Arte militare, Fortezze

TELL RAS BUDRAN

LE FORTEZZE DELL’ANTICO EGITTO

Posizione del forte di Tell Ras Budran rispetto al porto di Re Khufu di Wadi al-Jarf.

Quando pensiamo alla civiltà egizia la prima cosa che viene in mente è la loro abilità costruttiva e la fantasia corre verso Giza, Luxor e Abu Simbel. Ma gli antichi egizi erano anche abili costruttori di imperi per cui necessitavano di imponenti fortificazioni non solo per la difesa dei vasti territori ma anche per il controllo degli intensi commercii che vi si svolgevano.

L’incremento di una febbrile attività di costruzioni sviluppatasi fin dalla terza dinastia determinò una forte esigenza di manodopera per ricerca urgente di materiali. Questi ultimi erano ricercati anche in località distanti. L’esempio più classico sono le cave di Tura, lontanissime, con il cui finissimo calcare venivano rivestite le piramidi. A tal fine venivano organizzate non solo spedizioni verso miniere o cave già conosciute, ma anche spedizioni esplorative, alla ricerca, cioè, “di nuove fonti di rocce e di pietre da recuperare”.

Di dette spedizioni, “molte erano anche commerciali, allo scopo di procurare quei beni che servivano alla produzione di corredi funerari come legnami e metalli preziosi”. Le spedizioni effettuate soprattutto nel Sinai permisero di stabilire contatti stabili con i paesi confinanti.

Le fortezze, perciò, costituivano un grande capitolo dell’architettura egizia; erano costruite “in base a modelli vari, “l’uno destinato a caposaldo e sbarramento, l’altro ad appoggio per le truppe di guardia alla frontiera”.

Quello che resta del forte di Tell Ras Budran.
Si intuisce la forma circolare del forte.

Nella penisola del Sinai, sulla Piana di El-Markha, è stata trovata la fortezza di Tell Ras Budran che aveva l’evidente scopo di proteggere le spedizioni che si spostavano verso l’Asia, per contrastare i Beduini, popolazioni nomadi della penisola.

Il sito si trova a circa 150 m. dal golfo di Suez.

A sinistra: ricostruzione del forte di Tell Ras Budran
A destra: rilevamento del sito scavato (G.MUNDORF, mod.)

La pianura di El-Markha, nei tempi antichi, faceva da punto di ancoraggio per le spedizioni egizie nella regione mineraria del Sud Sinai. L’università di Toronto ha studiato a fondo il sito e ha scoperto “una struttura circolare in pietra del tardo Antico Regno”: è uno dei tre forti egiziani identificati tra il primo periodo dinastico e l’Antico Regno. Per gli archeologi il forte risale alla IV dinastia (XXVI Sec. a.C.) ed è considerato contemporaneo al porto di Wadi el Jarf, situato sull’altro lato del Golfo.

Alcuni studiosi “suggeriscono che il forte fosse legato al porto poiché il molo era il quartiere generale di alcune spedizioni minerarie nel Sinai durante la costruzione della Grande Piramide”.

Vista satellitare di Tell Ras Budran

Questa Fortezza è tra le più antiche a possedere merli e bastioni e presenta una insolita forma circolare e un insolito utilizzo della pietra per questo tipo di costruzione. Una volta liberato dalla sabbia l’edificio ha mostrato una struttura costruita con pietra calcarea grezza, un diametro di circa 40 m. e un muro che alla base ha uno spessore di 7 m.

L’interno del Forte rivela buchi di palo profondi e fosse poco profonde che suggeriscono la possibilità di magazzini per lo stoccaggio e di una tettoia che copriva un cortile all’aperto; non risultano però presenze di costruzioni o abitazioni, il che fa supporre che il presidio militare stazionasse solo per tempi brevi (stagionalmente).

Il porto di Ouadi el Jarf
Il complesso del porto disponeva di un molo di pietra, a forma di L, che si estendeva in mare per una lunghezza di circa 300 m che risulta ancora parzialmente affiorante durante la bassa marea. Il porto era sovrastato da un alamat, una sorta di torre di pietre ammassate che veniva usata come segnale per individuare il porto lungo una costa poco differenziata nel suo sviluppo.

“La stagionalità del suo uso è dimostrata anche dal fatto che il forte fu occupato, poi abbandonato per essere in seguito nuovamente rioccupato, sempre e comunque durante L’Antico Regno”.

Uno dei papiri ritrovato nell’antico porto di Wadi al-Jarf
Il ministro delle Antichità egiziano Khaled el Anany ha inaugurato al Museo Egizio l’archivio dei papiri del re Cheope. La collezione di papiri – “il più antico esempio di scrittura egiziana mai rinvenuto”, ha detto el Anany – è stata ritrovata nel 2013 nell’antico porto di Wadi el-Jarf a 119 km da Suez grazie ad una missione franco-egiziana. L’importanza dei papiri è legata al fatto che descrivono affascinanti dettagli della vita quotidiana degli antichi egizi e rivelano informazioni sui lavori preparatori per la Piramide di Cheope, con dettagli sulla vita quotidiana dei costruttori e dei funzionari della IV dinastia (dal 2620 a.C. al 2500 a.C.). © ANSA

I documenti contemporanei del tardo Antico Regno riferiscono ampiamente le campagne egizie contro gli “abitanti della sabbia” asiatici e il massacro beduino di una spedizione egiziana vicino al Mar Rosso.

Parte delle numerose ancore ritrovate nel porto di Wadi al-Jarf

FONTE DELLE FORTEZZE:

  • LIVIO SECCO- CONFINI DI PIETRA- LE FORTEZZE DELL’ANTICO EGITTO-KEMET
  • S.CURTO-L’ANTICO EGITTO-SOCIETÀ E COSTUME-UTET
  • WIKIPEDIA
  • ANSA
Arte militare, Fortezze

IL COMANDANTE DI FORTEZZA NEB-RA

Di Livio Secco

La statua di Neb-Ra ritrae il comandante in capo di una importantissima fortificazione sul fronte Ovest, quella contro la Libia.

Ho incontrato questo personaggio facendo la storia dell’edilizia militare dell’antico Egitto. Ne ho derivato un’argomentazione piuttosto interessante che ho dovuto dividere in quattro conferenze: due relative al fronte Sud (nubiano), la terza sul fronte Est (asiatico) e la quarta sul fronte Ovest (libico).

Non potendo in questa sede affrontare l’intero discorso mi limito a farvi “vedere” la fortezza della quale Neb-Ra era il comandante.

DIAPO 1: copertina della conferenza

DIAPO 2: mappa del Delta Occidentale con le popolazioni libiche e la linea delle fortificazioni egizie. La fortezza di Neb-Ra è l’ultima, la più lontana dal territorio metropolitano, quella più occidentale: Zawiyet Umm el-Rakam.

DIAPO 3: Insieme a Kom Firin Zawiyet è uno dei più importanti siti fortificati che sono stati esplorati in dettaglio.
Il forte è situato sulla costa a 300 km ad Ovest di Alessandria.
Ha una superficie di 20.000 mq ed è stato studiato da una missione britannica guidata da Steven Snape.
Le sue alte mura erano spesse da 4 a 5 m con le basi protette da un terrapieno che scendeva verso l’esterno. Il lato Nord Est aveva al centro una porta bastionata. Dei magazzini sono stati liberati dalla sabbia così come un tempio in pietre calcaree ed una zona residenziale. Nei magazzini sono stati ritrovati cocci di vasellame cananeo, cipriota ed egeo dimostrando così l’importanza commerciale del forte.
Nelle immagini: mappa della fortificazione e restituzione grafica dell’accesso bastionato.

DIAPO 4: L’analisi stratigrafica di Zawiyet e il recupero dei reperti dimostra che la fortificazione fu edificata all’inizio del regno di Ramesse II e che fu occupata fino alle prime invasioni dei libici sotto il regno di Merenptah.
La potenza delle tribù libiche e il loro movimento verso Est deve aver impressionato fortemente la guarnigione che, non potendo contare su una forza superiore ai 500 uomini, non poteva contenere un’invasione di massa.
Il fatto che manchino le tipiche tracce di distruzione lasciano quindi supporre che il forte fu abbandonato piuttosto che espugnato da eserciti invasori.
Nelle immagini: in alto, parte delle rovine; al centro, l’accesso bastionato; sotto, la pavimentazione della costruzione meridionale della quale si ignora la funzione.

DIAPO 5: e veniamo al nostro comandante. Alcune fonti testuali relative al sito, documentano la presenza di un certo Neb-Ra. Egli risulta essere il comandante del forte ed è stato possibile ricostruirne in parte la carriera.
Il personaggio è onnipresente nelle raffigurazioni della fortificazione, ma sembra aver oltrepassato il limite delle proprie funzioni auto investendosi di ogni potere. Molto probabilmente approfittò del fatto che il sito era decisamente lontano dalla madrepatria e che sarebbe stato difficile per i suoi superiori controllare le sue azioni. In ogni caso ad un certo punto Neb-Ra cadde in disgrazia e questo è dimostrato dal fatto che alcune pietre con la sua effige sono state reimpiegate come pavimentazioni di alcune porte. In altri casi il suo nome è evidentemente cancellato.

A coloro che fossero interessati all’edilizia militare egizia non mi resta che consigliare la prima e, al momento, unica monografia divulgativa CONFINI DI PIETRA – Le fortezze dell’antico Egitto che potete trovare qui https://www.amazon.it/Confini…/dp/889933417X/ref=sr_1_1…