Di Livio Secco

La scena dipinta sul timpano est della tomba TT1 di Sennedjem raffigura una barca sacra. Ci sono anche due babbuini. Poiché l’immagine è dipinta sul timpano orientato ad Est, il babbuino di sinistra è quello esposto a Nord e saluta il sole tramontante, mentre l’altro è esposta a Sud e quindi saluta il sole sorgente.
Per gli Egizi i versi e la gestualità dei babbuini al sorgere del sole erano saluti, preghiere e lodi che essi indirizzavano alla divinità. In realtà, molto più semplicemente, gli zoologi lo spiegano come una gestualità intesa al riscaldamento muscolare dopo una fredda nottata del deserto.
Ci determiniamo, in questo modo, anche la direzione della barca che sta risalendo la corrente procedendo da Nord a Sud.
Sulla prua della barca c’è una rondine, molto rara in questo genere di raffigurazioni, praticamente repertata solo a Deir el Medina con un significato di rigenerazione.
La divinità assisa sulla barca regge sulla testa un surdimensionato disco solare dotato a sua volta di un ureo. La divinità è un sincretismo di Ra, Harakhty (Horus dell’Orizzonte) e Atum. Ricordiamo che il sole nasce come Khepri, trasformandosi in Ra a mezzogiorno e tramontando in qualità di Atum alla sera.
La scena possiede tre didascalie delle quali facciamo qui l’analisi filologica.






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