“COSE (ANCORA PIÙ) MERAVIGLIOSE”

L’INSTITUT D’ÉGYPTE

Napoleone parla ai “sapienti” sul ponte della Orient in viaggio per Alessandria, il momento tradizionalmente considerato come la genesi dell’Institut d’Égypte

Nel 1798 la popolarità di Napoleone in Francia è immensa. Forse troppo.

La Campagna d’Italia è appena terminata con il suo clamoroso successo, ed il Direttorio rivoluzionario vede (giustamente!) con sospetto quel giovane generale che viene dalla Corsica. Decide allora di prendere due piccioni con una fava e bloccare la via terrestre per le Indie all’eterno nemico inglese conquistando l’Egitto e togliere dal territorio francese il piccolo generale.

Il Porto di Alessandria nel 18° secolo

Nel maggio 1798, Napoleone si imbarca quindi da Tolone con 54,000 soldati su 400 navi alla volta di Alessandria. Già che c’è, nel mezzo invade e conquista Malta, da sempre approdo strategico nel Mediterraneo per le navi inglesi. Il 1° luglio sbarca con la nave ammiraglia Orient ad Alessandria e, incredibilmente, marcia sul Cairo a piedi nel deserto invece di risalire il Nilo; a completare l’opera i soldati francesi hanno le uniformi in lana e patiranno le pene dell’inferno.

Lo sbarco della flotta francese ad Alessandria, sbarco non privo di incidenti compreso l’affondamento della Patriote (Museo della Rivoluzione Francese).

Nonostante tutto, il 21 luglio l’organizzazione e la strategia di Napoleone disintegrano l’esercito dei Mamelucchi sulla piana di Giza (dopo il famoso monito: “Soldati! Dall’alto delle Piramidi quaranta secoli vi guardano!”), ma Nelson a sua volta tra il 1° ed il 2 agosto disintegra la flotta francese ad Abukir e sancisce la fine delle velleità militari francesi in Egitto. Dopo aver tentato la conquista della Palestina ed essersi scontrato con l’esercito turco, Napoleone riparte per la Francia, ma lascia in Egitto un altro piccolo “esercito”.

Napoleone davanti alla Sfinge. Olio su tela di Jean Leon Jerome (1886)
La battaglia delle Piramidi, dipinto di Louis-François Lejeune

Quando è partito per la sua spedizione in Egitto, oltre alla strategia militare Napoleone aveva infatti in testa un secondo obiettivo: creare un’istituzione scientifica in Egitto simile all’Institut de France da poco creato in patria e di cui faceva parte non per motivi “politici” (o almeno, non solo per quello…), ma come matematico. Sulle navi che hanno fatto vela per il Nilo, c’era quindi posto per più di 150 scienziati “capitanati” da Gaspard Monge, direttore del Politecnico (École Polytechnique) di Parigi. Tra i più illustri Fourier (matematico e fisico maledetto da generazioni di studenti), Berthollet (chimico), Dolomieu (geologo a cui dobbiamo il nome delle Dolomiti), Conté (pittore, chimico e fisico a cui dobbiamo l’invenzione della matita odierna) e un disegnatore, Dominique Vivant Denon, che conosceremo meglio in seguito.

Gaspard Monge ritratto da André Dutertre all’epoca della spedizione in Egitto

Napoleone ha infatti chiesto a Monge due obiettivi: poter costruire strade ed infrastrutture in Egitto, oltre al materiale bellico richiesto per l’invasione, e scoprire un mondo che era allora ampiamente sconosciuto sotto tutti i punti di vista.

In poco più di due mesi, Monge ha messo insieme una squadra che spazia dalla matematica alla zoologia, dalla medicina all’ingegneria, compresi musicisti, astronomi, scultori ed una schiera di tipografi per eternare le loro scoperte. Da notare che, visto il carattere militare della spedizione, sia la destinazione che la durata della missione rimasero segreti fino a quando non furono tutti imbarcati. Dell’organizzazione si occupa il generale Caffarelli, di origine italiane, che aveva perso una gamba in battaglia tre anni prima.

Solo dopo aver salpato da Tolone il 17 maggio 1798 in un momento immortalato da un autore sconosciuto, Napoleone parla agli scienziati più eminenti, che viaggiano a bordo della nave ammiraglia Orient e svela la destinazione ed il loro ruolo nell’impresa.

Anche le “truppe” scientifiche sbarcano ad Alessandria il 1° luglio, non senza intoppi: la Patriote si incaglia ed affonda nel porto con il suo carico di attrezzature scientifiche, di cui si riesce a recuperarne una parte. Poi si separano: le truppe marciano verso la battaglia delle piramidi, mentre gli scienziati si dividono tra Alessandria e Rosetta, dove avverrà una delle scoperte più importanti della missione.

Nonostante l’esito infausto della campagna d’Egitto, il 22 agosto 1798 Napoleone decreta la nascita dell’Institut d’Égypte “per il progresso e la propagazione dell’Illuminismo in Egitto”. Durerà solo fino al 1801, ma l’impatto culturale fu enorme.

La prima riunione dell’Institut d’Égypte, il 23 agosto 1798 al Cairo. Si distinguono, fra gli altri, Napoleone, Conté (con la benda sull’occhio), il generale Caffarelli (con la gamba di legno), Dolomieu (il più alto)

Monge ne è il presidente, Napoleone stesso il vicepresidente. L’Institut è diviso in 4 sezioni: matematica, fisica (storia naturale e medicina), economia politica e letteratura ed arte. Ogni sezione ha 12 membri e sarà indipendente, convergendo poi nella descrizione delle loro attività con la “Description de l’Egypte”, in cui verrà immortalata anche la loro prima riunione al Cairo.

La nostra storia, in pratica, comincia qui. Un gruppo di studiosi alla riscoperta di un mondo perduto.

Riferimenti:

· Reybaud, Louis, 1799-1879. Histoire scientifique et militaire de l’expédition française en Égypte. Paris: A.J. Dénain, Librarire-éditeur, 1830-1836

· Description de l’Égypte; ou, Recueil des observations et des recherches qui ont été faites en Egypte pendant l’expédition de l’armée francais. Paris: De L’Imprimerie impériale, 1809-1828

· Denon, Dominique Vivant, 1747-1825. Voyage dans la Basse et la Haute Égypte, pendant les campagnes du général Bonaparte. Paris: De l’Imprimerie de P. Didot l’aîné, 1802

· Institut d’Égypte, Cairo, Mémoires sur l’Égypte: publiés pendant les campagnes du Général Bonaparte, dans les années VI et VII [-IX]. Tome premier [-quatrieme]. Paris 1800-1803

· Andrews, Carol AR. The Rosetta Stone. London: British Museum Publications, 1981.

· Beaucour, Fernand, Laissus, Yves, and Orgogozo, Chantal. The Discovery of Egypt: Artists, Travellers and Scientists. Paris: Flammarion, 1990.

· Burleigh, Nina, and Cassandra Campbell. Mirage: Napoleon’s scientists and the unveiling of Egypt. New York: Harper, 2007.

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