Storia egizia

TRE CONSIDERAZIONI SULLA PREISTORIA EGIZIA

Di Livio Secco

Nelle prime pagine del Quaderno di Egittologia QdE 21 L’EGITTO PRIMA DELL’EGITTO – Preistoria archeologica della Valle del Nilo vengono esposti gli argomenti che credo siano la materia essenziale sulla quale si basa la nostra comune passione all’Egittologia. 

PRIMA DIAPOSITIVA
Una fortunata definizione dell’Egitto, famosissima quanto scorretta, la diede Erodoto il quale affermò che “l’Egitto è un dono del Nilo“. Scorretta non perché ingiustamente attribuita al grande storico greco, piuttosto perché non è un’affermazione valida.
Per quanto essa sia d’effetto, a tal punto che ogni storiografia egizia la prenda in considerazione citandola, è davvero difficile essere d’accordo con essa.
L’Egitto non fu un dono dal Nilo perché l’antico Egitto non fu una situazione morfologica ed orografica assolutamente originale ed eccezionale.
La formazione della civiltà egizia non fu un evento fantastico causato da irripetibili coincidenze.
È una pianura alluvionale come quella delle valli del Fiume Giallo, del Gange, dell’Indo, del Tigri e dell’Eufrate, del Volga, del Po.
Spesso ci dimentichiamo che dietro la storia dell’Egitto classico c’è la storia di un uomo che, di primitivo, ha solamente la classificazione.
Egli possiede una propria tecnologia che ha già ampiamente sperimentato e sviluppato e che applica correntemente in ogni ambito vitale per la propria esistenza cessando di considerarla una sopravvivenza.

SECONDA DIAPOSITIVA
Senza dimenticare che geograficamente ci troviamo in un clima sahariano, sono tre gli elementi che concorrono alla formazione della civiltà egizia e sono l’ACQUA, la TERRA e l’UOMO.
Erodoto considerò esclusivamente i primi due coniando una frase celeberrima di sicuro effetto ma priva di fondamento.
Se i tre agenti vengono esclusi reciprocamente si ottengono, infatti, situazioni che con una civiltà hanno ben poco a che fare.
– L’elemento ACQUA senza la TERRA e senza l’UOMO non può che dare un pozzo, una polla, una sorgente senza risorsa alcuna.
– Altrettanto semplicemente l’elemento TERRA senza ACQUA e senza l’UOMO non può che dare un deserto sterile.
– Così come l’ACQUA con la TERRA ma senza l’UOMO non può che essere una selva, una savana, una giungla per un ricchissimo mondo floreale e animale.
Diventa evidente allora che è la contemporanea presenza dell’ACQUA, della TERRA e dell’UOMO che formò l’Egitto e, quindi, che quest’ultimo non fu un dono del Nilo, ma un dono che l’uomo fece a se stesso.

TERZA DIAPOSITIVA
Quando si parla dell’antico Egitto si fa sempre riferimento all’epoca storica che inizia, grosso modo, intorno all’anno 3000 a.C. e si conclude con la sconfitta di Antonio e Cleopatra nel 30 a.C.
Da quella data l’Egitto cessa la sua indipendenza politica per diventare una proprietà di Roma amministrata direttamente dall’imperatore e non una semplice provincia.
Molto spesso però ci si dimentica che, a fronte di tremila anni dell’Egitto storico, esistono ben altri duemila anni di un Egitto preistorico a cui si possono tranquillamente ancora aggiungere altri duemila anni considerando le primissime attestazioni di sedentarietà documentate dall’archeologia.

Morale della favola: prima di scrivere sproloqui storici sarebbe opportuno riflettere su questo brevissimo e facilissimo assunto.
A FRONTE DI TREMILA ANNI DI STORIA L’EGITTO AFFIANCA QUATTROMILA ANNI DI PREISTORIA. I primitivi siamo noi che andiamo in giro per il pianeta con il cellulare ammorbando la terra di avanzi chimici e plastici. Gli Egizi erano certamente molto meno primitivi dell’homo informaticus. Benvenuti nel loro settimo millennio.

Per chi fosse interessato ad approfondire:
QdE21 – L’EGITTO PRIMA DELL’EGITTO – Preistoria archeologica della Valle del Nilo: https://ilmiolibro.kataweb.it/…/legitto-prima-dellegitto/
QdE 48 – L’AFFERMAZIONE ICONICA DEL POTERE – L’origine del geroglifico: https://ilmiolibro.kataweb.it/…/laffermazione-iconica…/

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