Piccola Guida Turistica

SENNEDJEM ED IL SUO CORREDO FUNERARIO

Il sarcofago interno di Sennedjem ha forma antropoide e conteneva la sua mummia; esso lo rappresenta nei suoi abiti abituali, ossia un lungo gonnellino di lino bianco, il collare e la parrucca. Il coperchio del sarcofago esterno è invece decorato con scene funerarie di dee protettive tratte dal Libro dei Morti e di dee dell’albero che nutrono Sennedjem.
Fotografia di Silvia Vitrò
Per maggiori informazioni sul sarcofago esterno, vedi sul nostro sito a questo link: https://laciviltaegizia.org/…/il-sarcofago-di-sennedjem/ 

I reperti di questa tomba trovata intatta sono veramente strepitosi; gli oggetti del corredo funerario di Sennedjem, mirabilmente conservati anche nei loro colori vivaci, tratteggiano la vita quotidiana di un artigiano specializzato sorvegliante della necropoli reale che viveva a Deir el-Medinah con la sua famiglia al tempo della XIX dinastia.

Particolare del sarcofago esterno.
Foto di Silvia Vitrò

Deir el-Medinah era uno dei villaggi sorti durante la XVIII dinastia sulla Riva Occidentale del Nilo di fronte a Tebe, nella zona che gli antichi Egizi chiamavano Oasi, e fino alla XX dinastia fu la residenza degli artigiani e degli scultori responsabili di scavare e decorare le tombe nella Valle dei re.

Particolare dei due sarcofagi.
Foto di Silvia Vitrò

Sennedjem, figlio di Kabekhnet e di Tahennu visse nel villaggio sotto Seti I e Ramses II e morì attorno al 20′ anno di regno di quest’ultimo; egli ereditò dal padre il ruolo di decoratore delle tombe reali e dei nobili ed entrambi ricevettero il titolo di “Servi nel luogo della Verità”; con il tempo egli fu elevato a “sorvegliante della necropoli dei re” come dimostra, una scena parietale nella sua tomba che lo ritrae mentre impugna uno scettro sekhem simbolo di potere.

Sennedjem preparò per sé e per la propria moglie Iyneferti la tomba contrassegnata dalla sigla TT1 scavandola nella falesia che si erge nella zona occidentale del villaggio vicino alla sua abitazione; essa è di modeste dimensioni, ma le decorazioni interne sono state certamente realizzate dalle maestranze specializzate che lavoravano per la nobiltà e per il Faraone.

Ceramiche trovate nella tomba.
Foto di Silvia Vitrò

La tomba fu scoperta intatta il 31 gennaio 1886 dagli operai egiziani supervisionati da Maspero; essa conteneva ancora tutto il corredo funerario, costituito da molti ushabtis, dai vasi canopici, da numerosi oggetti di uso comune e da venti mummie dei familiari di Sennedjem, in quanto essa era in uso da tre generazioni (per ulteriori informazioni ed immagini sulla tomba si veda sul nostro sito l’articolo di Franca Loi a questo link: https://laciviltaegizia.org/…/06/24/la-tomba-di-sennedjem/ e quello di Giuseppe esposito a questo link: https://laciviltaegizia.org/2023/12/12/tt1-tomba-di-sennedjem/.

Tra coloro che trovarono qui l’ultimo riposo c’è anche Khonsu, figlio di Sennedjem, sepolto in un fenomenale sarcofago, oggi al MET di New York, del quale ci ha parlato Grazia Musso: potrete trovare le immagini e l’articolo sul nostro sito a questo link: https://laciviltaegizia.org/2023/06/20/il-sarcofago-di-khonsu/

Molti oggetti furono venduti a vari collezionisti intorno al mondo, ma i più significativi si trovano al Cairo, a New York ed a Berlino.

Parte del corredo funerario di Sennedjem: una serie di ushabti con le cassette destinate a contenerli, la sedia recante il nome del figlio, due casse canopiche. Fotografia di Silvia Vitrò

La tomba di Sennedjem si distingue per lo splendore dell’esecuzione dei dipinti parietali, molto realistici e dai colori vividissimi; quelli che circondano la camera sepolcrale rappresentano scene tratte dal Libro dei Morti per supportare Sennedjem nel suo viaggio verso il regno di Osiride e riunirsi alla moglie ed agli altri familiari.

LA MASCHERA FUNERARIA DI SENNEDJEM E DI SUA NIPOTE ISIS

Le maschere di Sennedjem (a sinistra) e di Isis (a destra)

Queste due maschere sono definite “ad elmetto” perchè coprivano completamente la testa del defunto; questa tipologia comparve con l’VIII dinastia e rimase in uso fino all’epoca ramesside per poi tornare di moda nel periodo tolemaico.
Sennedjem, la moglie Iyneferti, il figlio Khonsu e la figlia di quest’ultimo di nome Isis furono sepolti con tali maschere: le due raffigurate nell’immagine appartennero a Sennefer e ad Isis, e sono le uniche conservate al Cairo, mentre le altre due si trovano al MET di New York.
La maschera di Sennedjem (a sinistra) ha la tipica parrucca maschile, realizzata in rilievo e con le treccine incise; essa è circondata da una ghirlanda decorata con petali di ninfea; tre boccioli di questo fiore cadono sulla fronte; il volto tondeggiante è di colore rosso molto scuro, le orecchie ben modellate presentano fori per gli orecchini dipinti in colore nero.
Il collare ampio e coloratissimo è formato da giri di frutti di mandragora, di petali di ninfea, di piume stilizzate, di perline a forma di goccia, ed ancora di petali di ninfea; la chiusura ha la caratteristica forma del fiore di ninfea come quelli più antichi.
La maschera di Isis presenta una parrucca lavorata ed una particolare composizione dell’ampio collare che la differenzia dalle altre della medesima tomba: tra le falde anteriori della parrucca, infatti, vi sono due fascie, una decorata con geroglifici nefer e occhi wadjet ed un’altra con una ghirlanda di petali di ninfea; al di sotto delle falde della parrucca i seni sono coperti con una rosetta.
Sebbene siano noti solo sei esemplari di maschere funerarie ramessidi, è possibile affermare che esse coesistettero sempre con il sarcofago antropoide e rappresentano una evoluzione rispetto a quelle della XVIII dinastia, che erano usate solo in alternativa ad esso ed in abbinamento solo con il sarcofago rettangolare.
Le maschere più antiche inoltre erano dotate di un pannello anteriore e di uno posteriore di varia lunghezza con fori alle estremità inferiori tramite i quali venivano assicurate al corpo del defunto con cordicelle: in quelle ramessidi invece manca il pannello posteriore che proteggeva la schiena del defunto e questa evoluzione stilistica preannuncia le cosiddette maschere “a coperchio” perchè coprivano solo la parte anteriore del viso della mummia.
Inoltre i pannelli delle maschere della XIX dinastia sono più ampi di quelli antecedenti e presentano motivi e tecniche decorative che li impreziosiscono: i frutti di mandragora, i pigmenti colorati, il motivo a scacchiera, la lavorazione a rilievo delle parrucche e l’assenza di foglia d’oro.

LA PORTA D’INGRESSO DELLA TOMBA DI SENNEDJEM

Fotografia di Silvia Vitrò.

Porta d’ingresso della tomba di Sennedjem, recante scene tratte dal capitolo 17 del libro dei morti.
E’ in legno di sicomoro dipinto di giallo, che è il colore dominante di tutta la decorazione parietale della tomba. Esso richiamava l’oro, legato all’eternità in quanto incorruttibile, e per il suo colore legato alla divinità solare.

Pannello interno della porta della tomba di Sennedjem, che raffigura i coniugi che giocano a senet, e i due sgabelli trovati nella tomba.
Foto di Silvia Vitrò
Il gioco del senet trovato nella tomba.
Foto di Silvia Vitrò


Per ulteriori informazioni sul questo reperto: https://laciviltaegizia.org/…/porta-della-tomba-di…/
Chi è interessato alla filologia, troverà sul nostro sito a questo link l’analisi dei testi di Livio Secco https://laciviltaegizia.org/…/06/21/la-porta-di-sennedjem/

Fonti:

PER UNA BELLISSIMA VISITA VIRTUALE DELLA TOMBA, ANDATE A QUESTO LINK: https://describingegypt.com/…/sennedjem/burial_chamber…

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