Di Giuseppe Esposito
Epoca: XVIII Dinastia
Titolare
| Titolare | Titolo | Necropoli[3] | Dinastia/Periodo | Note[4] |
| Simut[5] | Scriba contabile del bestiame di Amon[6] | el-Khokha | XVIII dinastia[7] | a est dalla TT173; quattro tombe accessibili dall’unica casa di Hasan Ahmed el-Gurni (TT245, TT246, TT247, TT248) [8] |
Biografia
Unica notizia biografica ricavabile, il nome della moglie: Sitamon[9].
La tomba
Della tomba, che si apre nell’angolo sud-est di un cortile da cui si accede anche alle tombe TT245, TT246, TT248 e TT258, è nota la planimetria in forma di sala rettangolare; sulle pareti resti di pitture parietali: (1 azzurro in planimetria[10]) resti di scene di banchetto funebre con una coppia seduta; su altra parete (2), in alto, resti di portatori di offerte. Poco oltre (3), su quattro registri, il defunto e la moglie adorano Osiride e Hathor, come dea dell’Occidente; scene di processione funeraria con falco e uomini che recano statuette reali e suppellettili funerarie; portatori di offerte e prefiche con uomini che, coadiuvati da un toro, trainano una scatola canopica; portatori di offerte con frutta e fiori dinanzi al defunto e alla moglie. Nella nicchia (4), sul lato di fondo, alcuni preti dinanzi al defunto purificato da altri preti; sul soffitto testi dedicatori.
La tomba non è stata ancora presa in considerazione da moderni lavori di rilevazione dopo l’abbandono del villaggio che la sovrastava[11] [12].
Fonti
- Gardiner e Weigall 1913
- Donadoni 1999, p. 115.
- Gardiner e Weigall 1913, pp. 38-39
[1] La prima numerazione delle tombe, dalla n.ro 1 alla 253, risale al 1913 con l’edizione del “Topographical Catalogue of the Private Tombs of Thebes” di Alan Gardiner e Arthur Weigall. Le tombe erano numerate in ordine di scoperta e non geografico; ugualmente in ordine cronologico di scoperta sono le tombe dalla 253 in poi.
[2] Nella sua epoca di utilizzo, l’area era nota come “Quella di fronte al suo Signore” (con riferimento alla riva orientale, dove si trovavano le strutture dei Palazzi di residenza dei re e i templi dei principali dei) o, più semplicemente, “Occidente di Tebe”.
[3] le Tombe dei Nobili, benché raggruppate in un’unica area, sono di fatto distribuite su più necropoli distinte.
[4] Le note, sovente di inquadramento topografico della tomba, sono tratte dal “Topographical Catalogue” di Gardiner e Weigall, ed. 1913 e fanno perciò riferimento alla situazione del’epoca.
[5] Gardiner e Weigall 1913, p. 38
[6] Porter e Moss 1927, p. 333.
[7] Gardiner e Weigall 1913, p. 39
[8] Fino a tempi molto recenti, alcune delle tombe vennero adibite ad abitazioni o a pertinenze di abitazioni, come stalle, cantine, depositi e magazzini. Tale impiego, protrattosi per millenni, come è intuibile, ha ulteriormente favorito il danneggiamento di già precarie rappresentazioni parietali o, in taluni casi, ha addirittura causato la perdita o la demolizione di pareti o colonne, o pilastri. I riferimenti di Gardiner e Weigall ad abitazioni private debbono perciò essere intese in tal senso e fanno riferimento, come è ovvio, agli anni in cui le rilevazioni ebbero luogo considerando che la pubblicazione del “Topographical Catalogue” risale al 1913.
[9] Porter e Moss 1927, p. 333
[10] La numerazione dei locali e delle pareti segue quella di Porter e Moss 1927, p. 326.
[11] Porter e Moss 1927, pp. 332-333 e Kampp 1996.
[12] I lavori saranno agevolati dalla demolizione, eseguita nel 2006, del villaggio di Gurna che da centinaia d’anni ricopriva l’area delle Tombe dei Nobili con il trasferimento degli abitanti in Gurna Gedida, ovvero “Nuova Gurna”. Questo ha consentito, inoltre, il rinvenimento di ulteriori tombe fino ad allora sconosciute perché coperte, oppure occupate, dalle case del villaggio.

7 pensieri su “TT247 – TOMBA DI SIMUT”