A cura di Francesco Volpe
Questo era il Tempio di Bastet a Bubastis; in egiziano antico Par Bastet, era circondato dalle mura per isolarlo dai rumori della città, era la casa della divinità Bastet e solo i sacerdoti potevano entrare nel naos dove era conservata la statua della divinità.
All’interno delle mura c’erano strutture che usavano i sacerdoti e un piccolo tempio dedicato a Mihos, un piccolo lago sacro che era usato per un antico rituale che prevedeva di gettare un gatto nel lago sacro per celebrare la trasformazione di Bastet da gatto a leonessa.
All’esterno i Piloni di Osorkon I erano l’ingresso che portava ad un cortile interno circondato da due muri; nel cortile c’era un colonnato che si pensa fosse dedicato ad Hathor.
Una volta entrati nel cortile ci si trova davanti ai piloni di Osorkon II che erano l’entrata del tempio di Bastet. Davanti al pilone destro c’era la statua della Regina Karomama.
Il Tempio aveva una grande sala iniziale con grandi colonne dove probabilmente si riunivano per pregare o partecipare a dei rituali sacri.
La seconda sala aveva un colonnato di 3 file di 3 colonne su entrambe i lati della stanza (probabilmente era la sala delle offerte) il pre-naos, e infine il naos di Bastet.

Erodoto descrisse il tempio di Bastet come uno dei più belli d’Egitto: secondo la sua descrizione all’esterno era circondato da 2 canali artificiali chiamati Isheru che secondo Erodoto arrivano al Nilo.