Di Luisa Bovitutti
Le catacombe di Kom el-Shuqafa sono la necropoli greco-romana più grande dell’Egitto e si trovano ad Alessandria; sono venute alla luce nel secolo scorso nella località chiamata “collina dei cocci” per il gran numero di resti di vasellame trovati in loco.
Essendo rimaste in uso dall’epoca tolemaica fin quasi alla conquista araba (639 – 641 d. C.), offrono una panoramica interessante sull’evoluzione dell’arte funeraria dovuta alla fusione tra la cultura egizia e quella dei conquistatori macedoni e romani.
Esse furono probabilmente costruite come tomba privata per una grande famiglia, i cui proprietari sono forse rappresentati nelle due statue poste all’ingresso, ma in seguito vennero ampliate per ospitare numerosi altri individui.
La necropoli sotterranea è scolpita nella roccia fino alla profondità di oltre 30 m. e si articola in tre livelli, l’ultimo dei quali è oggi completamente allagato ed inagibile, nei quali le mummie dei defunti venivano calate con funi attraverso un pozzo verticale e poi spostate a braccia al loro loculo.
Una scala immette al primo di essi, ove si trovano una sala rotonda centrale con soffitto a cupola ed un triclinium con sedute in roccia, dove si tenevano i banchetti in occasione dei funerali o delle commemorazioni dei defunti.
Da qui si aprono ben sei corridoi laterali contenenti un numero elevato di loculi e ad est una stanza con un altare situato al centro ed altri loculi nelle pareti; la parete centrale di questa camera contiene la scena greca di Ade che rapisce Persefone e quella egizia di Anubi che mummifica un cadavere.
Questa sala, detta “di Caracalla”, immette in un complesso funerario ancora più antico dedicato alla dea Nemesi, che restituiva gioia o dolore a seconda della condotta del ricevente, perseguitando soprattutto i malvagi e gli ingrati alla sorte.
Esso è diventato accessibile dalla camera principale quando alcuni ladri di tombe vi irruppero abbattendo il muro divisorio.
Sul terreno della camera gli archeologi hanno trovato moltissime ossa umane ed hanno ipotizzato che appartenessero alle vittime di un massacro di massa ordinato dall’imperatore romano Caracalla nel 215 d.C. per punire gli abitanti di Alessandria, colpevoli di essersi opposti ai romani e di avere fatto circolare una satira nella quale si insinuava che avesse fatto uccidere suo fratello Geta, con il quale divideva il potere, ed avesse un rapporto incestuoso con la madre Giulia Domna al pari di Giocasta, madre di Edipo.
Dalla rotonda, una rampa di scale conduce al piano intermedio , riccamente decorato da sculture e fregi il cui stile mostra la fusione tra lo stile egizio, quello romano e quello greco.
L’ingresso è fiancheggiato da due colonne. Sopra il passaggio è raffigurato un disco solare alato tra due falchi simbolo di Horus, ed ai lati due serpenti eretti che portano sul capo la doppia corona dell’Egitto e che rappresentano Agatodemone, uno spirito greco benevolo.
Scolpiti nella roccia sopra di loro, ci sono due scudi con teste di Medusa, che, secondo la mitologia greca, avrebbero pietrificato gli eventuali saccheggiatori; sul lato interno del portale due rilievi di Anubi vestito da legionario romani, con lancia, scudo e corazza sorvegliano l’ingresso.
RILIEVO PARIETALE.
Il demone serpentiforme con la doppia corona, sul quale si nota uno scudo con la testa di Medusa. Foto di Carole Raddato a questo link: https://www.flickr.com/…/50852698447/in/photostream/
In questo livello si trovano tre enormi sarcofagi in pietra di stile romano, con coperchi fissi ricavati nella roccia, e si ipotizza che i cadaveri venissero collocati all’interno attraverso un’apposita apertura.
Nelle pareti sopra i sarcofagi sono scolpiti tre pannelli a rilievo: quello centrale raffigura Osiride mentre viene mummificato da Anubi, sotto la supervisione di Thot e di Horus.
I due pannelli laterali mostrano il toro Apis che riceve doni da un faraone sotto lo sguardo di Maat, che tiene la piuma della verità, usata per la cerimonia della psicostasia.
Nel mezzo della camera centrale vi è l’accesso per il terzo livello e da qui si ramificano in tutte le direzioni passaggi che conducono a stanze secondarie e corridoi contenenti oltre trecento loculi.
FONTI:
- https://www.storiachepassione.it/le-catacombe-di-kom-el-shoqafa-meraviglie-del-mondo-antico-scoperte-accidentalmente-da-un-asino/
- https://www.lastampa.it/viaggi/mondo/2019/03/07/news/aprono-al-pubblico-le-antiche-catacombe-romane-di-alessandria-d-egitto-salvate-dalle-acque-1.33685923/
- http://www.leonardolovari.com/le-catacombe-di-kom-el-shoqafa-la-storia-nascosta-dellantico-egitto/
- https://www.vanillamagazine.it/le-catacombe-di-kom-el-shoqafa-una-delle-7-meraviglie-del-mondo-medievale/
- https://www.travelworld.it/alessandria-degitto-ora-e-possibile-visitare-le-catacombe-romane-a-110-anni-dalla-scoperta/