Di Giuseppe Esposito
Epoca: XVIII Dinastia
Titolare
| Titolare | Titolo | Necropoli[3] | Dinastia/Periodo | Note[4] |
| Amenemhat | Scriba del ..?.. | El-Khokha | XVIII dinastia (Thutmosi III ?) | a circa 50 m dalla casa dell’Omdeh[5] |
Biografia
Unica notizia ricavabile, il nome della moglie del titolare: Sit-Dhout[6].
La tomba

Un’unica sala sulle cui pareti sono ancora visibili, su due registri, il defunto e la moglie che ricevono collane da una fanciulla in presenza di ospiti e musici (arpista e suonatore di nacchere); portatori di offerte con buoi, vitelli, uccelli e pesci[7].

Fonti
- Gardiner e Weigall 1913
- Donadoni 1999, p. 115.
- Gardiner e Weigall 1913, p. 32
- Porter e Moss 1927, p. 279.
- Gardiner e Weigall 1913, pp. 32-33
- Gardiner e Weigall 1913, p. 33
[1] La prima numerazione delle tombe, dalla n.ro 1 alla 253, risale al 1913 con l’edizione del “Topographical Catalogue of the Private Tombs of Thebes” di Alan Gardiner e Arthur Weigall. Le tombe erano numerate in ordine di scoperta e non geografico; ugualmente in ordine cronologico di scoperta sono le tombe dalla 253 in poi.
[2] Nella sua epoca di utilizzo, l’area era nota come “Quella di fronte al suo Signore” (con riferimento alla riva orientale, dove si trovavano le strutture dei Palazzi di residenza dei re e i templi dei principali dei) o, più semplicemente, “Occidente di Tebe”.
[3] le Tombe dei Nobili, benché raggruppate in un’unica area, sono di fatto distribuite su più necropoli distinte.
[4] Le note, sovente di inquadramento topografico della tomba, sono tratte dal “Topographical Catalogue” di Gardiner e Weigall, ed. 1913 e fanno perciò riferimento alla situazione del’epoca.
[5] Con il termine omdeh si indica, in Egitto, il capo-villaggio.
[6] Porter e Moss 1927, p. 278.
[7] Porter e Moss 1927, p. 286.

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