Mai cosa simile fu fatta

STATUA PORTASTENDARDO

usurpata da Sheshonq, figlio di Osorkon I

Breccia verde, altezza cm 48
Karnak, Tempio di Amon-Ra, cortile della Cachette
Scavi di George Legrain 1903-1904
Fine della XVIII D2 e XXII Dinastia, regno di Osorkon I 924-898
Museo Egizio del Cairo – JE 36988 = CG 43194

La statua, mancante della parte inferiore, rappresenta un personaggio virile che tiene con il braccio sinistro un bastone sulla cui sommità è raffigurata la testa di una divinità femminile che indossa una parrucca tripartita con un ureo sulla fronte, sormontata da un modio su cui si ergono un paio di corna bovine con un disco solare.

La dea potrebbe essere Hathor o Iside che, a partire dalla metà della XVIII Dinastia, inizia ad assumere tutte le caratteristiche dell’iconografia Hathorica.

L’uomo Indossa una doppia parrucca, l’ovale del viso è pieno, gli occhi allungati, le sopracciglia estremamente arcate.

Il naso è sottile e diritto, la bocca è carnosa e delimitata da fossette laterali.

Il collo è impreziosito da due collane ad anelli, il così detto ” oro del valore”.

L’abbigliamento è composto da una tunica con larghe maniche plisettate e da un’ampia gonna , plissettata, annodata in vita e decorata sul davanti da un elemento triangolare, sia le braccia che i polsi sono tornati da bracciali.

  

Lo stile, i lineamenti e l’abbigliamento inducono a datare la statua alla fine della XVIII Dinastia, ma il pilastro dorsale reca un’iscrizione che identifica il personaggio con ” il Primo Sacerdote di Amon – Ra, re degli dei, il comandante supremo dell’esercito, il principe Sheshonq, giustificato, figlio del Signore Delle Due Terre, Osorkon Meramon”.

L’iscrizione indica perciò che la scultura fu riutilizzata, probabilmente per il culto post mortem di Sheshonq, visto l’epiteto “giustificato” posto al seguito del suo nome.

La trascrizione dell’iscrizione pubblicata da Georges Legraine nel 1913. Da: Statues et statuettes de rois et de particuliers, in Catalogue général des antiquités égyptiennes du Musée du Caire, Le Caire, 1914. III

Al momento del reimpiego sono state fatte una serie di modifiche alla statua : sul torace e sull’elemento triangolare della gonna, dalla cui superficie sono state eliminate le sottili pieghe e incise le figure di Amon – Ra e di Osiride.

La manica destra è stata restaurata fissando con una coda di rondine un nuovo pezzo di pietra, anche la mano sinistra è stata rimodellata e risulta più corta di quanto lo fosse in origine.

Questo secondo lavoro di ripristino fu eseguito in modo meno accurato del precedente.

Per attribuire la statua a Sheshonq non fu necessario modificare i tratti del viso.

Il solo fatto di aver eroso l’iscrizione originale sul pilastro dorsale e di avervi apposto il nuovo nome era più che sufficiente ad attribuire alla statua una nuova identità.

Fonte

Tesori Egizi nella collezione Museo Egizio del Cairo – F. Tiradritti – fotografie di Araldo De Luca – Edizioni White Star

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