C'era una volta l'Egitto, III Periodo Intermedio

IL FARAONE OSORKON II

Di Piero Cargnino

Da qui in poi ci troviamo nel buio, la storia egizia si fa talmente oscura che raramente si riesce a scoprire un barlume che ci permetta di seguire il succedersi degli eventi.

Centro focale di quello che possiamo in un certo senso definire potere si trovava ormai nel Delta del Nilo dove l’umidità ed il terreno paludoso non ci hanno restituito granché a parte alcuni monumenti che hanno resistito a quel clima. Va però riconosciuto che, nonostante tutto, per il paese si trattò di un periodo di relativa pace.

Per quanto riguarda Tebe, pur sempre orgogliosa della sua importanza, sta attraversando un periodo di ristagno politico. Il poco che si riesce a ricavare lo troviamo su verbose epigrafi che ornano le statue dei dignitari tebani che troviamo a Karnak.

Per stabilire gli anni di regno della XXI e della XXII dinastia ci sono di grande aiuto le registrazioni dei livelli del Nilo conservate sulle pareti del molo di fronte al tempio.

Dobbiamo arrivare al regno di Osorkon II Usermaatre Setepenamun, figlio di Takelot I e della regina Kapes, perché un po di luce riesca a filtrare tra le tenebre.

La sua ascesa al trono non fu priva di intoppi, Osorkon II si trovò a dover affrontare suo cugino, il re Harsiese A che oltre a Tebe controllava anche l’Oasi occidentale. Harsiese A avrebbe potuto essere un avversario temibile per l’autorità di Osorkon II ma Harsiese A morì presto e Osorkon si premunì che nessun re lo avrebbe sostituito.

Trascuro volutamente di trattare quella schiera di sacerdoti tebani i quali pensavano solo ad affermare la propria indipendenza dal potere centrale di Tanis trascurando il resto del paese.

Basti dire che nel suo 4º anno di regno Osorkon II non si oppose alla nomina a Primo Profeta di Amon a Tebe di Horsaset (o Harsiesis), figlio di Sheshonq C; questo costituiva un ritorno all’ereditarietà della carica istituita da Herihor all’inizio della XXI dinastia.

La mancata opposizione di Osorkon II alla sua nomina permise al nuovo Primo Profeta di Amon di ritenersi a tutti gli effetti sovrano sulla regione tebana, assumere i titoli regali ed assegnarsi il nome di Horo: “Toro possente, incoronato in Tebe” in contrapposizione con Osorkon II il cui nome Horo era: “Toro possente, incoronato da Ra”.

Consapevole di cosa voleva dire ciò, alla morte di Horsaset, Osorkon II nominò Primo Profeta di Amon il proprio figlio Nimlot ed altri suoi figli come capi di altri collegi sacerdotali.

Quello che si sa del regno di Osorkon II lo apprendiamo da una lunga iscrizione presente a Karnak nota come “Gli annali di Osorkon”, qui viene raccontato che il sovrano celebrò una Festa Sed a Bubastis nel suo ventiduesimo anno di regno; apprendiamo inoltre che Osorkon II ordinò la definitiva proscrizione del culto di Seth ampiamente professato nel Delta del Nilo.

  

Dal punto di vista militare proseguì la politica dei suoi predecessori rafforzando i legami con Biblo. unica azione degna di nota fu l’invio di un contingente di circa mille uomini a sostegno del Regno di Israele minacciata dagli assiri di Salmanassar III nella battaglia di Qarqar.

Nel Medio Oriente fece rafforzare la fortezza a nord di Ossirinco, iniziata da Sheshonq I, il cui scopo pare fosse quello di costituire una barriera fra il nord e il sud del paese. Ancorché di origini libiche, anche se ormai egizianizzato, intervenne per scacciare le tribù libiche che avevano soppiantato i  Libu e i Mashuash.

Fu a Tanis, nel tempio di Amon, che nel 1939 l’egittologo Pierre Montet scoprì la tomba (identificata come NRT 1) di Osorkon II completamente spogliata dai ladri. All’interno si trovava anche il sarcofago di un Gran Sacerdote di Amon-Ra, Harnakhti, forse suo figlio.

Si sa che nel ventiduesimo anno di regno Osorkon II esentò da tutti gli altri servizi le donne dell’Harem del tempio di Amon-Ra e degli altri templi nelle sue due città, non è chiaro se fece ciò come riconoscimento di uno stato di fatto o per una sua diplomatica concessione. Nessuno dei sovrani che lo avevano preceduto si erano curati più di tanto di far decorare le pareti del Vestibolo Bubastis a Karnak, volete che Osorkon II non ne approfittasse? Fece decorare con geroglifici ben settantasette altissime colonne che riportano i suoi atti pubblici e privati. Come abbiamo detto, dopo aver consolidato la sua autorità sull’Alto Egitto, Osorkon II governò su un paese unito, il regno di Osorkon II fu un periodo di prosperità per l’Egitto.  

Fonti e bibliografia:

  • Federico Arborio Mella, “L’Egitto dei faraoni”, Milano, Mursia, 1976
  • Franco Cimmino, “Dizionario delle dinastie faraoniche”, Bologna, Bompiani, 2003
  • Alan Gardiner, “La civiltà egizia”, Torino, Einaudi, 1997
  • Alfred Heuss ed alt, “I Propilei”,  Verona, Mondadori, 1980
  • Jurgen von Beckerath, “Chronologie des Pharaonischen Agypten”, Ed. Zabern, 1997
  • Nicholas Reeves, Richard Wilkinson, “The complete Valley of the Kings”, Thames & Hudson, 2000
  • Christian Jacq, “La Valle dei Re”, traduzione di Elena Dal Pra, Milano, Mondadori, 1998
  • Alberto Siliotti, “Guida alla Valle dei Re, ai templi e alle necropoli tebane”, White Star, 2010
  • George Goyon,  “La scoperta dei tesori di Tanis”, Pigmalione, 2004
  • Kenneth Kitchen, “Il terzo periodo intermedio in Egitto (1100–650 a.C.)” 3a ed, (Warminster: 1996

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