Di Piero Cargnino

Le dinastie si susseguono, ed ancor peggio si accavallano, pur se poco o nulla cambia nella penosa situazione in cui si trova l’Egitto.
Per quanto riguarda la XXIII dinastia ci troviamo sempre nella stessa situazione, le fonti sono poche, lacunose e spesso poco affidabili. Manetone per mezzo dei suoi epitomatori ci fornisce notizie contrastanti, Sesto Africano parla di
<<……….quattro re di Tanis……che regnarono 89 anni…….>>,
Eusebio da Cesarea ne riporta solo tre attribuendo diverse data di regno. Da quanto si è potuto ricavare dai dati archeologici si può pensare che fossero quattro o otto, a seconda di come si collocano alcuni reperti.
Coloro che governano (altrove ho già detto che chiamarli faraoni è un eufemismo) sono ancora, come per le due dinastie precedenti, di origini libiche di Mashwesh, che regnano in modo indipendente su parti dell’Alto Egitto. Ancora oggi si dibatte molto su dove era situato il centro di potere della XXIII dinastia, Herakleopolis Magna, Hermopolis Magna o Tebe. La precedente XXII dinastia, proveniva da Bubastis e, dopo aver preso sia Tanis che Menphis le mantenne quasi fino alla fine della loro dinastia.
La XXIII Dinastia, che viene considerata una propaggine della XXII, è considerata una dinastia Tanita, in quanto originaria di Tanis, anche se non regnò mai da lì. Nonostante ciò la maggior parte degli storici fanno affidamento sulla stele di Pianki che riporta che Iuput II governava da Leontopolis. Ma secondo altri studiosi Iuput II non dovrebbe essere inserito nella XXIII dinastia in quanto questa non ha mai governato da Leontopolis, la stele ci riporta solo che Iuput II ha governato da qualche parte nel Delta, questo dimostrerebbe che la stele di Pianki non costituisce una prova del fatto che Leontopoli fosse la capitale della XXIII dinastia.
Altro motivo di confusione, che genera nuovi dibattiti, è il fatto che oltre ai vari conflitti tra Alto e Basso Egitto, il Delta stesso era un groviglio di conflitti locali, la maggior parte dovuti a lotte di successione. Va poi tenuto conto che, siccome i Sommi Sacerdoti di Amon, durante la XXI dinastia, da Tebe governarono efficacemente l’Alto Egitto pur senza essere considerati una dinastia e quando, dopo la XXI dinastia persero gran parte del loro potere rimasero pur sempre persone potenti e influenti tanto che i matrimoni nella famiglia reale non erano una rarità.
Questa è la ragione per cui non sono pochi i regni all’interno della XXII e della XXIII dinastia che si sovrappongono. E qui ci troviamo tra due fuochi, ovvero opinioni diverse tra gruppi di studiosi, alcuni sostengono che la XXIII dinastia sia iniziata con Takelot II mentre Petubastis I sarebbe una parte separata ed indipendente di quella dinastia, per altri invece sarebbe Takelot II una parte indipendente separata della ventiduesima dinastia mentre Petubastis I sarebbe il primo della XXIII dinastia. E questa dinastia fu accettata senza condizioni sia a Tebe che ad Hermopolis, Leontopolis, Heracleopolis e Tanis.
A Tebe c’erano pure le donne, Divine Spose di Amon, una di queste era la figlia di Osorkon III della XXIII dinastia. Queste donne rivestivano una posizione molto elevata che garantiva la successione nella dinastia; non si potevano sposare, in quanto già Spose di Amon, e la successione avveniva quindi regolarmente anche via adozione. La situazione in cui si trova l’Egitto è molto complessa, ci sono contemporaneamente più sovrani che pensano solo a rivendicare la legittimità del potere disinteressandosi delle questioni interne e dei rapporti con i paesi confinanti indebolendo sempre più il paese che si viene a trovare esposto a minacce di invasione.
Priva di alcun controllo la Nubia e parte dell’attuale Sudan si organizzano in una potente monarchia sotto il governo dei re di Napata i quali si sono posti sotto la protezione del dio Amon e gradualmente conquistano la Bassa Nubia influenzando, con la loro ingerenza, i vicini settentrionali fino ad arrivare in seguito a creare una nuova dinastia, la XXV, la “Dinastia dei Faraoni Neri”.
Fonti e bibliografia:
- Salima Ikram, “Antico Egitto” , Ananke, 2013
- Federico Arborio Mella, “L’Egitto dei faraoni”, Milano, Mursia, 1976
- Franco Cimmino, “Dizionario delle dinastie faraoniche”, Bologna, Bompiani, 2003
- Alan Gardiner, “La civiltà egizia”, Torino, Einaudi, 1997
- Jurgen von Beckerath, “Chronologie des Pharaonischen Agypten”, Ed. Zabern, 1997
- George Goyon, “La scoperta dei tesori di Tanis”, Pigmalione, 2004
- Jurgen von Beckerath, “Osorkon IV = Eracle”, Gottinger Miszellen, 1994
- Dodson Aidan, “L’arrivo dei kushiti e l’identità di Osorkon IV”, Editoria Cambridge Scholars, 2014
- Kenneth Kitchen, “Il terzo periodo intermedio in Egitto (1100–650 a.C.)” 3a ed, (Warminster: 1996