Di Francesco Alba

Primo Periodo Intermedio – Medio Regno, Undicesima Dinastia,
Regno di Mentuhotep II Nebhepetra (2051 – 2030 a.C. circa)
Probabile luogo di provenienza: Tarif (Tebe)
Dimensioni: 59 x 36,3 x 8 cm
The Metropolitan Museum of Art, New York (acc. nr. 14.2.7)
Maati, Guardiano del Tesoro, è qui raffigurato seduto di fronte ad una tavola per le offerte, con un vaso per l’olio sacro nella sua mano sinistra. Il testo su questo splendido bassorilievo dei primi tempi del Medio Regno contiene, ad attestare gli stretti legami che univano governanti e soggetti nella Tebe del tempo, riferimenti ad altre eminenti figure, fra i quali il sovrintendente di Maati, il tesoriere Bebi, che in seguito assurse alla carica di visir:

“. . .il guardiano Maati, dice: io sono uno che è amato dal suo signore e il suo favorito; sono uno che è amato dal suo sovrintendente, il ciambellano del re e tesoriere Bebi. . .”

e colui che fu il capostipite della famiglia dei sovrani dell’Undicesima Dinastia, l’antico nomarca Intef “il Grande”, qui menzionato e onorato:
“Un’offerta invocativa ad Antef il Grande, nato da Iku, affinchè mi conceda, nella necropoli, le offerte quotidiane di ogni giorno”

Questa stele, realizzata per un funzionario tebano di rango inferiore vissuto ai primordi della restaurazione attuata da Mentuhotep II, è significativa non solo per il suo interesse storico, ma anche perché annuncia una nuova era di pace e prosperità in un paese da lungo tempo lacerato da conflitti civili e condizioni avverse alla produzione di eccellenti opere d’arte.
Nella figura ben proporzionata del titolare della stele e nella nitida, raffinata e sicura incisione del rilievo e delle iscrizioni, si avverte ancora una volta, come nelle sculture dell’Antico Regno, la sensazione di avere a che fare con un artista formatosi nei laboratori di uno stato ricco e potente. Qui si può vedere, come in passato, la formalità, la stretta aderenza a consolidate convenzioni, la nitidezza del disegno, la perfezione tecnica, il raffinato senso della composizione e l’impeccabile gusto che sono le vere e proprie caratteristiche della migliore tradizione artistica dell’antico Egitto.
Di più, nello stile e nella sensazione generale che proviene da quest’opera, vi sono delle nuove qualità mai prima riscontrate nei prodotti sia pure dignitosi ma un poco distaccati, dei laboratori menfiti dell’Antico Regno.

Testo che menziona Intef il Grande: “Un’offerta invocativa ad Antef il Grande, nato da Iku, affinché mi conceda, nella necropoli, le offerte quotidiane di ogni giorno”
Riferimenti
- Adela Oppenheim, Dorothea Arnold, Dieter Arnold, and Kei Yamamoto
- Ancient Egypt Transformed – The Middle Kingdom
- The Metropolitan Museum of Art, New York – Yale University Press, New Haven and London. 2015
- Stela of the Gatekeeper Maati
- “https://www.metmuseum.org/art/collection/search/544005”