Senza categoria

L’INCORONAZIONE DI HOREMHEB

Statua del faraone Horemheb e della regina Mutnedjemet
Granodiorite
Nuovo Regno, XVIII dinastia, regno di Horemheb (1319-1292 a.C.)
Tebe, Karnak, tempio di Amon Collezione Drovetti (1824)
C. 1379

Al Museo Egizio di Torino si trova una statua molto importante: è un gruppo statuario frammentario che rappresenta il faraone Horemheb e la grande Sposa Reale Mutnedjemet.

La regina Mutnodjemet rappresentata come sfinge con una corona simile a quella usata da Nefertiti (di cui era forse sorella)

L’importanza risiede nell’iscrizione che si trova sul retro della statua: si tratta infatti della stele di incoronazione del faraone, dove Horemheb rivendica il suo diritto al trono (perché designato dal faraone – che evidentemente è Tutankhamon e non Ay- e Amon, vedere punto 6) e dove descrive la sua attività di ripristino dell’ordine, sulla scia della stele della restaurazione di Tutankhamon.

Un plauso particolare ai curatori del museo perché la nuova esposizione consente di vedere la statua a 360 gradi. Il museo offre inoltre la traduzione dell’iscrizione, che riporterò più sotto.

Tra i paragrafi, trovo molto interessante il 7) e il 9).

« (7) […] la gente (gioì per) ciò che la sua bocca proferiva, quando fu convocato alla presenza del Sovrano e il palazzo si infuriò, ma egli aprì la bocca e rispose al Sovrano, e lo pacificò con le parole che gli uscivano di bocca. »

il « palazzo » in questo paragrafo sembra riferirsi a Tutankhamon che « s’infuriò » e Horemheb sembrerebbe essere l’unico in grado di calmare il sovrano o forse, i capricci di un ragazzino…tanto che operò come reggente per molti anni (paragrafo 9).

I prigionieri sul lato incompiuto della statua

Ecco la traduzione. É un po’ lunga ma interessante!

(1) [Che viva l’Horus “Toro Forte, dai piani accorti”, Due Signore “Dotato di monumenti meravigliosi nel tempio di Karnak , Horus d’Oro” Che si compiace della verità, che promuove le Due Terre”, Il Re dell’Alto e Basso Egitto, Signore delle Due Terre, Djeserkheprura-Setepenra, figlio di Ra, Horemheb (Meryamon) [amato da] Horus signore di Hutnesu

(2) […] (progenie di?) Kamutef. Amon il Re degli Dei è colui che lo ha allevato, la protezione di Horus, figlio di Iside, è la difesa del suo corpo. E’ uscito dal ventre materno già vestito di maestà, con l’aspetto di un dio. Egli ha fatto (..]

(3) […] il braccio si alzava (per rendergli omaggio) quando era ancora bambino, i grandi e i piccoli baciavano la terra (davanti a lui), a gli perveniva cibo quando era ancora un fanciullo senza la facoltà della ragione (…)

(4) i nobili (?)[…] di tutto il popolo. Il suo aspetto era quello del simulacro di un dio agli occhi di chi ne guardava l’immagine incutente timore. Suo padre (il dio) Horus si era posto dietro di lui, il suo creatore lo proteggeva. Una generazione passò, un’altra

(5) [venne su) (…) ((Horus)) conosceva il giorno in cui si sarebbe compiaciuto di passargli il trono. Ecco,-questo dio elevò suo figlio agli occhi del popolo tutto, perché desiderava affrettargli il passo verso il sopraggiungere del giorno in cui gli sarebbe subentrato. Egli fece sì che

(6) […]del suo tempo, il cuore del re essendo soddisfatto delle sue azioni ed esultante per la sua scelta. Egli lo nominò Supremo Comandante del paese per pilotare le leggi delle Due Terre come principe ereditario dell’intero paese. Era unico, senza eguali. I (suoi] piani

(7) […] la gente (gioì per) ciò che la sua bocca proferiva, quando fu convocato alla presenza del Sovrano e il palazzo si infuriò, ma egli aprì la bocca e rispose al Sovrano, e lo pacificò con le parole che gli uscivano di bocca. Era unico, eccellente, senza

(8) […] ogni suo piano era come il passo dell’ibis, il suo agire era l’immagine di quello del Signore di Hesret, era uno che gioiva della verità come il Beccuto, compiacendosi di essa come Ptah, che si svegliava al mattino per farne offerta, essendo stato posto

(9) […] le sue azioni, camminando sulla sua stessa via, è lei che assicura la sua protezione per tutta l’eternità. Ecco, egli governò le Due Terre come reggente per molti anni, (e) faceva rapporto

(10) […] mentre i consiglieri si inchinavano alle porte del palazzo regale, e giungevano a lui i grandi dei paesi dei Nove Archi, dal Sud come dal Nord, levando le braccia alla sua presenza, e gli rendevano omaggio come a un dio, e tutto ciò che si faceva si faceva al (suo) comando

(11) […] il suo cammino, essendo la sua maestà grande davanti al popolo. Si invocava per lui prosperità e salute. Era invero il padre delle Due Rive, (di) eccellente sagacia come dono di dio per traghettare

(12) […] molti giorni] dopo, allorché il figlio maggiore di Horus era supremo comandante e principe ereditario del paese nella sua interezza, questo nobile dio, Horus Signore di Hutnesu, desiderò collocare suo figlio sul suo trono eterno. Ordinò

(13) -[…] Amon. Allora Horus si recò fra espressioni di giubilo a Tebe, la città del Signore dell’Eternità, con suo figlio nel suo abbraccio, fino al Tempio di Karnak, per introdurlo alla

presenza di Amon-ka affinché gli desse la sua carica di sovrano e stabilisse la sua durata (di regno). Ecco

(14) […] nella sua bella festa nel Tempio di Luxor. Allora la Maestà di questo dio vide Horus signore di Hutnesu, con suo figlio con lui per la cerimonia della presentazione del Re, perché gli desse la sua carica e il suo trono. Allora Amon-Ra si unì al giubilo, quando vide

(15) […]_ il giorno della presentazione delle sue offerte. Allora egli si recò da questo nobile, il principe ereditario, capo delle Due Terre, Horemheb, e procedette alla reggia, avendolo posto davanti a sé, al Santuario dell’Alto Egitto (Per-ur) della sua nobile figtia, Uret

16- […] Hekau, (la dea del cobra ureo) le cui braccia (erano) accoglienti. Ella abbracciò la sua bellezza e si installò sulla sua fronte, mentre l’Enneade, signori del Santuario del Basso Egitto (Per-neser), era in giubilo per il suo trionfo: Nekhbet, Uadjit, Neith, Iside, Nefti, Horus, Seth, e tutta l’Enneade che presiede sul Grande Trono

(17) […] lodi fino al cielo, gioendo per la soddisfazione di Amon: “Ecco, Amon è venuto al suo palazzo, con suo figlio davanti a lui, per porgli la corona sul capo e prolungargli il tempo quanto il suo, Ci siamo riuniti per stabilire per lui

(18) – […] e assegnargli gli emblemi di Ra e rendere omaggio ad Amon per avercelo dato. Ci hai portato il nostro soccorritore, Concedi a lui i giubilei regali di Ra e gli anni di regno di Horus. È lui che farà ciò che piace al tuo cuore a Karnak, come anche a Eliopoli e Menfi. E’ lui che li adornerà”.

(19) Fu composto il Grande Nome Regale per questo dio, la sua titolatura, come quella della Maestà di Ra: Horus “Toro Forte, dai piani accorti”, Due Signore “Dotato di monumenti meravigliosi nel tempio di Karnak, Horus d’oro che si compiace della verità, che promuove le Due Terre*, Re dell’Alto e Basso Egitto “Djeserkheprura-Setepenra”, figlio di Ra “Horemheb amato da Amon”, a cui è data la vita. Uscita

(20) della Maestà di questo nobile dio Amon, Re degli Dei, dal palazzo regale, con suo figlio davanti a lui. Egli abbracciò la bellezza di lui, che si era levato con la corona khepresh sul capo, per assegnargli tutto ciò che il sole circonda, con i Nove Archi sotto i suoi piedi, il cielo in festa e la terra in giubilo Il cuore dell’Enneade dell’Egitto era felice

(21) Ecco, la terra e il popolo gioivano, le loro grida sí levavano fino al cielo. I grandi e i piccoli esultavano, la terra intera giubilava. Poi, dopo che questa festa del tempio di Luxor fu conclusa, essendo tornato Amon, Re degli Dei, a

(22) Tebe, navigazione di Sua Maestà verso Nord con la statua di Ra-Horakhty. Ecco, egli mise in ordine il Paese, organizzandolo cosi com’era ai tempi di Ra. Restaurò i templi degli dèi, dalle patudi del Delta alla Nubia. Fece eseguire tutte le loro immagini,

(23) migliori di quelle che le avevano precedute, e superiori in bellezza grazie a quello che aveva fatto fare, e Ra giubilava a vederle, poiché erano trovate in rovina in precedenza. Risollevò i loro santuari e creò le loro statue ognuna nella sua precisa forma, fatte di ogni pietra pregiata.

(24) ha cercato tutti i santuari degli dei ridotti in rovina in questo paese e li ha restaurati così com’erano dal tempio antico. Ha istituito per loro regolari offerte quotidiane, e tutti i recipienti dei loro santuari

(25) sono fatti di oro e argento. Li ha equipaggiati di sacerdoti e ritualisti scelti fra la crema dell’esercito, e assegnato loro campi e bestiame, attrezzati con tutto il necessario. Essi si levano di buon’ora per rendere omaggio a Ra all’alba

(26) di ogni giorno. *Prolunga per noi il regno di tuo figlio che fa ciò che è gradito al tuo cuore, Djeserkheprura Setepenra. Concedigli mitioni di giubilei, rendilo vittorioso su tutti i paesi come Horus figlio di Iside, com’è vero che egli soddisfa il tuo cuore a Eliopoli


La traduzione del Terzo Protocollo Reale “Che si compiace della verità” è “molto romanticona”.
Il lemma “verità” aveva probabilmente la stessa pronuncia o molto simile ma una grafia totalmente diversa. E’ vero che la dea Maat impersonava l’equilibirio, l’ordine cosmico, la verità, la giustizia… ma quando è ritratta lei sarebbe opportuno citarne il nome perché, diversamente, il concetto scelto è arbitrario (perché proprio scegliere “verità” e non gli altri significati?).
Il verbo “hrw” ha letteralmente il significato di “contento / soddisfatto / felice / pacifico (essere); trovarsi d’accordo”. “Compiacere” è una forzatura.

In sintesi: va benissimo “… che si compiace della verità”, ma è una romanticheria ottocentesca, non una traduzione filologica.


Statue of king Horemheb and queen Mutnedjemet

Granodiorite

New Kingdom, 18* Dynasty, reign of Horemheb (1319-1292 BC) Thebes, Karnak, temple of Amun

Drovetti collection (1824)

C. 1379

Lascia un commento