Di Grazia Musso

Hermitage Museum San Pietroburgo
A 3936
L’avanzata del re macedone Alessandro Magno dalla Grecia fin nel cuore del regno persiano mise fine anche alla dominazione dei persiani in Egitto.
Nel 332 a. C. le truppe macedoni marciarono su Menfi, Alessandro fondò la nuova capitale, Alessandria, sul luogo di un porto egizio lungo un braccio occidentale del Nilo in posizione favorevole alle comunicazioni.
Passando per Mersa Mathrul raggiunse l’oasi di Siwa, dove fece legittimare la propria autorità dall’oracolo del tempio di Amon.
Una piccola minoranza greca diventa così classe dirigente: la lingua ufficiale dello stato adesso è il greco a cui si affianca il demotico per l’amministrazione.
Convivono così due popoli, due lingue e due culture, ma sono i dominatori ad assimilarsi alla coltura locale, identificando i propri dei con quelli egizi e mutando culti e tradizioni.
Dopo la morte di Alessandro è Tolomeo I ad amministrare ciascuna delle province d’Egitto.
La dinastia tolemaica regnerà salda per tre secoli mantenendo vive le tradizioni dell’Egitto faraonico , fino al momento del declino, all’arrivo della nuova potenza del Mediterraneo: Roma

British Museum, Londra – EA6679
I nuovi faraoni, sovrani di due popoli ed eredi di due tradizioni artistiche, quella egizia e quella greca, scelsero di conservarle entrambe, senza però permettere che si contaminassero a vicenda.
La Statuaria regale, destinata ad uso interno della corte, si mantiene più prossima alla tradizione ellenistica sia nei temi che nella resa.
Le immagini di Alessandro Magno e quelle dei Tolomei , fino all’ultima Cleopatra, si inquadrano perfettamente nello stile ellenistico, e incarnano un ideale eroico di sovrano conquistatore.
Sono figure piene del movimento e del realismo tipici dell’arte greca di quel periodo.
In netto contrasto con queste opere si pone invece la produzione pubblica, quella destinata al popolo, una produzione di propaganda che mira a far percepire la dominazione senza fratture rispetto al passato.
Le immagini scolpite sui templi e la statuaria votiva si inquadrono con continuità di stile temi della tradizione faraonica.
Già Alessandro aveva compreso che lo strumento migliore per mantenere il potere sul paese era mostrarsi legati alla tradizione.
I sovrani greci furono così faraoni in tutto e per tutto, ed eressero templi secondo le regole architettoniche del Nuovo Regno.
La produzione artistica del periodo dei Tolomei si rifà dunque alla stessa simbologia e ricorre alle stesse tecniche, riproponendo la staticità, la ieraticità e perfino i tratti somatici che caratterizzano le statue egizie.
Nelle decorazioni dei Templi i Tolomei si presentano nelle loro funzioni rituali e militari, come sovrani illuminati divinizzati in vita.
I due stili, quello greco e egizio, non si conpenetrano mai: né la produzione greca né tanto meno quella egizia risentono della reciproca influenza.
Tipico del periodo greco è il cambiamento delle figure femminili che diventano più sensuali: nella rappresentazione dei corpi, si accentua la rotondità dei fianchi e dei seni.
Le regine e le dee indossano una lunga veste aderente e solo una leggera linea sopra le caviglie lascia intendere che non sono nude.
Con il passare degli anni però gli schemi della produzione in stile egizio diventano sempre più stereotipati, anche le decorazioni in scene risultano appesantita, sia nel modellato che nella composizione diventando sempre più rigide e prive di spunti creativi.

Mauritania ( provenienza incerta), successivo al 30 a. C
Altezza 28 cm – Berlino SMPK, Antikenmuseum, 1976.10.
Cleopatra VII, ultima reggente della Dinastia Tolemaica, è una delle personalità politiche di maggior rilievo della sua epoca. La spiccata intelligenza e il carisma personale giocarono un ruolo maggiore rispetto alla presunta bellezza della regina in senso classico, a giudicare dai suoi ritratti presenti sulle monete contemporanee.
Questo ritratto greco postumo della regina proviene con ogni probabilità dalla Mauritania, dato che la figlia Cleopatra Selene sposò Giuba II di Mauritania. Il figlio di Cleopatra venne isolato per ragioni politiche da Augusto, che autorizzò l’esecuzione di ritratti postumi di Cleopatra a scopo privato.
Fonte e fotografie:
- L’arte egizia – Alice Cartoccio, Gloria Rosati – Giunti
- Egitto la terra dei faraoni – Regine Schulz e Matthias Seidel – Konemann
- British Museum, Londra