Mai una cosa simile fu fatta

MAI UNA COSA SIMILE FU FATTA – PRESENTAZIONE

di Grazia Musso

Esiste un’arte egizia?

Se con il termine arte intendiamo il concetto di derivazione greca che prevede la creazione di una rappresentazione della realtà che ha come scopo la riproduzione in sé e il derivante piacere estetico, che formerà poi il gusto, ne deriverà che ciò che noi chiamiamo arte in Egitto non esisteva, eccome, ma come poggiando su tutt’altro basi e strutture mentali e culturali.

Nella visione egiziana la creazione (letteralmente “nascita”) dell’opera era il il frutto dell’opera di uomini che non guardavano a sé stessi come ad artisti nel senso occidentale del termine ( che non esisteva) ma come ad artigiani ; beninteso, se il vocabolo era uno solo ( per i nostri “artisti” e “artigiani”) gli egizi erano ben consci delle abissali differenze fra un umile artigiano di provincia e un abile artigiano di corte che noi chiameremo artista.

Ed erano questi uomini che con indiscutibile genio creativo e immense abilità affinare in tradizioni millenarie, erano in grado di dare vita a quelle opere i cui fini noi oggi identificheremmo come “religiosi, culturali, politici”, ma così facendo dimenticheremmo che tali definizioni, ben definite e separate, sono molto tarde, e frutto della mentalità dei Greci ; e all’opposto della concezione egizia, in cui questi termini, e molti altri, erano inestricabilmente connessi; dire “religione” e “Stato”, per gli Egizi non avrebbe senso : sono una cosa sola, il faraone è emanazione della legge divina e custode del gregge di Dio (umanità) per volere del pantheon cosmico.

Concludendo, possiamo dunque dire che ciò che noi definiamo arte, nell’antico Egitto era una creazione che prendeva realmente vita ( nel mondo divino) aveva dunque un fine pratico, ossia diveniva parte integrante dei rituali religiosi, delle pratiche funerarie, delle celebrazioni regali e molto altro; tutte parti diverse in uno stesso mondo che funzionava grazie al l’armonia delle interconnessioni.

Attraverso un percorso storico che si dipana seguendo la cronologia dei grandi periodi che compongono la storia dell’Egitto, si partirà dalle origini fino al periodo romanoUn lungo percorso, che io e Franca Loi, faremo insieme a voi.

Le considerazioni sull’arte egizia del presente e futuri post, sono fondamentalmente tratte dai lavori di Maurizio Damiano, in particolare il volume Antico Egitto – Electa, ringrazio il professore Maurizio Damiano per la cortese supervisione e revisione e per la sua grande disponibilità.

Nota del Prof. Damiano

Grazia Musso e Franca Loi hanno pubblicato la loro introduzione al nostro lavoro sull’arte egizia (mi permetto il “nostro” poiché si basa sul mio volume dedicato al tema). Nel ricordarlo ho voluto creare un’immagine simbolica che qui vi offro volentieri.

Dalle profondità del tempo sorse la prima scintilla: quel bisogno umano di simmetria, di bellezza che vediamo nell’amigdala. Il meraviglioso volto aureo di Tutankhamon sembra pensare agli abissi del passato e della mente umana, che sa creare mondi di meraviglia e di sublimi altezze.

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