Di Franca Loi

Il colosso di Ramses II usurpato da Pinodem nel tempio di karnak ” la statua riconoscibile davanti alle sue gambe è quella di Nefertari”
Con la morte di Ramses XI, ultimo dei ramessidi, il basilare dualismo della Terra Dei Faraoni si spezza in due in modo inaspettato e nuovo. Solamente i primi tre ramessidi si distinguono per gesta degne di menzione, gli altri otto anni si possono considerare spettatori più o meno passivi della disgregazione del loro paese.

Parigi Museo del Louvre.
La decadenza dell’Egitto è dovuta principalmente al progressivo frazionamento dell’Alto Egitto “in grandi feudi sacerdotali” e al fatto di avere abbandonato il regno all’oligarchia che ha distrutto a proprio profitto la potenza regia.

Le piccole e effigi di Osiride, Iside e Horus testimoniano la perizia artistica degli orefici dell’epoca.
Si crea “una specie di “feudalesimo sacerdotale” e il potere in mano ai sacerdoti si cristallizza sempre più in un immobilismo ereditario”.

La posizione del personaggio è ispirata a modelli statuari dell’Antico Regno.
Il contrappunto tra le superfici lisce e iscritte, la testa calva e i tratti idealizzati rispondono invece a canoni artistici del terzo periodo intermedio.
Smendes successore di Ramses Xi inaugura una “nuova monarchia”.
Smendes, governatore di Pi Ramses, ribattezzata Tanis, sposando Tentamon, una ramesside, sale al trono del basso Egitto. Smendes, pur possedendo solo il delta, da Manetone viene messo in testa alla XXI dinastia. La dinastia ramesside condivide di fatto il potere con i re sacerdoti “che governano Tebe e aree limitrofe, con il benestare del faraone, a cui erano spesso uniti da un legame parentale”. In questo periodo di crisi interna, nel Basso Egitto i generali eleggono uno di loro sovrano. “E poiché l’esercito era per la maggior parte composto di mercenari libici, e libici ne erano i capi, anche i re furono libici”.

Definita “uno dei capolavori del tesoro di Tanis”, oggi si trova nel Museo egizio del Cairo.
È larga 38 centimetri e alta 48 centimetri.
«Le dita delle mani e dei piedi [del faraone] furono coperte da ditali d’oro, e fu sepolto con sandali d’oro ai piedi. I ditali delle mani sono i più elaborati mai scoperti, con unghie scolpite. Ogni dito recava un elaborato anello d’oro con lapislazzuli o altre pietre semi-preziose.» (Bob Brier)
A sinistra: parte superiore del sarcofago in argento di Psusennes I. Il sarcofago esterno e quello mediano di Psusennes I furono riciclati da sepolture precedenti nella Valle dei Re, attraverso una spoliazione delle ricchissime tombe del Nuovo Regno attuata normalmente dai regnanti durante il Terzo periodo intermedio. Un cartiglio sul robusto sarcofago in granito indica che tale oggetto conteneva originariamente la salma di Merenptah, tredicesimo figlio e immediato successore di Ramses II. La salma di Psusennes I fu infine rinchiusa in un sarcofago, creato appositamente per lui, interamente in argento con inserti d’oro. Dal momento che in Egitto l’argento era assai più raro dell’oro, il feretro argenteo di Psusenne I costituisce una sontuosa sepoltura di grande ricchezza negli anni del declino dell’Egitto.

La spaccatura dell’Egitto non determinò lo spezzarsi della tradizione, l’arte rimase tipicamente egiziana. Lo stato del Nord proseguendo la tradizione monarchica ramesside si ispira alle sue forme e al suo stile per il desiderio di immortalarne i fatti. Entra largamente in uso la pratica di attribuirsi opere di predecessori, grazie alla apposizione del proprio nome; Tanis in particolare viene arricchita di pietre di statue di monumenti di epoca ramesside, sottratti al basso Egitto.


Una certa influenza del Vicino Oriente si riscontra nelle opere di alta oreficeria e nelle suppellettili in metallo e pietre preziose rinvenute nelle tombe reali di Tanis da Pierre Montet. Questi tesori Oggi sono esposti al Museo Egizio del Cairo.


Statua della principessa Karomama. La divina adoratrice di Amon, Karomama, era nipote di Osorkon I.
Il suo titolo la poneva a capo delle più alte gerarchie religiose e le assicurava un potere enorme, specie, nell’area tebana. La sua preziosa statua è un esempio delle nuove tecniche della lavorazione del metallo nel terzo periodo intermedio; si sviluppano Infatti sia la fusione del bronzo che le incrostazione di metalli preziosi.
Probabilmente da Karnak XXII dinastia Parigi Louvre.
È al sud però che inizia a svilupparsi un più originale linguaggio artistico: l’aristocrazia tibana da inizio a un certo gusto arcaizzante che si svilupperà e si diffonderà a partire dalla venticinquesima dinastia. Dopo la morte di Akhenaton, l’arte dei primi ramessidi seppe conservare la delicatezza che aveva ereditato; ma in tutto ciò che accade dopo non si sarebbe ritrovata quella sensibilità che, salvo poche eccezioni, era stata una caratteristica dei passati splendori.

La bocca atteggiata a un lieve sorriso è una caratteristica convenzione artistica del terzo periodo intermedio, mentre i seni pronunciati precorrono il modellato del corpo femminile delle epoche successive
FONTI:
- SERGIO DONADONI-ARTE EGIZIA-GHIBLI
- MAURIZIO DAMIANO-ANTICO EGITTO-
- ELECTA
- STORIA DELLE CIVILTÀ DELL’ANTICO EGITTO-JACQUES PIRENNE-SANSONI
- L’ANTICO EGITTO-LEONARDO ARTE
- WIKIPEDIA