Kemet Djedu

LE CORONE EGIZIE

Di Livio Secco

LE CORONE EGIZIE DI BASE

Nonostante i Musei Egizi del mondo siano colmi di reperti nessuno di essi è in grado di mostrarci una corona egizia semplicemente perché mai nessuna è stata ritrovata. Il che la dice lunga sulla tipologia di materiali che le componevano: evidentemente molto deperibili.

Sono stati repertati, invece, diversi diademi perché la loro costituzione metallica li ha preservati dalle ingiurie del tempo.

Quante sono le corone egizie?

Nel mio Quaderno di Egittologia numero 11 scrivo che sono calcolate intorno al centinaio. Ovviamente nessuno crede che siano state tutte reali. Molte erano semplicemente “grafiche” e non veri e propri manufatti.

Una cosa certa è che tutto il centinaio di corone avesse cento differenti motivazioni e significati per esistere. Infatti le corone sono dettagliatamente diversificate le une dalle altre.

Tutte le cento corone egizie si possono ricondurre a OTTO modelli base che proverò ad elencarvi con l’aiuto di alcune diapositive di una mia conferenza sull’argomento. Poiché la grafia dei nomi delle corone è sulla diapositiva, qui di seguito le nominerò usando la codifica IPA in modo da poterle far pronunciare anche a coloro che non hanno studiato i geroglifici.

DIAPO 1: titolo della conferenza

DIAPO 2: la [deʃeret] è la CORONA ROSSA dell’Alto Egitto, la [heʤet] è la CORONA BIANCA del Basso Egitto.
Messe insieme queste due corone base ne formano una composta, la [sekem.ti]. Essa è importantissima perché dimostra che il re è il Signore delle Due Terre [neb taui] e governa sull’intero Egitto riunificato.
È molto interessante che della [sekem.ti] esistano due tipi: il primo mostra le due corone base assemblate con un effetto tridimensionale, mentre il secondo tipo sembra mostrarcele come se fossero in sezione.

DIAPO 3: la terza corona base è la [atef]. Una delle sue varianti più conosciute è la [hemhem] la quale triplica o quadruplica l’elemento centrale.

DIAPO 4: la quarta corona base è la [ʃu.ti] cioè “le due piume”. Non fatevi ingannare dalla prospettiva bidimensionale egizia: le due piume erano frontali e non in serie come sembrerebbe dalla resa parietale.

DIAPO 5: la quinta corona base è la [seʃed] cioè il “diadema” nato indubbiamente come una fascia per capelli.

DIAPO 6: la sesta corona base è la [nemes]. Ne avevamo parlato quando discutemmo dei filmacci hollywoodiani. Si tratta indubbiamente della corona egizia più famosa. Era un tessuto opportunamente sagomato. Le scenografie cinematografiche la fanno indossare a tutti. Invece è una corona e quindi la può indossare solo il re (neppure la regina).

DIAPO 7: la settima corona base è la [kat]. Anch’essa in tessuto.

DIAPO 8: l’ottava corona base è molto conosciuta. Si tratta della [kepreʃ] identificata spessissimo come “corona di guerra”. Assolutamente no. Non era certamente un elmo. È stata nominata in quel modo perché spesso la vediamo sulla testa del re in trionfo. L’interpretazione è, però, sbagliatissima.

DIAPO 9: a questi otto modelli base possiamo aggiungere ancora la Corona di Amon formata da due piume frontali divise in sette parti ognuna. Esse sono montate su una base che si chiama modio.

DIAPO 10: ulteriori tipi di corone erano formate con elementi aggiuntivi che si sommavano alle otto corone di base. Queste facevano da elemento supplementare ad ulteriori composizioni. Gli elementi aggiuntivi più importanti sono:
– Il cobra reale (dea Uadjiet),
– il disco solare (dio Ra),
– le corna di ariete,
– le corna di vacca,
– le penne (dio Shu),
– il cartiglio,
– elementi vegetali,
– la testa di avvoltoio (dea Nekhbet),
– il crescente lunare (dio Khonsu),
– il nastro,
– le corna amoniane,
– la testa di ariete (animale sacro ad Amon),
– il falco (dio Horus),
– la testa di sciacallo (dio Anubi),
– la [kabet] (spirale).

Tutti questi accessori si aggiungevano quindi alla composizione formata da una corona base che, a sua volta, poteva assemblarsi ad altre corone base per formare corone sempre più complesse.

Ripeto: tutto il centinaio di corone egizie aveva un significato molto preciso e recava un messaggio molto importante. Quale fosse non è facile da ricostruire da parte degli egittologi. Come al solito non esistono documentazioni originali o sono di dubbia interpretazione.

L’INCORONAZIONE DI AMENHOTEP III

Vedi: https://laciviltaegizia.org/2023/06/14/il-tempio-di-luxor/

La corona del re è una Atef ed è formata essenzialmente da tre componenti: un corpo centrale ai cui lati sono associate due piume. Nella diapositiva aggiunta la vediamo accessoriata di due dischi solari alla base e alla sommità. La Atef poteva anche presentarsi multipla di tre o quattro elementi centrali. Dava così origine alla Hemhem che qui vediamo accessoriata di tre dischi solari alla sommità, tre alla base, due cobra reali ai lati con dischi solari e dalle corna di ariete.
La diapositiva raffigura: a sinistra, Osiride con la corona atef originale (dalla QV66 di Nefertiti). A destra, Tolomeo XII Aulete che indossa una Hemhem, cioè una triplice Atef (tempio di Kom Ombo).

La corona del dio è, ovviamente, una Corona Amoniana, così chiamata dagli egittologi per la divinità a cui era associata. Questa corona è formata da due altissime piume fissate sopra una base chiamata modio. Ogni piuma era divisa in verticale in due parti e in orizzontale in sette. Figurativamente le due piume amoniane dovevano vibrare mosse dal vento del quale Amon era il dio. In questo modo la divinità si rivelava essendo invisibile appunto come il vento. Infatti l’antroponimo Amon significa “il nascosto”. La statuaria dimostra che le piume erano posizionate frontalmente. Nelle pitture, invece, la loro raffigurazione è ruotata sul piano nella tipica grafica dell’iconografia egizia che ribalta la terza dimensione interpretando in questo modo la funzione prospettica.


La diapositiva raffigura: una statua in diorite nera di Amon (da Karnak, Louvre Parigi). Poi si vedono due immagini da Abido, dal tempio di Sethy I: a sinistra Amon e poi il faraone con una elaboratissima corona amoniana. In basso c’è il busto di Tutankhamon con il solo modio, cioè la base della corona di Amon (KV62, Museo Egizio al Cairo).

A coloro che fossero interessati alla tematica non posso che consigliare il Quaderno di Egittologia numero 11 – ALLA TESTA DEL RE – Le corone nell’antico Egitto che potete trovare qui: https://ilmiolibro.kataweb.it/…/623283/alla-testa-del-re/

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