Di Giuseppe Esposito
Epoca: Periodo Ramesside
Titolare
| Titolare | Titolo | Necropoli[3] | Dinastia/Periodo | Note[4] |
| Nakhtmin e Nu[5] | (Nu) Servo nel Grande Luogo; (Nakhtmin) Servo nel Luogo della Verità | Deir el-Medina | tarda XVIII dinastia (Horemheb) |
Biografia
Genitori di Nu furono Pia e Mutnefret; Khatnesut fu sua moglie. I genitori di Nakhtmin furono, invece, Minhotep e Nefertere; Sekhmet fu il nome della moglie[6].
La tomba
L’ingresso a TT291 si apre in un cortile da cui si accede anche alla TT290. Un breve corridoio, immette in una sala di forma irregolare da cui un altro corridoio adduce ad una camera che si sviluppa longitudinalmente. Sulle pareti, appena abbozzate (1 nero in planimetria[7]), scene della processione funeraria con servi che recano cibi e suppellettili, e Nakhtmin che offre libagioni alla mummia nei pressi della piramide tombale. Sulla parete opposta (2) scene, non ultimate, di Nu seguito da parenti in offertorio di essenze su un braciere agli dei Osiride e Hathor; un graffito, in ieratico, di tale Ankhesenamon, figlio di Butehamun. Un breve corridoio (3) reca, sul timpano, una coppia in offertorio a Nakhtmin e sua moglie,a sinistra, ed ai genitori, a destra, in presenza del dio Anubi come sciacallo; sulla parete sinistra Nakhtmin adorante e Nakhtmin inginocchiato; sulla parete opposta Nu adorante e Nu, con un figlio, inginocchiati. Sul fondo, in una nicchia, si trovava una stele[8] di Nakhtmin in cui, su tre registri sovrapposti, è rappresentato il padre in adorazione di Osiride e Anubi e il defunto dinanzi ad Hathor[9].
Fonti
- ^ Gardiner e Weigall 1913
- ^ Donadoni 1999, p. 115.
[1] La prima numerazione delle tombe, dalla n.ro 1 alla 253, risale al 1913 con l’edizione del “Topographical Catalogue of the Private Tombs of Thebes” di Alan Gardiner e Arthur Weigall. Le tombe erano numerate in ordine di scoperta e non geografico; ugualmente in ordine cronologico di scoperta sono le tombe dalla 253 in poi.
[2] Nella sua epoca di utilizzo, l’area era nota come “Quella di fronte al suo Signore” (con riferimento alla riva orientale, dove si trovavano le strutture dei Palazzi di residenza dei re e i templi dei principali dei) o, più semplicemente, “Occidente di Tebe”.
[3] le Tombe dei Nobili, benché raggruppate in un’unica area, sono di fatto distribuite su più necropoli distinte.
[4] Le note, sovente di inquadramento topografico della tomba, sono tratte dal “Topographical Catalogue” di Gardiner e Weigall, ed. 1913 e fanno perciò riferimento alla situazione del’epoca.
[5] Porter e Moss 1927, p. 374
[6] Porter e Moss 1927, p. 374
[7] La numerazione dei locali e delle pareti segue quella di Porter e Moss 1927, p. 370. La numerazione della TT291 è riportata in nero.
[8] Oggi al Museo Egizio di Torino (cat. 1619).
[9] Porter e Moss 1927, p. 374

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