Piccola Guida Turistica

LA MASTABA DI SESHEMNEFER IV

La mastaba prima del restauro

Sotto il rovente sole del mezzogiorno ci soffermiamo nel Cimitero sud a visitare la Mastaba di Seshemnefer IV (IV perchè ci sono quattro mastabe appartenenti ad altrettante persone con lo stesso nome), contrassegnata dalla sigla LG 53 – Lepsius Giza 53 -, a quanto pare l’unica aperta al pubblico.

La mastaba così come si presenta oggi. Foto di Emily M. Wilson

Seshemnefer era un dignitario vissuto nei primi anni della VI dinastia, capo dell’harem reale e, come si desume dai molteplici titoli onorifici conferitigli, uomo di fiducia del sovrano.

La mastaba sorge ai piedi della grande piramide, ed era in origine decorata con i bellissimi rilievi tipici delle tombe dei potenti della fine dell’Antico Regno: scene di vita quotidiana (il raccolto del grano, la vendemmia, la caccia, l’allevamento del bestiame) ed altre più specificamente funerarie (la macellazione di un bovino destinato al sacrificio e una processione di servi che portano offerte davanti ad una statua del defunto).

Rilievi nell’intradosso a sinistra della porta d’ingresso nella mastaba – foto di Silvia Vitrò

Purtroppo questi rilievi, nel XIX secolo ancora in discreto stato di conservazione, furono staccati dai muri e portati al museo di Berlino da Lepsius (2 frammenti) ed al Roemer und Pelizaeus Museum di Hildesheim da Junker (5 frammenti), dove si trovano tuttora.

Rilievi nell’intradosso a sinistra della porta d’ingresso nella mastaba che si sono conservati solo nel registro inferiore – il personaggio del quale si nota la veste è il defunto di dimensioni eroiche (si notino gli altri personaggi rappresentati di piccole dimensioni). foto di Silvia Vitrò

La facciata della mastaba, pesantemente ricostruita, è analoga alle altre di Giza ed è caratterizzata da un piccolo portico sorretto da due colonne, fiancheggiate da due statue del defunto seduto (recano iscritto il suo nome ed un titolo onorifico – smr watj sSmnfr – unico compagno Seshemnefer) e da due bassi obelischi; l’intradosso della porta reca ancora modesti rilievi ed una grande immagine del defunto, del quale sopravvive solo la parte inferiore dell’abito.

L’interno della cappella è costituito da un’anticamera e da pochissime stanze laterali completamente spoglie. L’unico aspetto vagamente interessante è dato dall’ingresso della camera funeraria, posta nel sottosuolo poco oltre l’ingresso, in corrispondenza di una falsa porta (per maggiori informazioni sulla falsa porta, guardate il nostro sito al seguente link: https://laciviltaegizia.org/2022/07/06/la-falsa-porta-lingresso-per-laldila/

La falsa porta ed il pertugio che immette nella camera sepolcrale – foto di Silvia Vitrò

Mi sono per un momento sentita Indiana Jones, perchè l’apertura che permette di raggiungerla è uno stretto buco scavato nel terreno nel quale bisogna infilarsi, ma le emozioni finiscono qui; essa conserva solo un mastodontico sarcofago in pietra nera senza iscrizioni.

L’enorme sarcofago in pietra. Foto di Silvia Vitrò

Se si considera anche il fatto che la mastaba era affollatissima, non vale il tempo della visita: essa è tutto sommato insignificante, soprattutto se paragonata ad altre coeve che si trovano a Giza ed a Sakkara.

A Giza infatti si trovano, ad esempio quelle della regina Meresankh III moglie di Chefren (guardatela sul nostro sito a questo link https://laciviltaegizia.org/…/la-mastaba-della-regina…/), del funzionario della VI dinastia Idu, del suo contemporaneo Merynefer detto Qar ed infine di Irakuptah, sacerdote e Capo dei Macellai della grande casa” durante la V dinastia (sul nostro sito a questo link: https://laciviltaegizia.org/…/07/04/la-tomba-di-irakuptah/) che si differenziano tuttavia parecchio da quella di Seshernefer, il cui programma decorativo, come potrete verificare dalle immagini dei frammenti di Hildesheim e Berlino che ho trovato e pubblicato, era molto più simile a quello delle sepolture di Sakkara, di cui parlerò nei prossimi post.

Offerte di incenso e carne alla statua di Seshemnefer IV (Hildesheim – Inv. n. 3190).
Il defunto è rappresentato in piedi, tendente alla pinguedine; è certo che si tratti di una statua in quanto spalle e braccia sono di profilo; se fosse stato Seshemnefer in persona le spalle sarebbero state mostrate di fronte. In effetti il testo recita “statua dell’unico amico, Seshemnefer” ( twt-r-ankh smr-watj sSm-nfr). Nella parte superiore del rilievo, l’amministratore Mer-r-ri ( jmj-rA pr mrrj) in qualità di sacerdote funebre, solleva il coperchio del vaso in modo che il profumo dell’incenso possa raggiungere il naso della statua. Dietro di lui c’è un secondo servo che regge un papiro con le formule da recitare, ora scomparso. Sotto, un altro servitore porta una coscia di bovino.
Il frammento proveniente dalla mastaba è in calcare ed è alto 70,3 cm, largo 78,3 cm e profondo 10 cm. Foto Alamy Stock

La caccia agli uccelli con la rete (Hildesheim – Inv. n. 3193). Foto di Einsamer Schutze. I cacciatori tendevano la rete e si nascondevano in attesa che gli uccelli vi si posassero; al segnale del loro capo tiravano le funi a cui era assicurata ed essa, grazie ad un meccanismo che non si conosce, si chiudeva a portafogli ed intrappolava i volatili.
Macellazione di un manzo (Hildesheim, Inv. N. 3194) Un uomo tiene il manzo per le corna mentre un altro (non visibile) lo fa cadere tirando la corda che gli lega le zampe anteriori e dandogli un calcio su una delle zampe posteriori. Foto di Einsamer Schutze
Il raccolto (Hildesheim, Inv. n. 3191?.
Nel registro centrale i mietitori raccolgono il grano con falci a mano sotto gli occhi di un sorvegliante armato di bastone, che si trova in piedi a destra. Nel registro inferiore i sacchi di grano caricati sugli asini vengono trasportati al granaio e i due uomini sulla destra lo accumulano all’interno. Il rilievo è in pietra calcarea ed è alto 84,5 cm, largo 100,5 cm e profondo 10,5 cm.. Foto di Einsamer Schutze

FONTI:

http://giza.fas.harvard.edu/ancientpeople/760/full/

http://giza.fas.harvard.edu/objects/54749/full/#people

https://en.wikipedia.org/wiki/Mastaba_of_Seshemnefer

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