Tutankhamon

LE LAMINE DECORATIVE DI TUTANKHAMON

Queste lamine d’oro sbalzato sono state trovate sparse sul pavimento dell’anticamera e della camera del tesoro della tomba di Tutankhamon ed in origine ornavano i carri ed i finimenti dei cavalli del re ed i foderi delle sue armi; esse erano in pessime condizioni e Carter le ripose in una scatola e le fece trasportare al Cairo, dove rimasero fino al 2014, quando sono state restaurate ed analizzate nell’ambito di un progetto congiunto del Museo Egizio e dell’Istituto archeologico tedesco al Cairo, dell’Università di Tubinga e del Römisch-Germanisches Zentralmuseum di Mainz.

Le lamine prima del restauro. Fonte: Tutankhamun‘s Unseen Treasures: The Golden Appliqués – German Archaeological Institute Cairo
Una lamina circolare prima e dopo il restauro. Fonte: Tutankhamun‘s Unseen Treasures: The Golden Appliqués – German Archaeological Institute Cairo

La XVIII dinastia è caratterizzata da vivaci scambi culturali e commerciali tra l’Egitto, il Mediterraneo orientale ed il Vicino Oriente che ebbero un impatto significativo sulla tecnologia e l’arte egizie.

Le decorazioni in questione risentono di questi influssi, in quanto riproducono motivi tradizionali ma anche quelli “internazionali”, diffusi in tutto il Mediterraneo orientale durante la seconda metà del secondo millennio a.C..

Quelle con motivi egizi sono nello stile tipico post-amarniano e mostrano la potenza reale: il Faraone in trono o mentre scocca frecce ad un bersaglio, oppure che colpisce i nemici dell’Egitto o li travolge con il suo carro, o che li calpesta in forma di sfinge o di leone, oppure ancora nubiani e asiatici in ginocchio di fronte ai cartigli reali.

I motivi “internazionali” che si trovano spesso su piccoli oggetti come scatole, vasi, articoli da toeletta, intarsi di mobili, sigilli, armi e gioielli includono scene di combattimento con animali, capridi disposti simmetricamente che brucano i germogli degli alberi, piante a volute e spirali.

Queste applicazioni decorative erano realizzate a strati di pelle, gesso, tessuto e oro.

La foglia d’oro era comunemente prodotta martellando piccole porzioni di metallo inserito tra pelli di animale, ed assottigliandolo fino a raggiungere lo spessore desiderato, che nel nostro caso varia tra i 15 ed i 45 micron.

  

Per imprimere il disegno probabilmente la foglia d’oro è stata pressata con uno stampo insieme alla pelle, alla quale finiva per aderire, ed i contorni sono stati definiti con scalpelli e punzoni.

Successivamente la decorazione veniva cucita ad un supporto costituito da uno strato in pelle di colore rosso, uno strato di tessuto, uno strato di gesso ed un ultimo strato di lino.

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