Autentici falsi

IL RILIEVO DEL BROOKLYN MUSEUM

Il falso rilievo
Limestone Slab with Sunk Relief – Egyptian Dynasty XI style – modern. Limestone Brooklyn Museum, Charles Edwin Wilbour Fund, 67.222. Creative Commons-BY (Photo: Brooklyn Museum, CUR.67.222_NegA_print_bw.jpg)

I grandi musei sono spesso vittime di truffe, in alcuni casi ripetute ed eclatanti.

È questo il caso del Brooklyn Museum, prestigioso museo newyorkese, tra i più grandi degli Stati Uniti, che vanta ben 500.000 visitatori all’anno e che conta 2.000 reperti egizi.

Il Brooklyn Museum era considerato uno dei musei con la più grande collezione di arte copta al mondo, finché non furono sollevati alcuni dubbi sull’autenticità di alcuni reperti. Oggi si stima che almeno un terzo della collezione sia falsa.

Anziché cercare di limitare il caso, il museo optò per una scelta inusuale nel 2009, organizzando una mostra dal titolo “Unearthing the Truth: Egypt’s Pagan and Coptic Sculpture” in cui esponeva i falsi, quasi tutti provenienti dalla collezione donata da Michael Friedsam.

Il pezzo che vi mostro oggi appartiene sempre al Brooklyn Museum ma proviene da un’altra collezione, la Charles Edwin Wilbour Fund, donata al museo da uno dei figli di Charles Edwin Wilbour, giornalista ed “egittologo” (anche se non seguì degli studi specifici) statunitense di grande notorietà ed importanza.

È un rilievo in calcare nello stile della dinastia XI e rappresenta due ritratti di uno o due faraoni. Il rilievo si trova nell’archivio online del Museo, ma non in esposizione, e reca il numero d’inventario 67.222.

In casi come questo, è l’analisi stilistica che consente di determinare se un’opera sia falsa.

In questo rilievo, la testa a destra è stata modellata sulla testa autentica di Amenhotep I, della XVIII dinastia, conservata al Museum of Fine Arts, Boston, J. H. and E. A. Payne Fund, inv. 64.1470 (vedere foto del post) che si basa su millenni di convenzioni e si distingue per la sobrietà e semplicità dell’esecuzione.

Il rilievo autentico
AMEMHOTEP I, , XVlll Dinastia, calcare, 6.3 x 9.4 in.
Museum of Fine Arts, Boston,
J. H. and E. A. Payne Fund, 64.1470

Le differenze piuttosto marcate che si notano sono:

  • l’originale è in rilievo, mentre il falso è inciso.
  • Entrambi i volti del falso presentano un sorriso piuttosto inebetito, molto diverso dal sorriso distaccato e sereno dell’originale.
  • L’originale presenta un intaglio sottile e raffinato, con il leggero rigonfiamento sotto l’occhio e intorno alla bocca, che risultano assenti nel falso.

Benché il rilievo del Brooklyn Museum risulti elegante, ad un’analisi più accurata e confrontandolo con il rilievo di Boston si riesce a percepire la differenza sostanziale tra i due.

Patrizia Burlini

Fonti e approfondimenti

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