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RILIEVO DI FAMIGLIA

Marmo bianco, Altezza cm 85, Lunghezza cm 111
Provenienza sconosciuta – Età Romana ( 150 d. C.)
Museo Egizio del Cairo –
CG 27568

Il rilievo rappresenta un gruppo di persone composto da tre uomini e due donne.

Al centro è raffigurato un personaggio principale : un uomo con la barba, scolpito su un piano leggermente più avanzato rispetto agli altri.

È evidente l’intento dell’artista di dare maggiore risalto a questa figura.

L’uomo è leggermente rivolto verso sinistra e indossa una tunica e una toga.

Nella mano destra regge un rotolo, mentre con la mano sinistra trattiene la falda della toga che scende dalla spalla.

Alla sua destra è raffigurato un giovane con capelli corti e ricci e la testa cinta da una fascia (taenia).

L’abbigliamento è identico a quello dell’uomo precedentemente descritto ; nella mano destra stringe un lembo di stoffa, mentre con la sinistra regge la toga.

Alla destra del personaggio principale è rappresentato un altro giovane che, come lui, tiene un rotolo nella mano sinistra.

La posizione e l’abito sono differenti delle altre due figure maschili, suggeriscono l’attenzione dell’artista nell’evidenziare le differenze fra i personaggi.

Alle estremità del gruppo, sono raffigurate due donne, abbigliate in modo analogo.

La più anziana, sul lato destro, ha il capo coperto da un lembo del mantello (palla) e tiene la mano destra sollevata a sorreggere il mento.

L’altra donna, a sinistra, ha la tipica acconciatura delle matrone; il braccio sinistro è disteso lungo il fianco, mentre quello destro è piegato sul petto a reggere un lembo del mantello.

La rappresentazione iconografica evidenzia l’esistenza di un preciso ordine gerarchico, all’interno del quale il personaggio centrale occupa la posizione più elevata.

Il gruppo è stato in passato interpretato come il ritratto di una famiglia imperiale.

Per l’ uomo anziano è stata proposta l’ identificazione con L’imperatore Antonino, mentre nelle altre due figure maschili si è voluto riconoscere Marco Aurelio, a destra, e Lucio Vero, a sinistra.

Le due donne sono state invece identificate come Faustina Maggiore e Faustina Minore.

In particolare, il fatto che la donna più anziana abbia il capo velato ha suggerito l’ ipotesi che la donna all’ epoca della realizzazione dell’ opera fosse già deceduta e divinizzata.

Infatti questa iconografia è ripetuta sulle monete in cui ella appare come ” Diva Faustina” dopo l’ avvenuta divinizzazione.

Il rilievo dovrebbe essere stato scolpito dopo il 14 d.C., anno della morte della donna

L’ opera potrebbe anche essere datata al momento del matrimonio di Marco Aurelio con Faustina Minore, avvenuto nel 14 d.C., o essere di poco posteriore.

Il rilievo aveva probabilmente una funzione celebrativa della famiglia imperiale e la composizione doveva riflettere gli schemi gerarchici interni a questo nucleo sociale.

Fonte e fotografia

Tesori Egizi nella collezione del Museo Egizio del Cairo – Anna Leone – fotografie Arnaldo De Luca – Edizioni White Star.

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