Di Livio Secco
La regina della seconda dinastia Nimaathap, è stata descritta QUI.
Come consueto mi permetto di presentare l’analisi filologica dell’antroponimo della sovrana e della titolatura assegnata alla regina.
Come ormai siamo abituati a riscontrare, anche in questo caso si tratta pienamente di scritture difettive con conseguente difficoltà per una corretta traslitterazione e traduzione.
Ogni egittologo ha dato e darà la sua personale interpretazione dei segni.
Mi permetto solo di richiamare l’attenzione dei membri del Gruppo alle iscrizioni geroglifiche che sono presenti su Wikipedia. Se da un lato è apprezzabile e pregevole il gesto di offrire al consultatore una interpretazione degli antroponimi e delle titolature, molto spesso riscontro traduzioni non corrette oppure “vecchie”.
Spesso si tratta di traduzioni prese da testi stranieri che definire classici e indubbiamente positivo, ma sovente sono testi sorpassati.
Come spesso scrivo la filologia egizia è un divenire. Gli studi filologici si aggiornano di continuo e, ad esempio, una grammatica come quella del Gardiner (sulla quale si sono formati fior di egittologici di tutti i continenti) è ormai da considerare desueta e impraticabile a fronte di pubblicazioni più recenti ed autorevoli.




