“COSE (ANCORA PIÙ) MERAVIGLIOSE”

JAMES BRUCE

James Bruce, ritratto di Pompeo Batoni

Trent’anni dopo Richard Pococke troviamo un altro britannico sulle sponde del Nilo. Questa volta è uno scozzese, che in realtà era destinato a ben altro. Nato nel 1730, studia giurisprudenza a Edimburgo; sposa poi la figlia di un mercante di vini ed inizia a viaggiare in Spagna e Portogallo a caccia di vini iberici. Viaggiare gli piace; la moglie muore però dopo soli nove mesi di matrimonio. Poco dopo James eredita la proprietà di famiglia a Kinnaird e, libero da ogni vincolo, si dedica a ciò che gli piace di più: girovagare per il mondo e descrivere i suoi viaggi.

Dopo il nord Africa, si dedica alla scoperta delle sorgenti del Nilo; dal 1768 risalirà il fiume fino in Etiopia per scoprire l’origine del Nilo Azzurro e scriverà le sue memorie di viaggio (“Travels to Discover the Source of the Nile”) in cinque poderosi volumi per più di tremila pagine complessive, prima di risposarsi e dedicarsi alle sue proprietà in Scozia. Tradito dal suo antico amore per il vino, troverà il suo destino cadendo dalle scale della sua dimora, appesantito da un fisico ormai pingue e annebbiato dai fumi dell’alcool.

Non è chiaramente un archeologo, ma trova posto in questa rubrica perché risalendo il Nilo fa tappa a Tebe ed entra nella tomba di Ramses III rimanendo affascinato dai dipinti murali che vede. Questa volta però, e a differenza di Pococke, Bruce disegna alcuni di quei dipinti. È rimasto colpito da due figure di arpisti in una stanza laterale della tomba (tanto da passare la notte nella tomba per ritrarle, con sommo terrore da parte delle guide che lo accompagnavano) e quei disegni vengono inseriti quasi per caso come tavole fuori testo nei suoi Travels.

Non sono rilievi precisi; piuttosto “interpretazioni” filtrate dal gusto inglese del XVIII secolo, ma sono le prime immagini di una tomba della Valle dei Re che arrivano in Europa.

La tomba di Ramses III diventa quindi “la tomba di Bruce” e sarà la meta preferita dei viaggiatori che seguiranno (non senza danni ingenti alla tomba, purtroppo).

Un altro piccolo passo verso la riscoperta dell’Antico Egitto è stato fatto.

Riferimenti:

  • Ceram, C. W. Civiltà sepolte: il romanzo dell’archeologia. G. Einaudi, 1953.
  • Ceram, C. W., and Maria Grazia Locatelli. Civiltà al sole. 1958.
  • Bruce, J. Travels to Discover the Source of the Nile – Vol. I. G.G.J. and J. Robinson, London 1790

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