Età Ramesside, Mai cosa simile fu fatta

PORTA DELLA TOMBA DI SENNEDJEM

Di Grazia Musso

Legno stuccato e dipinto, altezza cm 135, larghezza cm 117
Deir el-Medina, Tomba di Sennedjem
Scavi del Servizio delle Antichità Egiziano 1886
Museo Egizio del Cairo – JE 27303

Gli Scavi diretti fa G. Maspero nella necropoli di Deir el-Medina portarono alla luce la tomba inviolata di Sennedjem, uno dei tanti artigiani che lavoravano alla costruzione dei ipogei reali nella vicina Valle dei Re.

L’accesso alla camera del sarcofago, allestita in fondo a un pozzo, era chiusa da questa porta di legno che recava intatto il sigillo della necropoli tebana: il dio Anubi.

La calda tonalità dei colori e la natura dei temi raffigurato, scene di vita oltremondana tratte dal repertorio figurativo del Libro dei Morti, unisce in un’insieme armonico la decorazione della sala funeraria e della porta d’ingresso.

Sulla facciata esterna, il battente raffigura Sennedjem con la moglie e la figlia in adorazione di Osiride e della dea Maat; il dio è seduto in trono, con la tiara-atef, gli scettri reali e il bastone-uas, verde come il volto e le mani, a simboleggiare il potere di Osiride anche sui cicli eterni della rinascita vegetale.

L’ANALISI FILOLOGICA A CURA DI LIVIO SECCO QUI

Nella scena inferiore, il defunto compare seguito dai figli, mentre rende omaggio alla sintesi divina di Ptah-Sokari-Osiri e a Iside.

La facciata interna della porta presenta Sennedjem e la sposa Iyneferty seduti sotto un padiglione di canne; la coppia indossa una parrucca sormontata da un cono di grasso aromatico e quella della donna è ornata da boccioli di loto, fiore dal profumo divino che donava vita eterna.

L’artigiano sta giocando alla senet, un gioco popolare che assume, in contesti funerari, forti valenze simboliche: il defunto scommette il destino dell’anima, se vince sopravviverà.

La scena si chiude con una ricca tavola d’offerta e provvigioni d’ogni genere per il sostentamento di Sennedjem.

Al di sotto una lunga iscrizione riporta estratti del Libro dei Morti: il primo è una preghiera agli dei dell’eternità affinché non chiudano le porte al defunto ( Capitolo 72) e il secondo legittima il desiderio dello spirito giustificato di giocare alla senet anche nell’Oltremondo ( Capitolo 17).

Fonte

I tesori dell’antico Egitto nella collezione del Museo Egizio del Cairo – National Geographic – Edizioni White Star.

Foto dal libro su citato e dal web

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