LE CONCHIGLIE NELL'ANTICO EGITTO

I GIOIELLI DEL MEDIO REGNO ISPIRATI A QUELLI REALI CON LE CIPREE

Una cintura analoga a quella di Sit-hathor-iunet, anch’essa risalente alla XII dinastia, fu trovata a Lisht sud, vicino alla piramide di Senwosret I, nella tomba di una ragazza chiamata Hapy, il cui corredo funerario venne rinvenuto intatto nel corso degli scavi condotti nella stagione 1933 – 1934 dal MMA di New York.

Essa si trova attualmente al predetto museo, che la custodisce insieme al bel bracciale coordinato (n. di inv. 545152 – foto qui sotto, vista generale e particolare).

La cintura è lunga 78,5 cm. ed è composta da cauri in oro intervallate da sei file di perline biconiche in lapislazzuli, pietra molto pregiata perchè doveva essere importata dall’Afghanistan in quanto in Egitto non ne esistevano giacimenti; anch’essa presenta l’ingegnoso fermaglio che caratterizza la cintura della principessa.

https://www.metmuseum.org/art/collection/search/545152

https://jenikirbyhistory.getarchive.net/amp/topics/girdles


E’ invece custodita al British Museum di Londra questa collana rinvenuta forse a Tebe, lunga 47 cm. e composta da sei perle e da un fermaglio a forma di conchiglia cauri, due ciondoli a forma di barba con la punta arricciata, due amuleti a forma di pesce, un ciondolo centrale in argento a forma di ninfea intarsiato in pasta di vetro rossa, blu ed azzurra dal quale pende un amuleto Heh, distanziati da corte file di perline di lapislazzuli, feldspato verde, ametista, corniola, elettro e vetro.

I pendenti sono in elettro e sono stati realizzati in due metà a stampo e poi saldate; la coda e le pinne dei pesciolini sono state ritagliate in una lamina di elettro e aggiunte al momento della saldatura; i loro occhi sono forati, forse per contenere un intarsio di pietra.

Il fiore di ninfea ha cinque petali intarsiati di vetro azzurro e corniola e sotto di esso si aprono altri due fiori analoghi su di uno sfondo di corniola; i loro tre petali esterni sono intarsiati con fasce alternate di vetro azzurro e azzurro scuro; i due più piccoli centrali con vetro blu scuro. © The Trustees of the British Museum

https://www.britishmuseum.org/collection/object/Y_EA3077

https://pcma.uw.edu.pl/wp-content/uploads/pam/PAM_2011_XXIII_2/PAM_23_2_Golani_1.pdf

GOLANI A., Cowrie shells and their imitations as ornamental amulets in Egypt and the Near East. Journal: Polish Archaeology in the Mediterranean 23/2, Special Studies: Beyond ornamentation. Jewelry as an Aspect of Material Culture in the Ancient Near East, edited by A. Golani , Z. Wygnańska Year: 2014 Pages: 71-94


Questo gioiello lungo cm. 66 (fotografia in basso a sinistra), meno appariscente degli altri ma sicuramente raro e di gran pregio si trova in Italia, al Museo Civico Archeologico di Bologna (numero di inventario KS 3077); forse anch’esso era una cintura, ma la maggioranza degli studiosi lo considera un girocollo.

Esso è composto da una serie di perline in corniola e in ametista, alternate a cipree in argento lavorate a sbalzo; grazie al confronto con gli esemplari analoghi già visti, è databile con sicurezza alla XII dinastia.

Esso faceva parte della collezione Palagi (già Nizzoli – ricordate l’egittologa quindicenne, moglie di un diplomatico appassionato di reperti egizi, che per incarico del coniuge fu tra i primi intrepidi scavatori a Sakkara?)

http://www.iperbole.bo.it/…/47681/offset/304/id/2816/

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