LE CONCHIGLIE NELL'ANTICO EGITTO

I GIOIELLI DI MERERET E SITHATHOR

I gioielli con le conchiglie delle principesse Mereret e Sithathor


Nel 1894 De Morgan, all’epoca capo del Servizio delle Antichità Egiziane, iniziò a scavare a El Lahun, a nord della piramide di Senwosret III, accanto ai resti di alcune piccole piramidi di regine, e scoprì un pozzo che portava ad una grande galleria lunga 110 metri che fungeva da annesso alla sepoltura del sovrano ed ospitava varie tombe di principesse della XII dinastia.


Ai piedi di due sarcofagi rinvenne una nicchia scavata nella roccia, nella quale si trovavano i resti di due cassette di legno che contenevano i gioielli facenti parte del corredo funerario miracolosamente sfuggito alla rapacità dei tombaroli, appartenuto alle principesse Mereret, figlia di Senwosret III e probabilmente sorella di Amenemhat III e Sithathor (da non confondere con Sithathoryounet), figlia di Senwosret II o III.
Tra i meravigliosi gioielli di queste principesse sono state ritrovate riproduzioni in oro di conchiglie utilizzate come elementi decorativi.


In particolare fanno parte del tesoro di Mereret nove grandi perle e dodici piccole perle a forma di ciprea, e tre pendenti dello stesso metallo a forma di guscio d’ostrica, uno solo dei quali è perfettamente conservato.


Questi elementi componevano probabilmente la medesima collana, il cui effettivo aspetto può essere semplicemente ipotizzato, non essendo stati ritrovati reperti analoghi a cui ispirarsi per la sua ricostruzione.


Il retro del pendente più grande e colorato, considerato il più bello tra gli amuleti analoghi sopravvissuti fino a noi, è concavo e liscio, e reca un anellino grazie al quale veniva infilato, mentre la parte convessa, lavorata a cloisonné, reca nella zona superiore la sagoma di un fiore di ninfea aperto, formato da inserti di turchese, lapislazzulo e corniola, ed è circondata nella parte rimanente da una corona circolare di petali di fiori stilizzati che terminano con tre motivi a forma di V nella zona inferiore; il centro è costituito da un unico grande pezzo tondeggiante di corniola.


Per la presenza delle conchiglie questo gioiello era ritenuto un amuleto, il cui potere era amplificato dalle pietre semipreziose utilizzate per gli intarsi; turchese e lapislazzuli infatti erano simbolo di vitalità e di gioia, mentre alla cornalina rosso sangue venivano attribuite virtù vivificanti; la ninfea, infine, evocava la nascita e la rinascita.
Esso è esposto al museo del Cairo insieme alle cipree con questo numero id.: JE 30877- le cipree invece a questo numero: JE30880


Facevano invece parte del tesoro di Sithathor delle conchiglie d’ostrica in oro delle quali non ho trovato alcuna immagine, se non il disegno pubblicato da De Morgan dopo la scoperta.

FONTI:
https://egyptophile.blogspot.com/2021/12/pendentif-en-or-cloisonne-dune.html
https://egyptophile.blogspot.com/2016/03/dans-les-bijoux-des-princesses-de.html
https://www.coursehero.com/tutors-problems/Writing/28560095-Article-Name-Eight-Masterpieces-of-Ancient-Egyptian-Jewelry-What-are/

FOTO DEL PENDENTE OPERA DI SANDRO VANNINI A QUESTO LINK:
https://ore-no-taan.tumblr.com/post/190965727366/pendant-of-mereret
FOTO DELLE PERLE A FORMA DI CIPREA A QUESTO LINK:
https://egypt-museum.com/girdle-with-cowrie-shells-of-gold/

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