Mai cosa simile fu fatta

USHABTI DI NECTANEBO II

Provenienza sconosciuta
Faience
Altezza 24 cm
Museo Egizio di Torino

La produzione di massa di opere d’arte si diffuse durante il primo millennio a. C.

In questo caso si tratta di piccole figure, destinate a fare le veci del defunto se questi fosse stato chiamato a svolgere qualche mansione nel regno dei morti.

Queste statuine vengono chiamate ushabty che significa ” Colui che risponde”.

Il defunto poteva avere uno o centinaia di ushabty, la varietà di forme, materiale e colore era molto ampia, ma mancava qualunque tentativo di rendere l’aspetto l’aspetto degli ushabty individuale.

Molti esemplari dell’ Epoca Tarda erano in faience realizzati a stampo e incisi a mano prima della cottura.

Il rifiuto egizio della ripetitività totale è evidente nelle variazioni, anche piccole, della scelta e disposizione dei geroglifici.

Questo ushabty ricorda una mummia e stringe tra le mani attrezzi agricoli.

Fonte: Egitto 4000 anni di arte – Jaromir Malek – Edizioni Phaidon

Foto: Museo Egizio di Torino

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