Di Grazia Musso

Lega di rame e resti di intarsi in oro, argento, elettro e cristallo di rocca
Altezza cm 46, 9 – Medinet El – Fayyum, Tempio di Sobek
Collezione George Ortiz (in precedenza collezione Maurice Tempelsman, New York, 1971 – 1986)
Raffigurazioni del sovrano realizzate in metallo sono conosciute fin dall’antico Regno e facevano parte della statutaria del tempio.
Poche di queste statue sono sopravvissute, in quanto molte sono state rubate o fuse per un successivo reimpiego.
Questo busto è senza dubbio un capolavoro della lavorazione del metallo.
Non si sa se la figura rappresentasse il re in piedi o assiso al trono, poiché il resto del corpo era lavorato separatamente e non è finora rinvenuto.
L’importante copricapo è stato applicato separatamente, mentre è scomparsa la fascia frontale alla quale si reggeva sul capo.
Busto è testa a fusione cava unica, bronzo dalle pareti spesse un centimetro
Il volto è molto espressivo, la forma, la mandibola prognata, il mento pronunciato e le sopracciglia ben disegnate sono elementi riscontrabili anche in altri ritratti di Amenemhat III
Occhi incastonati di calcare cristallino levigato ( calcite, alabastro Egiziano}, cornea incrostata di cristallo di rocca.
Il contorno degli occhi è sottolineato da un’incrostazione d’argento o elettro.
Fonte
Egitto la terra dei faraoni – Regine Schulz e Mattias Seidel – Konemann