Mummie, XVII Dinastia

LA MUMMIA DI SEQENENRE TAA

Di Ivo Prezioso

Immagine n. 1 L’impressionante mummia del re Seqenenre Taa (© Immagine fornita dal Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano, per la rivista Ancient Egypt).

Allorquando visitai il Museo del Cairo (si fa per dire, considerando che nelle circa due ore messe a disposizione ci si poteva soffermare davvero poco sui reperti), ci fu concesso un supersonico accesso alla sala delle mummie. Qui, ci trovammo al cospetto di alcuni tra i più famosi faraoni egizi. In quella brevissima permanenza devo riconoscere che l’emozione fu tantissima e se, ad esempio Ramses II, mi ispirò un inspiegabile timore reverenziale, devo ammettere che a scioccarmi letteralmente furono i resti di Seqenenre Taa: una tragicità maestosa, crudele e al contempo commovente. Di questo faraone della XVII dinastia è ben nota la sua lotta di liberazione intrapresa contro gli invasori Hyksos. All’epoca della mia visita (parlo di ben 18 anni orsono) si dava pressoché per scontato che fosse caduto in battaglia.

In realtà le recenti scansioni in 2D e 3D della mummia (Immagine n. 1) sembrano raccontarciuna storia leggermente diversa, ma forse ancor più drammatica. Il team guidato da Zahi Hawass e Sahar Saleem, a seguito delle analisi condotte, conclude che la posizione flessa, ai gomiti e ai polsi delle braccia del re, la cui età al momento della morte doveva aggirarsi intorno ai quaranta anni, indica che le mani fossero legate.

Immagine n. 2 Le ferite presenti sul cranio del re (© Immagine fornita dal Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano, per la rivista Ancient Egypt).
Immagine n. 3 Ulteriori ferite emerse durante le scansioni (© Immagine fornita dal Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano, per la rivista Ancient Egypt).

Oltre alle evidenti ferite alla testa (Immagine n. 2), il team ha scoperto ulteriori danni che furono celati sotto vari strati di materiale durante la mummificazione (Immagine n. 3). 

Tutto ciò avvalorerebbe l’ipotesi che la mummificazione fu effettuata in un laboratorio reale e non in un’area di fortuna vicino al luogo della battaglia, come si era ipotizzato in precedenza. La forma e lo schema delle ferite suggeriscono che il re fosse legato e inginocchiato e che sia stato giustiziato da diversi aggressori Hyksos con armi diverse come in una vera e propria esecuzione. Il cervello, che non era stato rimosso, sembra essersi depositato sul lato sinistro del cranio, il che fa supporre che il cadavere del re sia stato lasciato sul fianco sinistro per qualche tempo.

Immagine n. 4 Una testa d’ascia Hyksos simile a quelle usate sul re (© Immagine fornita dal Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano, per la rivista Ancient Egypt)

Fonte: Ancient Egypte The History, People and Culture of the Nile Valley. Vol.21, Num. 125 Maggio/Giugno 2021, pag. 11)

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...