Mai cosa simile fu fatta

GLI ANIMALI NELL’ARTE

L’antico Egitto ha lasciato splendide raffigurazioni del mondo animale che spesso stupiscono perché poco convenzionali.

Ciò è dovuto all’attenta osservazione della natura da parte dell’artista, che in essa trova una fonte di inesauribile ispirazione, ma sopratutto all’alto valore simbolico che gli animali svolgono nella religione egizia.

Nelle rappresentazioni degli animali verosimiglianza e astrazione si sommano in immagini che hanno l’incisività nel soggetto dettagliato e l’essenzialità del simbolo.

Così quegli elementi e quei particolari che sono ritenuti necessari vengono rappresentati con estrema accuratezza, mentre a volte i tratti sono meno significativi, sopratutto del corpo, possono essere trascurati e tracciati con poche pennellate.

Gli animali vengono raffigurati in base al loro legame con la sovranità o con determinate divinità, oppure in quanto animali comuni, ad esempio nelle scene di vita quotidiana dipinte sulle pareti delle tombe.

Al contrario di quanto si potrebbe pensare, a essere legati al mondo divino e regale non sono gli animali “nobili”, come il leone e il falco : accanto al falco del dio Horo, alla leonessa della dea Bastet o al’ibis del dio Thot, appaiono anche la semplice oca, quale simbolo del dio Amon, la principale divinità del Nuovo Regno, è addirittura lo scarabeo stercorario, come emblema del sole e della metamorfosi.

Lo scarabeo costruisce una sfera di sterco nella quale deposita le uova, nuovi scarabei nasceranno perciò nello sterco: la capacità di trasformare la materia più umile in nuove forme di vita diviene il simbolo della metamorfosi è delle diverse manifestazioni della realtà.

Curiosamente, il cavallo animale fondamentale per lo sviluppo delle civiltà del Vicino Oriente, non è affatto presente nella religione egizia.

Introdotto solo in un momento successivo rispetto all’epoca di formazione della civiltà nel V millennio, questo animale non ha quindi assunto un ruolo di rilievo nella simbologia religiosa.

La sua immagine è però strettamente legata a quella del sovrano guerriero del Nuovo Regno che sbaraglia i nemici con il suo carro trainato da una pariglia di cavalli impennati.

In altri contesti, come nelle scene di vita quotidiana che ornano le sepolture, gli animali raffigurati sono semplicemente compagni della vita di tutti i giorni e fonte di nutrimento.

È il caso dei bovini, legati alla dea Hathor, ma anche le oche di Amon, spesso rappresentate legate per le ali mentre vengono portate come offerta al defunto.

Sono raffigurati anche animali pericolosi come il cobra, che è il simbolo della regalità per eccellenza, è allo stesso tempo del pericolo: Apophis, il nemico che minaccia il percorso notturno del dio sole, è infatti rappresentato come un enorme serpente, con grandi volute.

Fonte

L’arte egizia – Alice Carocci, Gloria Rosati – Giunti

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