Mai cosa simile fu fatta, XXI Dinastia

TANIS

Tanis pianta dell’area templare
1 Grande Tempio di Amon
2 tempio di Nakhtnehef
3 Lago sacro
4 Tempio Est
5 Tempio di Horus
6 Necropoli reale
7 Porta monumentale
8 Porta del Nord
9 Cortile
10 Porta Est
11 Porta del Sud
12 Grande Recinto
13 Recinto di Psusennes
14 Grande recinto anteriore
15 Tempio di Anta
16 Tempio di Tolomeo IV
17 Chiostro

Tanis ( Za’ net in Egiziano Antico) capitale del XIV nomo del Basso Egitto, è situata sul lato orientale del delta del Nilo, circa 130 chilometri a nord-est del Cairo e a 50 dal Mediterraneo.

L’individuazione del sito si deve alla spedizione napoleonica, mentre nel 1825 il francese Rifaud, che qui compí i primi scavi archeologici, rinvenne due grandi sfingi in granito rosa conservate al Museo del Louvre.

La foto mostra dei blocchi sparsi è il portale di accesso al complesso templare di Amon, a Tanis. Il grande tempio di Amon ha un asse maggiore che misura 400 metri e anche oggi, come nel passato, l’accesso principale al recinto sacro si trova a ovest, dove si attraversa la porta monumentale della foto, che fu costruita nel regno di Shesonq III ( XX Dinastia) e che oggi appare come un maestoso accumulo di rovine immense parzialmente restaurate e ricoperte da bassorilievi, il tutto fiancheggiato da colossali statue e triadi. 

D’allora in avanti i lavori sono continuato ininterrottamente, diretti da eminenti egittologi quali Mariette, Petrie, P. Momtet e J. Youotte.

Queste campagne di scavo hanno portato alla luce prevalentemente reperti databili dalla XXI Dinastia sino all’epoca Tolemaica.

In primo piano la tomba originaria incompiuta di Amenemope, dietro si vede il gruppo principale della necropoli con le pareti esterne delle tombe di ( da sinistra) :Psusennes I, Amenemope, Osorkon II e Hornekht ( oltre l’angolo della costruzione, al centro della foto).

La casuale scoperta di resti d’epoca ramesside e di periodi precedenti fece ipotizzare che questa fosse la biblica città di Pi-Ramses, l’enigma è stato in parte chisrito: pare ormai certo che i blocchi di epoche antecedenti fossero stati trasportati a Tanis per essere usati come materiale da costruzione per i monumenti locali, secondo una prassi molto usata dagli antichi egizi.

La principale ragione di interesse del luogo è costituita dal grande tempio di Amon, protetto da una cinta rettangolare di mattoni che misura 430 x 370 metri.

Davanti al pilone del tempio si ergono un gruppo statuario e un colosso di Ramses II.

All’interno di questa, è in parte coincidente con la prima, se ne trova una seconda, i cui mattoni riportanoinciso il nome del faraone Psusenne I (XXI Dinastia).

Al centro sorgeva il Grande Tempio di Amon, oggi ridotto a una distesa di colonne, obelischi e statue di differenti epoche con iscrizioni e motivi decorativi per lo piu risalenti a Ramses II.

Fuori dalla cinta muraria sorge il tempio di Mut e Khonsu anche noto come “tempio di Anta”, e il lago sacro.

Uscendo dalla porta orientale della cinta di Psusennes ci si trova fra le rovine del Tempio Est, interamente costruito in granito.

Nell’angolo sud-est del recinto si trovano i resti del tempio di Horus di Sile, della XXX Dinastia.

L’intera area archeologica tanta è costellata di blocchi di granito figurati, frammenti architettonici e resti monumentali pertinenti ai diversi complessi templari.

Subito dietro si trovano le tracce di mura di cinta colossali e ancora più a est si trova il recinto maggiore, che è interrotto da una porta calcarea di Tolomeo I.

All’interno del recinto sacro di Psusennes, si trova una rara costruzione monumentale interpretata come una probabile rappresentazione simbolica della sacra collina primordiale, la struttura è estremamente interessante poiché fornisce dati preziosi sui particolari riti religiosi legati alla fondazione di un tempio.

Tra i resti del Grande Tempio di Tanis spiccano i frammenti di due colossi in arenaria di Ramses II

L’ l’egittologo tedesco Carl Lepsius nel 1866 scoprí a Tanis un blocco di pietra noto come Decreto di Canopio riportante su un lato un’iscrizione in geroglifici e la traduzione in greco del medesimo testo, l’altro lato è occupato dall’equivalente iscrizione in caratteri demotici.

Frammento sommità le di uno degli obelischi che formavano il Grande Tempio di Amon.

Nel 1939, nell’angolo sud-ovest della cinta muraria interna del tempio di Amon, l’egittologo Pierre Monet fece un ritrovamento che per importanza risultò secondo solo a quello della tomba di Tutankhamon : una necropoli sotterranea con le sepolture reali intatte di Psusenne I, Osorkon II, e Shesonq III ( XX – XXII Dinastia), sono stati ritrovati sarcofagi d’argento, maschere d’oro e gioielli.

Fonte

Antico Egitto – Archeo – Edizioni White Star

Antico Egitto di Maurizio Damiano – Electra

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