Di Luisa Bovitutti

FOTOGRAFIA DI MARIE GRILLOT a questo link: https://egyptophile.blogspot.com/…/dans-le-tresor-de…
Questi oggetti preziosi di notevole fattura risalgono al II secolo d.C. e furono rinvenuti nel 1989 dalla missione organizzata dall’Istituto Francese d’Archeologia Orientale nell’oasi di Kharga, più precisamente a Dush, corrispondente all’antica città di Kysis, che sorgeva nel deserto occidentale e che raggiunse grande importanza in epoca tolemaica e romana.


FOTOGRAFIA A QUESTO LINK: https://egyptophile.blogspot.com/…/un-bracelet-cabochon…

FOTOGRAFIA DI: Alfred Molon e Antoine Kuipershttps a questo link:
https://slideplayer.es/…/Brazalete+del+tesoro+de+Douch.jpg
Nei pressi della località sorge una fortezza tolemaica in mattoni di fango, ampliata dai romani nel I secolo d. C. e nota come el-Qasr (letteralmente “la Fortezza”), all’epoca presidiata da una guarnigione che doveva garantire la sicurezza del confine meridionale dell’impero e delle vie commerciali che attraversavano il deserto e che transitavano in quella zona.



Gli archeologi stavano portando alla luce il tempio dedicato ad Iside, Harpocrate e Serapide (una divinità che unisce le caratteristiche di Osiride ed Apis agli elementi ellenistici di Zeus, Esculapio e Dioniso, introdotta da Tolomeo I per integrare greci ed egizi), che sorgeva nei pressi della parete orientale del forte quando in uno dei magazzini rinvennero un vaso di terracotta alto 28 cm. e risalente al IV – V secolo d. C. circondato da piccoli oggetti di culto, tra i quali una statuetta di piombo dorato dedicata ad Iside e due in bronzo raffiguranti Horus bambino e suo padre Osiride.


FOTOGRAFIA DI: Silvia Vitrò

Questo vaso conteneva “il tesoro di Dush”, ossia un diadema, due braccialetti, un pettorale, 187 piastrine in oro dal peso complessivo di ben gr. 1.220,61 e due placchette d’argento.

I gioielli venivano indossati dai sacerdoti in occasione dei riti oppure adornavano le statue delle divinità e le placchette erano gli ex voto dei fedeli, che venivano realizzati nella stessa Dush e venduti all’ingresso del tempio; gli studiosi ipotizzano che questi preziosi siano stati sottratti nell’antichità, piegati e collocati nel vaso di terracotta che era stato poi nascosto in una nicchia in attesa del momento opportuno per recuperarli; per motivi che non è dato sapere i ladri non sarebbero più riusciti a tornare ed il loro ricco bottino sarebbe rimasto nel suo nascondiglio fino ad oggi.

Il pregio artistico della corona e dei bracciali ed in particolare le foglie, le capsule di papavero ed il busto della corolla inducono a ritenere che provenissero da una bottega artigiana specializzata di Alessandria; le statuette di Serapide e di Harpocrate, i capitelli delle colonne dell’edicola e i punti di assemblaggio delle varie parti, invece, sono piuttosto rozzi e sono probabilmente opera di artigiani meno dotati (si veda l’immagine).
Fotografia IFAO pubblicata in “25 ans de découvertes archéologiques sur les chantiers de l’IFAO,1981-2006″, catalogue de l’exposition au Musée égyptien du Caire, 2007”
FONTI:
- Il forte romano di Dush, a questo link: https://viatorimperi.es/dush/
- https://www.storiamito.it/tesoro_dush/
- https://egyptsites.wordpress.com/…/the-roman-fortress…/
- GRILLOT M., Dans le trésor de Douch, une couronne pour le Dieu Sérapis, a questo link https://egyptophile.blogspot.com/…/dans-le-tresor-de…
- GRILLOT M., Un bracelet à cabochon serti d’une agate provenant du trésor de Douch, a questo link: https://egyptophile.blogspot.com/2019/05/un-bracelet-cabochon-serti-dune-agate.html
- GRILLOT M., Douch : un collier d’ex-voto découvert par l’IFAO., a questo link:
- https://egyptophile.blogspot.com/…/douch-un-collier-dex…
- GRILLOT M., Douch : ce magnifique bracelet en or a été découvert dans un pot en terre!, a questo link: https://egyptophile.blogspot.com/2015/12/douch-ce-magnifique-bracelet-en-or-ete.html