Di Luisa Bovitutti
I gioielli con le conchiglie delle principesse Khnumit (o Kenmet) e Sit-Hathor-Iunet
Dopo la sensazionale scoperta a El Lahun De Morgan si spostò a scavare a Dashur, nelle mastabe poste ad ovest della piramide di Amenemhat II, e in una camera sotterranea scavata nell’arenaria scoprì le sepolture inviolate di due delle sette figlie del sovrano, le principesse Ita (della quale si è già visto lo splendido pugnale) e Khnumit (o Kenmet, che pare abbia sposato il fratello Senwosret II), nel cui sarcofago vuoto e gravemente deteriorato si trovava ancora il suo incredibile tesoro personale.
Nel 1914, poi, Flinders Petrie e Guy Brunton, che scavavano per conto della Egypt Exploration Society, riportarono alla luce nel complesso della piramide di Senwosret II a El-Lahun il sito sepolcrale di una delle sue cinque figlie, la principessa Sit-hathor-iunet, che pur essendo già stato saccheggiato nell’antichità, conservava ancora, nascosto in una nicchia, parte del prezioso corredo funerario.
Anche queste principesse avevano posseduto delicati pezzi realizzati con riproduzioni in oro di conchiglie, che li rendono di una raffinatezza insuperabile.
Le due collane qui sotto appartennero alla principessa Khnumit.


Quella in alto presenta dodici pendenti in oro a forma di conchiglia d’ostrica, separati da perline costituite da tre grani di oro, lapislazzuli, corniola e turchese; quella in basso è una catenina d’oro dalla quale pendono dieci conchigliette pettine bivalve e due delicate stelle marine con inserti di piccolissimi granuli in argento.
Anche questo frammento di collana proviene probabilmente dagli scavi effettuati da De Morgan a Dashur; apparteneva alla collezione privata McGregor, poi fu acquistato da Lord Carnarvon e nel 1926 la sua vedova lo cedette al MET di New York, che lo acquisiva con il numero d’accesso 26.7.1309-.1312.
Esso è lungo complessivamente 7 cm. ed è costituito da dieci perline quadrate costituite da tre file di tre grani che misurano 0,7 x 0,6 cm.; da quattro di esse pendono delle conchiglie d’ostrica in oro del diametro di 1,3 cm, e sono intervallate da tre elementi lunghi 1,4 cm. costituiti da conchiglie bivalve all’interno delle quali sono state inserite palline di corniola e di lapislazzuli.

L’ultimo gioiello, inizialmente ritenuto un girocollo in realtà era una cintura da portare ai fianchi ed appartenne alla principessa Sit-hathor-yunet; oggi è in mostra al MET di New York.
Essa si compone di otto grandi cauri dorati (in passato erano molte di più, ma sono andate perse) separate da una doppia fila di perline composte da tre granelli sfaccettati in oro, corniola e feldspato disposte in modo alternato. Le conchiglie sono state realizzate saldando insieme due metà ottenute mediante martellatura della foglia metallica (dovrebbe essere una lega di rame ed argento) in uno stampo; le zigrinature invece sono state create a sbalzo. A ciascuna estremità della collana sono poste due metà conchiglie che unendosi grazie ad un stanghetta dorata posta sul retro di una delle due che si inserisce perfettamente in una scanalatura posta sul retro dell’altra creano il fermaglio.
All’interno di ciascuna conchiglia si trovano i granelli che la trasformavano in un piccolo sonaglio.
L’immagine e le informazioni sul frammento di collana si trovano a questo link: https://www.metmuseum.org/art/collection/search/545728
La collana con le stelle marine è stata fotografata da Ron Parsons ed è pubblicata a questi link: https://www.flickr.com/photos/rpflowershots/52710773077/
https://en.m.wikipedia.org/…/File:Princess_Khenmet…
L’immagine della collana con le conchiglie d’ostrica di Khnumit proviene da questo sito https://www.treeland.ru/…/The_history_of_jewellery_art
Immagini ed informazioni sulla cintura di Sit-hathor-yunet a questi link:
https://egyptophile.blogspot.com/2020/01/la-ceinture-de-cauris-et-de-perles-de.html

