Di Giuseppe Esposito

Epoca XVIII dinastia (Thutmosi III)
Titolare
| Titolare | Titolo | Necropoli[3] | Dinastia/Periodo | Note[4] |
| Dhjeutmose [5] | Principe ereditario, Araldo reale | Sheikh Abd el-Qurna | XVIII dinastia (Thutmosi III) |
Biografia
Uniche notizie biografiche ricavabili sono il nome della madre, Tabenert, e quello della moglie, Tepihu[6].
La tomba
TT342 si sviluppa, partendo da un cortile di accesso, secondo la planimetria a “T” rovesciata tipica delle sepolture del periodo: a una sala trasversale, segue una sala longitudinale, ortogonale alla prima che presenta, però, nella sua parte terminale una seconda sala trasversale, con andamento nord sud, inclinata rispetto all’asse longitudinale della tomba, planimetria dovuta alla vicinanza e sovrapposizione con altre sepolture dell’area. All’interno del corridoio di accesso (1 in planimetria) i titoli del defunto; sulle pareti della sala trasversale: su tre registri sovrapposti (2) sodati in marcia, barche in processione, scene di aratura, mietitura e trebbiatura con l’ausilio di buoi. Poco oltre, su uno dei lati corti, i resti (3) di una stele con il cartiglio di Thutmosi III: segue (4) scena del defunto su un carro durante la caccia al toro selvatico e agli struzzi. Su altre pareti, su tre registri (5) persone e un orchestra di musicisti, maschi (?) e femmine con una ballerina che danza; seguono, sull’altro lato corto, i resti di un’altra stele. Poco oltre, su due registri (7) il defunto e la sua famiglia in scene di pesca e uccellagione; scene di pulizia e preparazione della cacciagione; vendemmia e pigiatura delle uve e offerte a Thermutis; seguono (8) i resti di scene di caccia all’ippopotamo. Nella sala longitudinale (9), su due registri, scene della processione funebre con il sarcofago trainato, prefiche, divinità trasportate inj tabernacoli e uomini che trasportano suppellettili funerarie[7].
Fonti
- ^ Gardiner e Weigall 1913
- ^ Donadoni 1999, p. 115.
[1] La prima numerazione delle tombe, dalla n.ro 1 alla 253, risale al 1913 con l’edizione del “Topographical Catalogue of the Private Tombs of Thebes” di Alan Gardiner e Arthur Weigall. Le tombe erano numerate in ordine di scoperta e non geografico; ugualmente in ordine cronologico di scoperta sono le tombe dalla 253 in poi.
[2] Nella sua epoca di utilizzo, l’area era nota come “Quella di fronte al suo Signore” (con riferimento alla riva orientale, dove si trovavano le strutture dei Palazzi di residenza dei re e i templi dei principali dei) o, più semplicemente, “Occidente di Tebe”.
[3] le Tombe dei Nobili, benché raggruppate in un’unica area, sono di fatto distribuite su più necropoli distinte.
[4] Le note, sovente di inquadramento topografico della tomba, sono tratte dal “Topographical Catalogue” di Gardiner e Weigall, ed. 1913 e fanno perciò riferimento alla situazione del’epoca.
[5] Porter e Moss 1927, p. 409
[6] Porter e Moss 1927, p. 409
[7] Porter e Moss 1927, pp. 409-410

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