  1. Porter e Moss 1927,  p. 279.
  2. Gardiner e Weigall 1913
  3. Donadoni 1999,  p. 115.
  4. Porter e Moss 1927,  p. 279.
  5. Gardiner e Weigall 1913, pp. 30-31
  6. Gardiner e Weigall 1913, p. 31

[1]      La prima numerazione delle tombe, dalla n.ro 1 alla 253, risale al 1913 con l’edizione del “Topographical Catalogue of the Private Tombs of Thebes” di Alan Gardiner e Arthur Weigall. Le tombe erano numerate in ordine di scoperta e non geografico; ugualmente in ordine cronologico di scoperta sono le tombe dalla 253 in poi.

[2]      Nella sua epoca di utilizzo, l’area era nota come “Quella di fronte al suo Signore” (con riferimento alla riva orientale, dove si trovavano le strutture dei Palazzi di residenza dei re e i templi dei principali dei) o, più semplicemente, “Occidente di Tebe”.

[3]      le Tombe dei Nobili, benché raggruppate in un’unica area, sono di fatto distribuite su più necropoli distinte.

[4]      Le note, sovente di inquadramento topografico della tomba, sono tratte dal “Topographical Catalogue” di Gardiner e Weigall, ed. 1913 e fanno perciò riferimento alla situazione del’epoca.

[5]      Porter e Moss 1927,  p. 279.

[6]      Fino a tempi molto recenti, alcune delle tombe vennero adibite ad abitazioni o a pertinenze di abitazioni, come stalle, cantine, depositi e magazzini. Tale impiego, protrattosi per millenni, come è intuibile, ha ulteriormente favorito il danneggiamento di già precarie rappresentazioni parietali o, in taluni casi, ha addirittura causato la perdita o la demolizione di pareti o colonne, o pilastri. I riferimenti di Gardiner e Weigall ad abitazioni private debbono perciò essere intese in tal senso e fanno riferimento, come è ovvio, agli anni in cui le rilevazioni ebbero luogo considerando che la pubblicazione del “Topographical Catalogue” risale al 1913.

[7]      Con il termine omdeh si indica, in Egitto, il capo-villaggio.

[8]      Porter e Moss 1927,  p. 278.

[9]      Porter e Moss 1927,  pp. 278-279.

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