The British Museum, London (UK) – (reg. numbers: EA 218, EA 233, EA 287 and EA 299)
Di Francesco Alba
Nel 1829 sull’isola di Malta furono sorprendentemente trovate quattro stele egizie attribuibili alla Dodicesima Dinastia e a due stadi della Diciottesima.
Sulla base del singolare luogo di ritrovamento, alcuni suggerirono che le stele fossero state realizzate in loco da coloni egizi stabilitasi sull’isola intorno al secondo millennio a.C. Recenti contributi scientifici (si vedano i riferimenti bibliografici) sostengono ragionevolmente che questi manufatti non forniscono alcuna prova adeguata a sostegno di questa bizzarra ricostruzione storica.
Al contrario, lo stile, il contenuto e lo studio petrografico dimostrano che tutte e quattro le stele sono state prodotte in Egitto e che provengono dalla necropoli di Abido, nell’Alto Egitto (centro di culto di Osiride).
Inoltre, la presenza di microfossili dimostra con certezza che per la realizzazione di queste ultime è stato impiegato calcare egiziano, che appartiene ad una differente era geologica rispetto a quella delle formazioni calcaree presenti a Malta.
L’esame di sottili sezioni levigate provenienti da campioni delle stele, mediante l’utilizzo della microscopia elettronica a scansione, suggerisce che il calcare impiegato provenga da quattro formazioni geologiche di diversa età nella Valle del Nilo.
È possibile che le stele siano giunte a Malta in un periodo tardo relativamente al loro allestimento, forse in epoca romana (la zavorra di un’imbarcazione?).
Un’altra ipotesi recentemente presa in considerazione è che i manufatti siano arrivati sull’isola al tempo di Napoleone, poco tempo dopo la conquista delle isole dell’arcipelago maltese, nel corso della campagna d’Egitto. Forse le stele erano state prelevate dai suoi “savants” quando questi riscoprirono Abido, alla fine del diciottesimo secolo ed erano in viaggio verso la Francia quando furono abbandonate nel porto della Valletta, nei torbidi dell’insurrezione maltese che ebbe termine nel settembre del 1800, quando Malta passò sotto il controllo dell’Inghilterra.
Stile e contenuto
Tutte e quattro le stele esibiscono stili ben documentati relativamente ad opere analoghe scoperte in Egitto e possono essere messe in relazione con le produzioni di specifici laboratori di scultura. Le stele del British Museum suggeriscono con evidenza come ciascuna di esse fosse destinata ad essere eretta in Abido, centro del culto del dio Osiride.
EA233 (figura 1)

Descrizione:
Parte superiore di stele calcarea centinata; superiormente è visibile il prenomen di Amenemhat III fiancheggiato da Osiride e Upuaut; nella parte inferiore vi sono dieci righe (sopravvissute) di testo geroglifico.
Dodicesima Dinastia
Dimensioni: 31,50 x 28,50 x 9,00 centimetri; Peso 7,50 Kg
L’ANALISI DI NICO POLLONE
Stele in pietra calcarea di Ankef, (da Hieroglyphic texts from Egyptian stelae vol IV ) e della sua famiglia. Il nome Ankef citato non sono riuscito a identificarlo. L’ iscrizione invita tutti coloro che “vivono sulla terra, che passano davanti a questa pietra d’offerta”, a pregare per le anime di Ankef e dei suoi parenti. Nella parte centinata il prenome di Amenemhat III, tra le figure di Osiri-Khentamentiu dio grande, e di Upuaut l’amato.

L’iscrizione del registro inferiore recita: “Oh viventi che siete sulla terra, tutti i sacerdoti wab, tutti i sacerdoti lettori, tutti gli scribi, tutti i sacerdoti ka, che passerete davanti a questa pietra d’offerta per sempre. Se desiderate che il vostro re viva per voi e che i vostri dèi vi lodino e trasmettano la vostra funzione ai vostri figli maggiori, dovete dire/recitare :”Un’offerta che fa il re a Osiride, signore di Abydos, affinchè faccia un’invocazione d’offerta di: pane e birra, bestiame e di uccelli, lino e vestiti, incenso e unguenti , ogni cosa buona e pura che il cielo dà, la terra crea, l’inondazione porta, e di cui vive un dio….(N. Pollone)
Segue un elenco di personaggi della famiglia: “per il Ka di” …..
Questa invocazione d’offerta è abbastanza frequente.
EA218 (figura 2)

Descrizione:
Stele calcarea centinata raffigurante una defunta seduta di fronte ad un tavolo per le offerte e la figura stante di sua sorella; superiormente occhio udjat e testo geroglifico; una riga di testo geroglifico, inferiormente.
Prima Diciottesima Dinastia
Dimensioni: 23,50 x 19,00 x 4,50 centimetri; Peso 3,50 Kg
EA299 (figura 3)

Descrizione:
Stele calcarea centinata raffigurante il defunto seduto di fronte alla figura di sua sorella, che versa una libagione; superiormente occhio udjat e testo geroglifico; tre righe di testo geroglifico, inferiormente.
Prima Diciottesima Dinastia
Dimensioni: 21,00 x 14,50 x 6,50 centimetri; Peso 2,50 Kg
EA287 (figura 4)

Descrizione:
Stele calcarea riportante il nome di Ttity; raffigurazione di Osiride
Diciottesima Dinastia
Dimensioni: 19,50 x 18,00 x 5,50 centimetri; Peso 3,50 Kg
Riferimenti bibliografici:
Jeremy Young, Marcel Marée, Caroline Cartwright and Andrew Middleton
Egyptian stelae from Malta
British Museum – Technical Research Bulletin, Vol. 3, p.23-30. 2009